Arte Figurativa tra XIX e XX Secolo Sessione unica
martedì 11 luglio 2023 ore 15:00 (UTC +01:00)
Giulio Bargellini (Firenze 1875-Roma 1936) - Signora, 1892
Giulio Bargellini (Firenze 1875-Roma 1936) - Signora, 1892
cm 46,5 x 35,5
olio su tela
datato e firmato in basso a destra: 1892 / Bargellini
Dopo l’apprendistato con Augusto Burchi e la collaborazione con Francesco Vinea, che gli fornirà uno strutturato bagaglio iconografico, Giulio Bargellini ottenne, a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta del XIX secolo, il contratto con il mercante fiorentino Giovanni Hautmann, per il quale l’artista eseguì ad affresco la facciata della galleria in Borgo Ognissanti, oggi distrutta ma nota attraverso una foto d’archivio.
Per Hautmann l’artista dipinse una serie di opere a tema idilliaco, giovani fanciulle colte in solitario dialogo in rigogliosi giardini, soggetti che incontravano favorevolmente il gusto della sofisticata clientela internazionale fiorentina, ma che il gallerista proponeva anche direttamente oltremanica.
Analogo all’opera in esame è, ad esempio, il dipinto Mestizia (1889), noto attraverso una foto Alinari, affine per impostazione e per il medesimo spirito contemplativo e fervido afflato che caratterizzano la figura.
Questa serie di opere a carattere più “sentimentale” precede di poco la svolta di Bargellini in direzione del cosiddetto classical genre painting anglosassone, soprattutto nella versione suggerita da Sir Alma Tadema.
L’abilità tecnica dell’artista, evidente nel delicato cromatismo delle mani incrociate che tengono rami fioriti e nella pennellata trasparente che lascia intravedere la tela, coincidono perfettamente con le parole che Galileo Chini annotò sul suo diario proprio in relazione alla maniera di dipingere dell’artista: “Bargellini lavorava a poco colore in modo che la pittura veniva a essere trasparente, non avendo quella pasta troppo spessa che ha il difetto di far scrostamento” (Galileo Chini, I Quaderno. Appunti e verità vissute, in Il tarlo polverizza anche la quercia. Memorie di Galileo Chini, a cura di Fabio Benzi, Firenze 1998, p. 34).
L’estrema rarità delle opere eseguite negli anni della collaborazione con Hautmann e la corrispondenza con le misure indicate lascia ragionevolmente supporre che il dipinto possa coincidere con il ritratto Signora, esposto in occasione della Esposizione-Vendita di pitture dell'800 allestita presso la Galleria d'Arte “Firenze” nel dicembre 1939 (Esposizione-Vendita di pitture dell'800, Galleria d’Arte “Firenze”, dicembre 1939 XVIII, s.p., n. 4).
La presente opera è stata archiviata nel Catalogo Generale dell’artista, a cura di chi scrive e di prossima pubblicazione, con il numero di inventario 3/2023.
Francesco Parisi
Giugno 2023