DIPINTI E SCULTURE ANTICHI E DEL XIX SECOLO - LIBRI ANTICHI - STAMPE E DISEGNI
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Lot 114 Scuola di Anversa della seconda metà del XVI Secolo
ADORAZIONE DEI MAGI
olio su tavola di rovere parchettata, cm 71x104
Bibliografia di riferimento:
M.P.J Martens, La clientèle du peintre, in Le Primitifs flamands et leur temp, Louvain-la Neuv 1994, pp. 144-179
M. Bellavitis, Frammenti di arte anversese: le ali di un trittico con l'"Adorazione dei Magi", in "Venezia arti", 2005-2006, pp. 157-160.
A. Godfrinf-Born, Pieter Coecke van Aelst and the roads leading to Rome, in Culture figurative a confronto tra Fiandre e Italia dal XV al XVII secolo, a cura di A. De Floriani e M. Clelia Galassi, Milano 2009, pp. 95-103
L'interessante tavola qui presentata si può ricondurre alla mano di un artista operante ad Anversa nella seconda metà del Cinquecento. è anversese anche il tema, quell'Adorazione dei Magi riproposta molteplici volte proprio sotto forma di trittico. Le numerose botteghe della città piω attiva dei Paesi Bassi meridionali soddisfacevano cosμ le richieste del mercato, specializzandosi in una copiosa produzione che partiva
sempre dalle composizioni dei maestri pur nelle sue varianti.
Le filiazioni piω evidenti del nostro trittico si devono cercare nelle opere del pittore Pieter Coecke van Aelst, (Aelst 1502 - Bruxelles 1550), non solo per la ricca tavolozza pittorica e per i volti che sono definiti con tocco leggero, alla maniera tipicamente fiamminga, ma anche per la composizione della scena che vede le figure principali campeggiare su uno sfondo nobilitato da rovine classiche. Questo gusto per l'antichità
classica e per la monumentalità dei personaggi maturò in Pieter Coecke van Aelst durante il viaggio a Roma alla fine degli anni venti del Cinquecento.
Il riferimento piω stringente per le fisionomie e gli abiti dei personaggi, soprattutto per Maria, San Giuseppe e Gaspare, va ricercato nell'Adorazione dei Magi di van Aelst che si trova al Musée National de la Renaissance presso lo Chβteau d'Ecouen.
Nello scomparto centrale della nostra tavola la fiammeggiante figura di Maria tiene sulle ginocchia un piccolo e fragile Gesω che muove le manine verso uno dei doni dei magi, un prezioso oggetto di oreficeria.
Dietro di loro San Giuseppe assiste all'evento mentre tra le architetture classiche due soldati, a guisa di memento mori, ricordano la futura passione di Cristo sulla croce.
Negli scomparti laterali sono presentati gli altri due magi, in quello di sinistra il re moro Baldassare reca l'incenso, nell'altro a destra Melchiorre, con il turbante, offre la mirra.
Il nostro pittore trova ispirazione anche in questo frangente dalle composizioni di van Aelst; infatti sia nell'Adorazione dei Magi del Prado, che in quello del Museo arcivescovile di Utrecht, van Aelst separa i tre magi dallo scomparto principale mettendone due nelle ali laterali.
Questa soluzione viene usata anche nella tavola qui proposta, offrendo cosμ continuità spaziale e iconografica alla scena seppur divisa in un trittico; ciò avviene in controtendenza rispetto alla tradizione in cui di solito, negli scomparti laterali, erano rappresentati altri episodi dell'infanzia di Cristo come ad esempio la Natività, la Presentazione al tempio, la Fuga in Egitto.
Il dipinto è un altarolo portatile dedicato al culto privato. I committenti di queste opere erano principalmente borghesi o mercanti che cercavano oggetti devozionali di dimensioni contenute piω facili sia per il trasporto che per la collocazione all'interno delle abitazioni. Come sopra indicato l'Adorazione dei Magi era un soggetto molto popolare nell'ambiente anversese del Cinquecento e si prestava a composizioni animate da veri e propri "attori" con costumi esotici e preziosi gioielli. -
Lot 115 Scuola dell'Italia Centrale del XVI secolo
CROCIFISSIONE
olio su tavola, cm 44x31,5 -
Lot 116 Scuola dell'Italia Centrale della metà del XVI secolo
SANTO IN PREGHIERA
terracotta policroma, cm 45x36x29, su base cm 6x33x21
sul retro: cartiglio recante provenienza
Provenienza:
Galleria Sangiorgi, Roma
Collezione privata
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Lot 117 Scuola del XVIII secolo
CROCIFISSO
scultura lignea, altezza cm 36 -
Lot 118 Tommaso Amantini (1625 - 1675)
MADONNA CON BAMBINO
bassorilievo in terracotta, cm 20x14
sul retro: firmato
eseguito nel 1666
L'opera è acompagnata da expertise del dottor Arialdo Patrignani -
Lot 119 Scuola del XIX secolo
VERGINE IMMACOLATA
scultura lignea policroma con corona in metallo dorato e pietre dure, altezza cm 73 -
Lot 120 Scuola Italiana del XVIII secolo
RITRATTO DI GENTILDONNA E RITRATTO DI GENTILUOMO
coppia di miniature entro cartagloria, cm 4x3 e diametro cm 6, cartagloria cm 31x26,5x2
(2) -
Lot 121 Scuola Italiana del XVII secolo
RITRATTO DI CAVALIERE DELL'ORDINE DI SANTIAGO
olio su tela, cm 97X73 -
Lot 122 Scuola dell'Italia Centrale del XVIII secolo
RITRATTO DELL'ARTISTA GIOVANNI LANFRANCO CAVALIERE DELL'ORDINE DI CRISTO
olio su tela, cm 64x50
iscritto -
Lot 123 Scuola Piemontese del XVI secolo
SAN GIACOMO IL MAGGIORE
olio su tavola, cm 161x92 -
Lot 124 Scuola Emiliana del XVI secolo
RITRATTO DI ELISABETTA DI CINO
Olio su tela, 175x110 -
Lot 125 Attribuito a Johannes Van Nichelen (1655 - 1721)
RITRATTO DI SCULTORE
olio su tela, cm 77,5x56
firma
Provenienza:
Phillips, Londra, aprile 1995
Collezione privata
Il dipinto raffigura uno scultore elegantemente vestito che tiene nella mano sinistra uno scalpello con il quale ha elaborato la testa che tiene sotto il braccio, appoggiata sul tavolo.
Potrebbe trattarsi del ritratto dell'amico scultore Gabriel Grupello, artista fiammingo, anche lui chiamato alla corte di Dusseldorf dall'elettore palatino come statuario di corte. L'ipotesi dell'identità dell'effigiato è sulla base della somiglianza nelle poche incisioni a stampa conosciute e nell'autoritratto a matita conservato nel Museum Kunstpalast di Dusseldorf. -
Lot 126 Scuola del XVIII secolo
RITRATTO DEL CARDINALE MELCHIOR DE POLIGNAC, CON AL COLLO LA COMMENDA DELL'ORDINE DI SANTO SPIRITO
olio su tela, cm 81x64
Provenienza
Castello dei Signori di Gingins, Svizzera
Collezione privata -
Lot 127 Barolomeo Passerotti (1529 - 1592)
FRATE ANTONIO DA MONTECICCARDO
olio su tela, cm 90,5x76
iscritto: "F. ANTONIUS A MONTE SICARDO.SA"
sul retro: cartigli
realizzato negli anni Ottanta del XVI secolo
L'opera è accompagnata da expertise del professor Daniele Benati
L'iscrizione al sommo dell'opera permette di identificare il personaggio raffigurato. Si tratta di Frate Antonio da Monteciccardo, nell'attuale provincia di Pesaro-Urbino, un cappuccino morto a Macerata nel 1550 e di cui si hanno notizie nei Flores Seraphici, un compendio della vita dei Frati Minori Cappuccini piω illustri dell'epoca.
Della composizione, come evidenziato dal professor Benati, esiste un'altra redazione di dimensioni inferiori pervenuta con la corretta attribuzione al Passerotti dalla collezione Zambeccari alla Pinacoteca Nazionale di Bologna -
Lot 128 Scuola Italiana del XVIII secolo
CROCEFISSIONE
olio su tela, cm 149x84
L'opera guarda al modello delle Crocifissioni di Anton Van Dyck.
In particolare sembra ricordare la Crocifissione che fu realizzata da Anton van Dyck durante il suo soggiorno a Venezia, nell'inverno del 1622. L'opera si trova ancora nella chiesa per cui fu realizzata: quella di San Zaccaria a Venezia, nella cappella di Sant'Atanasio. -
Lot 129 Scuola del XVII secolo
MATRIMONIO MISTICO DI SANTA CATERINA
olio su tela, cm 75x53 -
Lot 130 Scuola fiamminga del XVII secolo
SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA
olio su tela, cm 43x31,5 -
Lot 131 Scuola dell'Italia Centrale del XVI secolo
NATIVITA'
Olio su tela, cm 74x59,5 -
Lot 132 Scuola Italiana della fine del XVI secolo
FANCIULLO IN PREGHIERA
olio su tela, cm 29x22 -
Lot 133 Scuola dell'Italia Settentrionale del XVI secolo
CROCIFISSIONE DI SAN PIETRO
olio su tela, cm 66,5x101 -
Lot 134 Maniera di Gherardo Poli (1674 - 1739)
SCENA DI PORTO
olio su tela, cm 56x66 -
Lot 135 Scuola Italiana del XVII secolo
NATURA MORTA CON CACCIAGIONE
olio su tavola, cm 28x40,5
indistintamente firmato -
Lot 136 Giovanni Camillo Sagrestani (1660 - 1731)
GIUDITTA E OLOFERNE
olio su tela, cm 89x117 -
Lot 137 Artista Francese del XVIII secolo
GALATEA
olio su rame, cm 37,5x30
firmato F. Boucher e datato 1769