Lotto 65 | DIPINTO DI GIACOMO BALLA, 1936

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Arte moderna e contemporanea, arti decorative del XX secolo Arte moderna e contemporanea
lunedì 20 novembre 2023 ore 15:00 (UTC +01:00)

DIPINTO DI GIACOMO BALLA, 1936

GIACOMO BALLA

(Torino 1871 - Roma 1958)



Dietro le quinte; Ritratto del postino Chiappelli, 1936

Olio su tela, cm. 40 x 51

Firma in alto a destra

Iscrizione 'Dietro/le quinte/Balla/1936' e un volto femminile, al retro

Autentica di Luce Balla al retro

In cornice



PROVENIENZA

Giacomo Balla, Roma

Corniciaio Gallotti, Roma (anni '80)

Collezione privata, Roma



Nel 1937, Giacomo Balla declama la sua 'convinzione che l’arte pura è nell’assoluto realismo, senza del quale si cade in forme decorative, ornamentali, perciò ho ripreso la mia arte di prima: interpretazione della realtà nuda e sana che attraverso la spontanea sensibilità dell’artista è sempre infinitivamente nuova e convincente'. Nel giugno del 1929 quando la famiglia Balla si trasferisce nell’abitazione romana di via Oslavia 39b, inizia per il pittore una nuova fase, proprio dove l’arte pura è nell’assoluto realismo. L'attività artistica è sempre più frenetica e va di pari passo con le esposizioni: presenta 20 opere figurative alla Mostra del Centenario della Società Amatori e Cultori mentre ben 52 sono i quadri della mostra antologica organizzata dalla Galleria del Dipinto con la presentazione di Marinetti a Roma nel 1930: 'Considero il pittore Giacomo Balla come il tipico genio torinese'. Infatti, coll’ampio ordine geometrico e l’operosità tenace che caratterizzano la capitale del Piemonte, Balla organizzò e militarizzò la sua tumultuosa potenza creatrice. A venticinque anni, stabilitosi a Roma, non subisce l’atmosfera languida e le nostalgiche ceneri gloriose. Sua madre, intelligente e ferrea popolana, seduta vicino al cavalletto, vigila perché la fragranza dei giardini non rallenti il suo scattante pennello: con tenacia piemontese deve fissare sulla tela tutte le magie della luce romana. [..] Balla, massimo pittore d’oggi, rassomiglia forse ad una nuvola temporalesca irta di folgori o meglio ad un ciclone che da l’assalto ai ruderi. Più volte m’apparve come uno stregone negro di Rio de Janeiro educatore di pappagalli policromi'. Intento a ritrarre la tranquillità della sua famiglia, Balla riceve dal direttore del MoMA di New York, Alfred H. Barr, la richiesta di prestito dell’opera futurista Dinamismo di un cane al guinzaglio per 'una grande esposizione per celebrare il quinto anniversario della fondazione del Museo d’Arte Moderna di New York', nel 1934.

Lo studio di Balla si va ad arricchire di tele dove appaiono le giovani figlie da sole o in compagnia, le amiche del piano di sopra, i vecchi amici che lo vanno a trovare, i vasi di fiori e la frutta sul tavolo, la nuda realtà che vede dalla finestra o sulle rive del fiume Tevere, i pini di Grottarossa appena fuori Roma o i giardini di viale Mazzini, la luce di Villa Borghese. Ogni singolo oggetto, ogni particolare visione diventa una fonte luminosa da tradurre coi pennelli in opere d’arte: 'tutto diventa arte - NUOVA - immutabile'. In particolare ora nel 1936 e quattro anni dopo nel 1940, troviamo Giacomo Balla intento a ritrarre quello che era il suo postino mentre abitava nella casa ai Parioli a via Paisiello, impiegato ora alla posta di viale Mazzini nel quartiere Della Vittoria, il roseo e rubicondo Chiappelli. In questa tela del 1936, il Chiappelli fuoriesce da dietro le quinte, come è scritto nel retro del ritratto: è un attore che alzando la tela gialla del sipario posta alle sue spalle, si lancia verso lo spettatore con un furbesco sorriso e uno sguardo giulivo. Dopo aver posato anche per Il Giocondo con alle spalle l’Autocaffè di Balla, il Chiappelli continua a frequentare i Balla: nell’inverno del 1953 presenta il dottor Leppo, che si occuperà della salute del pittore. L’opera Dietro le quinte dipinta da Balla nel 1936 proviene dal corniciaio romano Gallotti che realizzava per la famiglia Balla le cornici



Autentica della Prof. Elena Gigli in data 22/10/2023



Ringraziamo vivamente la Professoressa Elena Gigli per l'autentica dell'opera e la redazione della scheda