Lotto 256 | Vincenzo Belli (Torino 1710 - Roma 1787). Importante candelabro a tre luci dell'orafo/argentiere Vincenzo Belli di Bartolomeo, seconda decade del XVIII secolo, Roma, Stato Pontificio. peso g 1180 ca

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mercoledì 30 agosto 2023 ore 17:00 (UTC +01:00)

Vincenzo Belli (Torino 1710 - Roma 1787). Importante candelabro a tre luci dell'orafo/argentiere Vincenzo Belli di Bartolomeo, seconda decade del XVIII secolo, Roma, Stato Pontificio. peso g 1180 ca


Vincenzo Belli (Torino 1710 - Roma 1787). Importante candelabro a tre luci dell'orafo/argentiere Vincenzo Belli di Bartolomeo, seconda decade del XVIII secolo, Roma, Stato Pontificio.
peso g 1180 ca Base tonda con tre ordini di modanature, di cui due con decoro a racemi.
Fusto liscio che appoggia su base circolare con piedistallo a tre piedi ferini terminati con foglia d'acanto. 
Raccordato con elegante centinature a mascheroni bacchici romani tra tralci d'uva. Terminale a coppa riccamente cesellato con decori fogliati.
Il finale è a porta candela, in quanto la prima parte del candelabro si divide dalla superiore per diventare un candeliere unico.
Da una base esagonale si dipartono, alternandosi con un decoro circolare fogliato, le tre fiamme che poggiano su bracci a girale.
Il puntale ad anfora termina con un coperchio fisso riccamente decorato a fiori e frutti a rilievo e sormontato da un puntale a pigna.
Ogni singolo pezzo reca il punzone dello Stato Pontificio e del Maestro Belli
Misure solo del candeliere/base cm. 35,5  base diametro cm. 17
Misure del candelabro a tre luci: altezza cm.53, ingombro cm. 29


Capostipite di una famiglia di argentieri che fu attiva a Roma fino al 1867 ca. A Torino egli lavorò presso botteghe che eseguivano argenterie per casa Savoia. Si trasferì poi a Roma, dove ebbe una sua bottega dal 1741 - anno in cui prese la patente di argentiere - fino al 1787. Il suo marchio era V B. La sua bottega in un primo tempo si trovava accanto alla Chiesa di San Luigi dei Francesi, fu poi trasferita nei pressi del Teatro Valle. . Vincenzo Belli realizzava le sue argenterie secondo il gusto del più ricco barocchetto romano.