Lotto 314 | Andrea Casali (1705 - 1784) , attribuito a Madonna con Bambino (da Guido Reni)

Bonino - Via Filippo Civinini 21-37, 00197 Roma
LA GIOIA A COLORI. VENETO BANCA ATTO II - I CAPOLAVORI Sessione unica
giovedì 29 febbraio 2024 ore 18:00 (UTC +01:00)

Andrea Casali (1705 - 1784) , attribuito a Madonna con Bambino (da Guido Reni)

Andrea Casali (1705 - 1784) , attribuito a
Madonna con Bambino (da Guido Reni)
Olio su rame
23,7 x 31,5 cm
Elementi distintivi: sul retro della cornice una scritta "4415" (?); al verso del rame nastro adesivo con appuntato il nome dell'autore ("Andrea Casali")
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 80% (ritocchi, anche sul volto del Bambino e sul tendaggio)

Di origini romane, Andrea Casali ha mosso i primi passi presso la bottega di Sebastiano Conca, riuscendo a entrare, dopo le prime commissioni pubbliche tra Roma e Rieti, all’interno del prestigioso cenacolo artistico del cardinal Ottoboni, dove divenne allievo di Francesco Trevisani. La fama di Casali lo porterà a inserirsi nel panorama internazionale, realizzando opere per il Palazzo Reale di Madrid e l’Accademia Albertina di Torino, e ad affinare il proprio stile anche con soggiorni a Parigi e Londra. Qui ebbe modo di sviluppare generi diversi tra loro, come temi sacri, storico-mitologico e la ritrattistica.
Grande è stata la fortuna della celebre e “perfetta” iconografia di questa Madonna che adora il Bambino, conosciuta anche come “Madonna del sonno”.
Il soggetto è stato in origine ideato da Guido Reni, di cui è nota una versione conservata a Roma presso la Galleria Doria Pamphilij (inv. 288) e successivamente replicato, con varianti, numerose volte dal Sassoferrato (A. Bardelli, scheda in "Il Sassoferrato: la devota bellezza: con i disegni della Collezione Reale Britannica", a cura di F. Macé de Lépinay, Cinisello Balsamo 2017, pp. 234-235 cat. 53, p. 273).
L’enorme successo e interesse nei confronti di questo tema sacro, profondo sul piano esistenziale e al contempo intimo nella sua domestica serenità, continua a distanza di un secolo dalla sua creazione, nel corso del Settecento, come testimonia proprio il raro rame in asta.
Massimo Francucci, che conosce l’opera già da tempo, ne conferma l’attribuzione ad Andrea Casali (comunicazione del 27 settembre 2023). Di diverso avviso Angela Negro che, esaminata l'opera attraverso una riproduzione in alta definizione, ne rileva il "sicuro ascendente trevisanesco", ma non ne condivide l’attribuzione (comunicazione del 26 settembre 2023).

Ringraziamo i dottori Massimo Francucci e Angela Negro per il prezioso supporto nella schedatura dell’opera.