Lotto 55 | Calamaio con satiro

Bertolami Fine Art - Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma
Asta 269 - Cuprum Reloaded. Bronzetti dal Medioevo all'800 Asta 269 - Cuprum Reloaded. Bronzetti dal Medioevo all'800
martedì 19 settembre 2023 ore 16:00 (UTC +01:00)

Calamaio con satiro

Calamaio con satiro





Scuola padovana XVI-XVII secolo.


Bronzo patinato nero


23,5x23x20,5


Manca una ghirlanda, piccoli difetti di fusione





Il calamaio qui descritto presenta corpo centrale bacellato sostenuto da tre figure di leoni accovacciati a loro volta sorretti da piedini a guisa di mostri alati, forse grifoni. La cuspide del coperchio è un satiro seduto colto nell'atto di voltarsi sulla sinistra.





Le parti scultoree sopra descritte vengono raccordare con ghirlande e mascheroni di vario genere.





Oggetto di grande sapore, presenta la matericità tipica delle fusioni padovane tardo rinascimentali. La patina spessa e bituminosa è riscontrabile in molta della produzione 5-600esca di area veneta.





Anche il patrimonio iconografico desunto dai grandi maestri veneti fatto di satiri, mascheroni e ghirlande è pienamente rappresentato in questo piccolo monumento da scrivania.





I satiri incatenati al Candelabro Pasquale del Riccio (Basilica del Santo a Padova) sono I lontani prototipi del satiro che funge da presa al tappo del nostro calamaio.


Così come i mascheroni raffiguranti satiri dalle lunghe orecchie ( presenti sempre nel tappo) sono originali ispirazioni a simili figure del Riccio.





La scultura è piuttosto grezza e presenta pochissima finitura a freddo. Alcuni piccoli difetti di fusione non sono neanche stati eliminati.


Direi che proprio questa forte matericità dell'oggetto, rappresenti il suo punto di forza e la sua chiave di autenticità.





Recentemente si è visto passare in asta un calamaio molto simile al nostro attribuito alla scuola di Giuseppe de Levis ma, pur non avendo motivi per negare tale attribuzione, non ne trovo altrettanti per suffragarla, almeno consultando la recente monografia di Charles Avery.





Direi che si possa attribuire questo calamaio a qualche fonderia veneta tardo rinascimentale, probabilmente XVII secolo.





Bibliografia di riferimento


Giovanni Mariacher, Bronzetti Veneti del Rinascimento, Neri Pozza ed., Vicenza, 1993, schede 54 e 76 (per un satiro dalle lunghe orecchie) con relative immagini.