Russia e Ucraina. 1960-1980 Sessione unica
mercoledì 13 settembre 2023 ore 18:00 (UTC +01:00)
Vladimir Borisovich Yankilevsky (1938 - 2018). Senza titolo, 1965
Vladimir Borisovich Yankilevsky (1938 - 2018)
Senza titolo, 1965
Inchiostro nero a penna su carta
35,9 x 63,9 cm
Data: "65", a penna, al recto
Firma: "V. Yankilevsky", a penna, al recto
Altre iscrizioni: Dedica a "a A. Trombadori", in italiano, a matita, al recto
Stato di conservazione superficie: 90% (leggere macchie)
Stato di conservazione supporto: 85% (un piccolo strappo, alcune pieghe leggere)
Vladimir Yankilevsky è uno dei protagonisti del cosiddetto movimento "non confirmista", di opposizione ai canoni del realismo socialista, sviluppatosi in Russia tra gli anni Sessanta e Ottanta. Figlio del pittore Boris Isaakovich Yankilevsky (1907-1987), si è diplomato nel 1962 presso l'Istituto Poligrafico di Mosca. Nello stesso anno, su invito della sua ex insegnante Eliya Belyutin, partecipò a una mostra di grande risonanza alla Bolshaya Kommunisticheskaya ("Taganka"). Pochi giorni dopo, fu invitato alla esposizione "30 Years of the Moscow Union of Artists" (30 лет МОСХA") nel Maneggio della capitale, dove Nikita Krusciov (1894-1971) criticò aspramenente i suoi dipinti. A seguito del battibecco con il presidente dalla Unione sovietica, Yankilevsky fu isolato dai percorsi espositivi ufficiali e per guadagnarsi da vivere lavorò come artista-designer nelle case editrici di Mosca. Solo nel 1975, quatro anni dopo la morte di Kruscev, poté partecipare a una mostra nel padiglione "Apicoltura" al complesso dello VDNH di Mosca e per la prima volta nel 1978 tenne una mostra retrospettiva. Fin dai primi anni '60, l'artista riunisce le sue composizioni sotto il tema dello "Spazio delle esperienze" ("Пространство переживаний"), dove l'arte è intesa come un tentativo di rappresentare il confronto delle forze del mondo vissuto attraverso l'esperienza umana, ponendo così l'uomo sullo sfondo dell'eternità della natura. Yankilevsky si concentra su una figurazione di tipo psicologicho, spesso drammatico. Similmente negli anni '70, un'altra idea fondamentale del lavoro di Yankilevsky furono le "scatole esistenziali", che personificavano lo spazio limitato dell'esistenza umana, in particolare la contraddizione tra i sogni e le restrizioni imposte dall'ambiente sociale: altro tema in aperta opposizione alle rigide strutture sociali sovietiche.
Le opere di Yankilevsky sono state esposte in 40 mostre personali (a Mosca, San Pietroburgo, New York, Bochum, Parigi e Londra) e più di 170 mostre collettive, tra cui "RUSSIA!" al Guggenheim Museum di New York nel 2005. Oggi le sue opere sono conservate nei principali musei russi (Galleria Tretyakov, Museo Statale Russo, Museo Pushkin, Museo d'Arte Moderna, ART4.RU a Mosca; Museo nuovo, San Pietroburgo) e in molti musei internazionali (Musei Ludwig, Colonia; Galleria Nazionale d'Arte, Budapest; Centro Georges Pompidou, Parigi; Pinacoteca di Dresda; Museo comunale, Bochum; Museo Zimmerli, New Brunswick; Galleria Nazionale, Praga; collezione Costakis, Atene; collezione di “Arte perseguitata” di Kenda e Jacob Bar-Gera, Colonia).