Russia e Ucraina. 1960-1980 Sessione unica
mercoledì 13 settembre 2023 ore 18:00 (UTC +01:00)
Jurij Nolev-Sobolev (1928 - 2002). Senza titolo, 1965
Jurij Nolev-Sobolev (1928 - 2002)
Senza titolo, 1965
Calcografia su carta
14,7 x 20,3 cm (lastra)
19,2 x 26,3 cm
Data: "65", a penna, al recto
Firma: Monogramma, al recto, a matita
Altre iscrizioni: Dedica a "a A. Trombadori", in italiano, a matita, al recto
Stato di conservazione superficie: 90%
Stato di conservazione supporto: 90%
Jurij Nolev-Sobolev è stato stato uno dei protagonisti dell'arte sovietica non ufficiale ed uno dei creatori dell'arte concettuale russa. Studente dell'Istituto Poligrafico di Mosca, nel 1956 fa amicizia con Ülo Sooster, un artista estone appena tornato da un campo di concentramento sovietico. Insieme creano il gruppo artistico Sobolev-Sooster, poi Sretenskij Bulvar ("Сретенский Бульвар"), che coinvolge altri artisti - in particolare Il'ja Kabakov, Ernst Neizvestnij, Vladimir Jankilevskij, Viktor Pivovarov - ed avvia un processo, nell'arte russa dell'epoca, soprattutto a Mosca, che poi sarà noto come Concettualismo Moscovita. Oltre a dedicarsi al surrealismo e al dadaismo disegnando immagini, gli amici organizzavano anche eventi stravaganti in un caffè di Mosca chiamato Artisticheskoye (Caffè degli artisti) nel tentativo di ricostruire l'atmosfera bohémien del Cabaret Voltaire. L'appartamento di Sobolev nel centro di Mosca vicino a piazza Kirovskiye Vorota (oggi chiamata piazza Myasnitskiye Vorota) divenne il sito della "Arca Nolev" (1960-1961).
Nel 1967-1968 assieme al regista Andrej Chržanovskij, al compositore Alfred Šnitke e a Ülo Sooster lavora come direttore artistico del cartone animato “L'armonica di vetro” ("Стеклянная гармоника"), che analizza il rapporto fra il potere, l'uomo e l'arte, di cui nel 1969 la censura sovietica vieta la proiezione. L'impegno nel cinema e nel teatro cresce, ampliandosi al restauro cinematografico (tra le altre pellicole, restaura "Que viva Mexico!", "Да здравствует Мексика!", di Ėjzenštejn) e alla rappresentazioni di classici occidentali e orientali, da Rabindranath Tagore, alla storia di Krishna nel Mahabharata, a Salinger. L'esperienza con la grafica, la cinematografia e il teatro consente a Sobolev di porre il linguaggio mulmediale come nuova soglia della produzione artistica, in maniera simile a come avevano fatto Sergei Eisenstein e Alexander Rotchenko. Un film realizzato come sequenza di diapositive multischermo di Sobolev, in collaborazione con il regista Yuri Reshetnikov, per il Congresso del 1975 dell'International Council of Societies of Industrial Design (ICSID) divenne un cult nei circoli che si interessavano ai cambiamenti nell'arte. L'opera, della durata di 40 minuti su 30 schermi, consisteva nel mettere a confronto opere d'arte occidentali di epoche diverse, con un effetto di dissonanza. Anche in questo caso la censura intervenne vietandone la diffusione.
Le sperimentazioni nel campo dei nuovi media avvenivano mentre l'artista dava forma al proprio linguaggio plastico. Durante il suo periodo nelle riviste "Dekorativnoye Iskusstvo" (Arte decorativa) e "Znaniye-Sila", Sobolev è stato uno dei primi artisti dell'URSS che ha iniziato a utilizzare una griglia modulare, ovvero la tecnica del design occidentale per organizzare una pagina di una rivista. Ha fatto buon uso della tecnica anche per quanto riguarda la sua arte: la griglia consente di organizzare diversi livelli/strati che consentono di rivelare le idee dell'artista nel loro collegarsi. Così utilizzata, la griglia a matita si è trasformata da mezzo tecnico universale a modulo/segno d'artista allo scopo di modellare un “microcosmo” in un foglio. Nel 1990, Sobolev fonda “Interstudio”, Studio Internazionale di Teatro di Sintesi e Animazione a Carskoe Selo vicino a San Pietroburgo, che avrà un ruolo fondamentale nel preparare le successive generazioni di artisti, performers e critici d'arte russi, in particolare il gruppo “Zapasnyj Vykhod”. Nel 2014 il Museo d'arte moderna di Mosca decica all'artista una importante mostra personale, "The islands of Yuri Sobolev" (MMOMA, 17 settembre - 9 novembre).
Sue opere sono conservate, a Mosca, presso il Museo d'Arte Moderna, la Galleria Tretyakov, il Museo del Cinema, il National Center for Contemporary Arts, la Kolodzei Art Foundation; ed inoltre presso il Museum Baviera di Zurigo e il Museo Statale di Stoccarda.