Lotto 89 | Pavel Varfolomevich Kuznetsov (1878 - 1968). La montagnosa Bukhara, inizi del 1923

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mercoledì 13 settembre 2023 ore 18:00 (UTC +01:00)

Pavel Varfolomevich Kuznetsov (1878 - 1968). La montagnosa Bukhara, inizi del 1923

Pavel Varfolomevich Kuznetsov (1878 - 1968)
La montagnosa Bukhara, inizi del 1923
Litografia a colori
29,8 x 37,8 cm
Data: "1923", di altra mano, al verso
Firma: "Pavel Kuznetsov" in lastra
Altre iscrizioni: Dedica a "a A. Trombadori", in italiano, a matita, al recto
Stato di conservazione superficie: 90% (macchie rugginose)
Stato di conservazione supporto: 95%

Pavel Varfolomevich Kuznetsov (1878–1968) fu pittore e grafico. Ebbe in famiglia un pittore di icone e il nonno giardiniere. Ha studiato a Saratov alla Bogolyubov Art School (1891–1896) - sotto la guida di V. V. Konovalov e G. P. Salvini-Baracchi, con Viktor Borisov-Musatov e lo scultore Alexander Matveev -, dunque alla Scuola di pittura, scultura e architettura di Mosca (1897–1904) e per un anno a Parigi (1906). Nel 1902 si avvicinò a Valery Bryusov e ai simbolisti e inizio a collaborare con pubblicazioni simboliste, come le riviste "Arte" e "Vello d'oro" ("Искусство", "Золотое руно"). Nel 1902, insieme a Kuzma Petrov-Vodkin e Peter Utkin, dipinse la Chiesa di Nostra Signora di Kazan a Saratov, ma l'eccessiva libertà espressiva suscitò scandalo e le opere vennero distrutte.
I suoi primi dipinti furono esposti dal gruppo formatosi intorno alla rivista "Mir Iskusstva". Kuznetsov contribuì a organizzare la mostra "Rosa scarlatta" (1904) ed è stato uno dei fondatori e leader, nel 1907, della Rosa Blu (Голубая роза), una associazione di artisti simbolisti moscoviti che prendeva nome dal poema "Fiore blu" di Novalis. Nel 1906, su invito di Sergei Diaghilev, si recò a Parigi, dove visitò studi d'arte privati, esponendo ad una mostra di arte russa, che gli valse l'elezione a membro del Salon d'Automn a vita.
Nelle steppe del Trans-Volga (1911-1912) e in Asia centrale (1912-1913), Kusnetsov elaborò un nuovo stile - memore anche della lezione di Chagall - in cui è centrale “separare un sogno da un altro sogno”, mantenendo vivo il ritmo e la poetica dell'Oriente, il respiro della storia millenaria dei popoli orientali, vagabondi nell'Asia, rovesciando con l'esperienza della vita la pessimistica metafora del leopardiano "Canto notturno di un pastore errante nell'Asia". La luminosità e allo stesso tempo la sottigliezza della riproduzione dei colori, la semplicità e la stessa irrealtà della trama: la "Suite kyrgyza" e la "Serie Bukhara" collocano Kuznetsov tra artisti di livello mondiale.
Durante gli anni della rivoluzione lavorò con grande entusiasmo, prese parte alla pubblicazione della rivista "La via della liberazione", insegnò allo Stroganov Institute (1917–18; dove tornò tra il 1945 e il 1948) e all'Istituto di Belle Arti di Mosca (1918– 37); e diresse la sezione pittura del Narkompros, il commissariato del popolo per l'educazione ( 1919-1924), in rappresentanza della quale espose a Parigi nel 1923. Creò, in questo periodo nuove variazioni di motivi orientali, in cui si nota l'influenza dell'antica pittura russa, dipinse bellissimi ritratti della moglie Elena Bebutova, disegnò le serie litografiche "Turkestan" e "Mountain Bukhara" (1922-1923). Tra il 1925 e il 1930 svolse altre spedizioni etnografiche e per lo studio della pittura in Crimea, nel Caucaso e in Armenia. Con l'avvento del realismo socialista, tuttavia, perse il favore ufficiale. I primi dipinti di Kuznetsov sono tipici delle esplorazioni poetiche del gruppo della "Rosa blu" di un mondo interiore e immaginativo attraverso simboli archetipici. Dopo il 1910 attinse sempre più alla cultura popolare, continuando ad attingere alla ricca cromia e ai ritmi armoniosi dei simbolisti, ma semplificando le sue composizioni per rappresentare la vita quotidiana delle comunità dei villaggi del Kirghizistan in Asia centrale.
Alcune delle sue opere più importanti sono conservate alla Galleria Tretyakov ("Fontana Blu", tempera, 1905; "Mattina", tempera, 1905; "Miraggio nella steppa", tempera, 1912; "Sera nella steppa", tempera, 1912).