500 anni di autografi Sessione unica
giovedì 14 settembre 2023 ore 18:00 (UTC +01:00)
Carlo Alberto di Savoia - Carignano (Torino 1798 - Oporto 1849), Carlo Maffei di Boglio primo scudiero di Carlo Alberto di Savoia, opposizione alla promozione
Carlo Alberto di Savoia - Carignano (Torino 1798 - Oporto 1849)
Carlo Maffei di Boglio primo scudiero di Carlo Alberto di Savoia, opposizione alla promozione
Minuta interamente autografa firmata
Una pagina in-8, su bifolio
Firma/data: 24 dicembre 1846
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Minuta interamente autografa firmata datata '24 dicembre 1846' del Re di Sardegna dal 1831 al 1849, indirizzata al Generale Carlo Maffei di Boglio (1772-1854), primo scudiero di Carlo Alberto di Savoia - Carignano e Gran Mastro del Corpo d'artiglieria di stanza al Palazzo reale di Torino. Carlo Alberto di Savoia-Carignano durante il periodo napoleonico visse in Francia dove acquisì un'educazione liberale. All'età di 12 anni Carlo Alberto e la madre furono ricevuti da Napoleone Bonaparte, che conferì al ragazzo il titolo di conte dell’Impero e una rendita vitalizia di 100.000 franchi. Come principe di Carignano nel 1821 diede e poi ritirò l'appoggio ai congiurati che volevano imporre la costituzione al re di Sardegna Vittorio Emanuele I. Divenne conservatore e partecipò alla spedizione legittimista contro i liberali spagnoli del 1823. Non destinato al trono, diventò re dello Stato sabaudo nel 1831, alla morte dello zio Carlo Felice che non aveva eredi. Da sovrano, dopo un primo periodo conservatore durante il quale appoggiò vari movimenti legittimisti d'Europa, nel 1848 aderì all'idea di un'Italia federata guidata dal Papa (neoguelfismo) e libera dagli Asburgo. Nello stesso anno concesse lo Statuto, la carta costituzionale che sarebbe rimasta in vigore (prima nel Regno di Sardegna e poi nel Regno d'Italia) fino al 1947. Guidò le forze che portarono alla prima guerra di indipendenza contro l'Austria ma, abbandonato da papa Pio IX e dal re Ferdinando II delle Due Sicilie, nel 1849 fu sconfitto e abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele. Morì in esilio qualche mese dopo nella città portoghese di Oporto. Il suo tentativo di liberare l'Italia settentrionale dall'Austria rappresentò il primo sforzo dei Savoia di mutare gli equilibri della penisola dettati dal Congresso di Vienna. L'opera sarà ripresa con successo dal figlio Vittorio Emanuele, che diverrà il primo re d'Italia. Nella missiva il Re di Sardegna gli comunica con rammarico che il "Conseil des Chevaliers de l'Ordre reunis" ha deliberato di non potergli accordare una promozione. Una pagina in-8, su bifolio.