Lotto 125 | Emilio De Bono (Cassano d'Adda 1866 - Verona 1944), Aldo Finzi - Piero Ginori Conti

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500 ANNI DI AUTOGRAFI - PARTE PRIMA Sessione unica
giovedì 21 marzo 2024 ore 18:00 (UTC +01:00)

Emilio De Bono (Cassano d'Adda 1866 - Verona 1944), Aldo Finzi - Piero Ginori Conti

Emilio De Bono (Cassano d'Adda 1866 - Verona 1944)
Aldo Finzi - Piero Ginori Conti
Lettera autografa firmata
Quattro pagine in-8
Firma/data: Napoli il 30.11.1925
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 5

Bella lettera autografa firmata, datata Napoli il 30.11.1925 del gerarca fascista, uno dei quadrumviri che guidarono la marcia su Roma nel 1922, maresciallo d'Italia e membro del Gran Consiglio, ministro delle Colonie del Regno d'Italia dal 1929 al 1935, diretta all'amico Aldo Finzi, nella quale ricorda i bei tempi trascorsi assieme. "Saprai che le mie dolorose peripezie hanno culminato nel deperimento organico e mentale della mia povera moglie, la quale è ora ricoverata in casa di salute. Migliora, ma assai lentamente ed io porto con me tal genere di spina nel cuore! (...) ma non voglio pensare ai tormenti. Ricordo invece con caro piacere i tanti mesi che abbiamo lavorato con tanta serenità insieme. E come si andava bene!...". Coinvolto, dalle indagini successive, nell'assassinio di Matteotti, Finzi venne costretto alle dimissioni il 17 giugno 1924 dall'incarico di sottosegretario agli Interni che ricopriva, insieme ad Emilio De Bono. Forse per difendere la propria onorabilità, oppure per tutelare la propria sicurezza personale o anche solo per salvaguardare la propria posizione politica, sembra che Finzi avesse allora fatto circolare un memoriale sotto forma di lettera privata al fratello Gino, contenente rivelazioni compromettenti riguardo ad una squadra speciale alle dipendenze del Ministero dell'Interno, minacciando ambiguamente di volerlo rendere pubblico. Quale che sia stata la responsabilità di Finzi nel caso Matteotti, ad oggi non ancora chiarita, più che i contatti tenuti con l'opposizione, certamente nocque alla sua carriera politica il marchio d'inaffidabilità derivantegli dall'ambigua e contraddittoria gestione dell'affaire del memoriale. Quattro pagine in-8. Unita busta con indirizzo autografo. Sono accluse: una lettera dattiloscritta datata al 1931 (copia) diretta a Piero Ginori Conti, (una pagina in-4), più tre missive dattiloscritte firmate di quest'ultimo dirette a De Bono. Piero Ginori Conti, principe di Trevignano, fu il primo al mondo a sfruttare l'energia geotermica per la produzione industriale di corrente elettrica