Lotto 60 | Venere Callipigia

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Asta 269 - Cuprum Reloaded. Bronzetti dal Medioevo all'800 Asta 269 - Cuprum Reloaded. Bronzetti dal Medioevo all'800
martedì 19 settembre 2023 ore 16:00 (UTC +01:00)

Venere Callipigia

Venere Callipigia


Dal modello archeologico


XVIII-XIX secolo


Bronzo patinato nero


Lievi segni di consunzione


Tot  40x14x14


Il bronzo32x10x9





Questo bronzo già nel XVI secolo  faceva parte della collezione di sculture archeologiche della famiglia Farmene a Roma.


Trovata nella Domus Aurea, dopo vari passaggi, ora è conservata nel Museo Archeologico di Napoli. Si tratta di copia romana ( II secolo d.C.) di un originale greco in bronzo (III secolo a.C.). Mutila della testa fu integrata delle parti mancanti, come era uso all'epoca.





Il termine greco callipigia significa "dalle Belle natiche", in effetti la dea si scopre e sembra appunto osservare quella parte del corpo.


Repliche in bronzo di questo accattivante soggetto furono realizzate dall'antichità sino all'epoca neoclassica ed oltre. I grandi maestri del bronzo, operanti fra il Settecento e l'Ottocento, replicarono tutte le più belle statue classiche assecondando il gusto imperante per l'antico.


Anche la richiesta di "souvenir" per i nobili stranieri, che tornavano in patria dal Grand Tour, giocò un ruolo importante nella spinta alla produzione di questi bronzetti.


Sulla dissolvenza fra XVIII  e XIX secolo, durante il periodo Neoclassico, alcune fonderie celebri si misurarono nella produzione di queste repliche dall' antico. Ricordiamo il Valadier, Francesco Righetti e Giuseppe Boschi. Un poco piu in la' nell'Ottocento...lo Zoffoli e soprattutto Benedetto Boschetti, che eredita tutto il lessico neoclassico mantenendone i livelli altissimi raggiunti.


La nostra Venere Callipigia non ha marchi di fonderia, come talvolta avviene anche nelle migliori produzioni antiche, ma parlano per lei lo squisito livello della lavorazione e la bella patina trasparente che la contraddistinguono.


Si tratta di fusione probabilmente realizzata fra il XVIII e il XIX secolo da non ben definita fonderia italiana, forse romana.


Bibliografia


Andreina d'Agliano, Luca Melegati, Alvar Gonzales Palacios, Ricordi dell'Antico, Sculture, Porcellane e Arredi all'Epoca del Grand Tour, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2008, i capitoli dedicati alla scultura.