Lotto 50 | Struttura in plexiglass, firmata FRANCO CANNILLA (1911- 1984)

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martedì 6 dicembre 2022 ore 15:00 (UTC +01:00)

Struttura in plexiglass, firmata FRANCO CANNILLA (1911- 1984)

Struttura in plexiglass, firmata FRANCO CANNILLA (1911- 1984)

Artista nato a Caltagirone il 13 febbraio 1911, è morto a Roma alla fine del 1984. Inizialmente si approccia alla scuola locale di ceramica, il suo linguaggio si accosta ad una progressiva astrazione della forma plastica, concretizzata negli anni Cinquanta in una ricerca di armonia proporzionale attraverso l’uso del modulo, per la realizzazione di oggetti d’arte concreta in rapporto anche ai nuovi materiali industriali. Dalle prime sculture, in cui movimenti e gesti violenti rasentano in qualche caso l'astrazione, giunse a composizioni rigorosamente astratte, nelle quali si evidenzia rapporto con la tecnologia moderna. Di fatti, all'inizio degli anni Sessanta si orienta verso soluzioni di carattere costruttivista, di sollecitazione percettiva, vicine alla ricerca cinetica. Modifica l'uso dei materiali ed adotta anche quelli di produzione industriale come acciaio, plexiglas, ecc. Nel 1961 Giovanni Carandente lo introdusse nel catalogo personale della Galleria del Cavallino di Venezia. E con questo lavoro cinetico-costruttivista installa una sala personale alla XXXIII Biennale del 1966 a Venezia, con un testo di Giuseppe Gatt in catalogo. Nel 1968 ottiene il primo premio della VI Biennale Romana. Negli anni Settanta Lavora intensamente anche nel campo della fotografia astratta.
Nell’opera realizzata da Franco Cannilla è testimonianza dell’adesione dell’artista alla tendenza Gestaltica o Neocostruttivista. Tale definizione, rigorosamente teorizzata da Giulio Carlo Argan (XIII Congresso Internazionale di Rimini), venne divulgata in alcuni articoli su “Il Messaggero” nell’agosto 1963 e, in qualche maniera, distinta dalle tendenze ottico-cinetiche internazionali esordienti nel 1959/60.
Questa tipologia di opera di Cannilla, non si presta al consumo psichico né psicologico: si danno intatti e intangibili alla percezione e nell’istante stesso in cui “l’occhio li recepisce, la percezione cessa di essere trauma sensoriale e sale a livello di atto intellettivo. Questi oggetti sono misuratori di spazio e selettori di luce.”
Diagonale x lato: 143 x 100,5 cm
Stato di conservazione: ***** eccellente.
Accompagnato da autentica di Giorgio Tempesti