Asta N. 727 - III Old Masters Paintings Sessione Unica
mercoledì 15 giugno 2022 ore 15:30 (UTC +01:00)
Bordon Paris, Ecce Homo
Bordon Paris
Ecce Homo
olio su tela
W. 103 - H. 95 Cm
Expertise Dott. Rodolfo Palucchini, 1970, Expertise Dott. Filippo Pedrocco, 2004, G. Mariani Canova, Nuove note a Paris Bordon, in "Arte Veneta", XXII, 1968, pp. 174 e 176, "(...) Secondo gli studi più recenti, esistono, oltre a quella in esame, altre tre redazioni sul tema dell'Ecce Homo variamente attribuite a Paris e alla sua bottega. , La prima è la tela conservata nella Sacrestia dei Canonici della Cattedrale di Padova, che è stata considerata dalla Mariani Canova, nella sua monografia sul pittore edita nel 1964, opera di un maestro vicino a Paris, forse un suo allievo; successivamente (1968), però, la studiosa ha avuto modo di ricredersi, riportando la tela tra gli autografi del Bordon. , La seconda era negli anni Sessanta conservata in una collezione privata a Treviso ed è ritenuta dalla stessa studiosa una "derivazione autografa" dall'opera padovana (veda le due tele riprodotte nel citato articolo delle Mariani Canova, figg. 257 e 258). La terza redazione - di qualità di gran lunga migliore delle altre - è stata pubblicata recentemente da me nel volume celebrativo dei novant'anni di Pietro Zampetti; nel mio intervento avanzavo l'ipotesi che vi si possa riconoscere la tela dipinta da Paris, come testimonia Giorgio Vasari, durante il suo secondo soggiorno parigino, risalente agli anni tra il 1559 e il 1561, per conto del potentissimo cardinale, Charles de Lorraine, che possedeva anche altre pittore del maestro veneto., La tela di Sua proprietà presenta un'iconografia parzialmente diversa da quella delle redazioni finora note, mancando della figura di Pilato, che in tutte le altre versioni appare sulla sinistra; abbastanza simili, sia pure di una qualità pittorica evidentemente più elevata, sono invece le altre due figure, quelle del Cristo incoronato di spine e del manigoldo intento a porgli sulle spalle il, manto. Non mi pare ci possano essere dubbi sul fatto che la tela di Sua proprietà si avvicina in modo sensibile, per qualità pittorica e coloristica, alla versione da me pubblicata, che è indubbiamente la migliore di quelle note, tanto che mi sembra del tutto credibile la possibilità che le due altre versioni conservate a Padova e a Treviso possano essere considerate derivazioni di bottega; ritengo dunque che anch'essa risalga ad un torno di tempo prossimo agli inizi del settimo decennio.", Dott. Filippo Pedrocco
L'opera si trova in regime di Temporanea Importazione