Lotto 0225 | BONAZZA GIOVANNI (1654-1736) <br>Coppia di tavoli

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Antiquariato, Arte Orientale e dipinti XIX Secolo Asta di Antiquariato e pittura del sec.XIX
lunedì 26 settembre 2022 ore 15:00 (UTC +01:00)

BONAZZA GIOVANNI (1654-1736) <br>Coppia di tavoli

BONAZZA GIOVANNI (1654-1736)
Coppia di tavoli parietali
Legno di bosso
1690 ca.
cm. 155x80 h. 97
I due tavoli, insieme a un terzo di analoga fattura (fig. 1), facevano parte della
collezione di arredi dei conti Demidoff e apparvero all"asta della Villa di
Pratolino, nei pressi di Firenze, tenutasi nel 1969. Nell"occasione i tre tavoli
parietali in legno di bosso furono presentati quali opere di Andrea Brustolon,
attribuzione subito giustamente rigettata da Alvar Gonzalez-Palacios (1969, p.
115). Lo studioso, pur non ravvisando in questi lavori la mano del grande
maestro, riteneva tuttavia appartenessero senz"altro al suo ambito, se non
proprio alla sua bottega, cadendo in questo caso in errore, complice la
congiuntura storiografica che ha assunto per moltissimo tempo il nome di
Andrea Brustolon quale unico riferimento dell"ebanisteria veneziana del
periodo barocco.
Da diversi anni la critica ha ridefinito i contorni "di un panorama artistico ricco
e persino affollato, almeno a leggere l"elenco dei numerosi affiliati alla fraglia
degli intagliatori veneziani dei primi anni del Settecento" (De Grassi 2013, p.
194) e messo in luce alcune figure di primo piano operanti nel campo
dell"intaglio ligneo tra Sei e Settecento. Tra queste Giovanni Bonazza, alla cui
ben nota attività di scultore in pietra se ne affianca una meno conosciuta di
scultore in legno: proprio a questo artista veneziano spettano i tre tavoli parietali
provenienti dalla villa dei Demidoff a Pratolino, come dimostra l"analisi
stilistica e il confronto con altri lavori del maestro.
I tavoli Demidoff " di cui lo stesso Gonzalez-Palacios (1969, p. 115 1986, p.
357) ha messo in evidenza la notevole qualità dell'intaglio delle figure, che di
fatto sostituiscono la tradizionale struttura " rispondono tutti a un medesimo
impianto compositivo: il piano è sorretto agli angoli da quattro vigorose figure
virili, a mo" di telamoni, poggianti su un alto zoccolo decorato con elementi
fitomorfi sulle traverse, che assumono la foggia di rami con il loro fogliame,
sono mollemente adagiati dei nudi muliebri, ritratti nel medesimo gesticolare
del braccio sollevato, mentre all"incrocio delle stesse traverse siede un drago
con le fauci spalancate infine, una teoria di amorinisdraiati all"altezza del piano
funge da cintura ai tavoli " presenza che ha fatto pensare a all'adattamento di
figure ornamentali destinate in origine ad altro contesto (Gonzalez-Palacios
1986, p. 357) ", e al centro del lato lungo due serafici putti, posti a mezz"aria,
reggono una corona di fiori e di frutta.
Caratterizzati da un"esuberanza esornativa, tipica dei mobili veneziani di tipo
scultoreo di epoca barocca, questi tavoli da muro sembrano ubbidire all"intento
di suscitare una stupita meraviglia e riflettono la vitale fantasia creativa del loro
artefice. Nondimeno è innegabile che un precedente per queste realizzazioni sia
costituito dal tavolo in collezione privata (fig. 2) attribuito a Giacomo Piazzetta
(De Grassi 2013) " ma anch"esso in passato erroneamente avvicinato a
Brustolon ", dal quale sembrano derivare non solo la tipologia del mobile, con
l"utilizzo di veri e propri elementi scultorei in sostituzione di montanti e altre
parti strutturali, ma anche l"impianto iconografico delle figure femminili distese
sulle traverse incrociate, atteggiate imitando le stesse posture e la medesima
gestualità, della quale sfugge peraltro l"esatto significato.
Sebbene non siano ad oggi noti altri lavori analoghi di Giovanni Bonazza "
circostanza che fa dei tavoli Demidoff preziosa e unica testimonianza di una
insospettata presenza del celebre artista veneziano nel campo dell"intaglio per
mobilia " si è già fatto cenno a come egli, accanto alla scultura in pietra,
praticasse la scultura in legno: un"attività verosimilm