Lotto 56 | Domenico Induno Milano 1815 – 1878 LA CASTA SUSANNA olio su tela, cm...

Porro - Via Olona 2, 20123 Milano
Asta N. 75 - Dipinti antichi e del XIX secolo Sessione Unica - dal lotto 1 al lotto 62
giovedì 29 maggio 2014 ore 18:00 (UTC +01:00)

Domenico Induno Milano 1815 – 1878 LA CASTA SUSANNA olio su tela, cm...

Domenico Induno Milano 1815 – 1878 LA CASTA SUSANNA olio su tela, cm 109,5x89. Provenienza: Chieti, Collezione del Barone Frigerj (dal 1854); Milano, Finarte, Dipinti del XIX secolo, 02/12/2010, lotto n. 125. Bibliografia: M. Macchi, La Casta Susanna dipinta da Domenico Induno, in “Gemme d’Arti Italiane”, Milano, Venezia e Verona coi tipi dello Stabilimento Nazionale di Paolo Ripamonti Carpano, 1854, Anno Settimo, pp. 7-13; G. Matteucci (a cura di), Domenico e Gerolamo Induno. La storia e la cronaca scritte con il pennello, Umberto Allemandi & C., Torino 2006, p. 37. L’opera in esame proviene dalla Collezione del barone Frigerj, che la acquistò con ogni probabilità direttamente dall’artista nel 1854. Essa era collocata nella villa in stile neoclassico che il nobile lombardo aveva costruito a Chieti, dove si era trasferito dal 1830 a seguito del matrimonio con la marchesa Ferrante Mayo, discendente di una antica famiglia abruzzese. Oggi la villa, eseguita su progetto di Enrico Riccio, è sede del Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo. L’opera era nota all’epoca da un’incisione di Giuseppe Barni che ne permetteva la raffigurazione sulla rivista “Gemme d’Arti Italiane” nel 1854 - a corredo di un saggio illustrativo dell’opera firmato da Michele Macchi - volume pubblicato a cadenza annuale in occasione delle esposizioni di Brera. Il nobile lombardo era solito recarsi a Milano per acquistare dipinti da destinare alla sua dimora; nel corso del tempo costituì una nutrita raccolta che non passò inosservata neanche agli storici del tempo, tra cui Raffaele De Cesare (cfr. R. De Cesare, La fine di un regno, Casa tip. ed. S. Lapi, Città di Castello, 1908-1909), che non mancò di lodare le opere offerte dal Barone per decorare il Palazzo dell’Intendenza in occasione della visita a Chieti di Vittorio Emanuele II il 18 dicembre 1859. A seguito della morte del Barone, avvenuta nel 1860, le proprietà di costui furono divise tra i vari rami ereditari. Si può scorgere altresì la citazione dell’opera presentata anche nell’inventario redatto dal notaio che ha stilato il primo elenco dei beni oggetto della successione. L’opera presentata si colloca nella fase pittorica che ha inizio dal 1840, quando l’artista si trasferisce nello studio di via Monte di Pietà, poco distante da quello di Hayez. In questa fase, sebbene i soggetti di studio siano tratti ancora dalla letteratura classica o dai contemporanei lombardi tra cui Manzoni, Induno ricerca quanto più possibile l’intensità morale dei soggetti ritratti, in grado di conferire alle vicende narrate una connotazione di straordinaria realtà. Elementi che non è difficile ritrovare nell’opera in esame, in cui spicca l’intimità della scena raffigurata, e la naturalezza espressiva dei personaggi.