Lotto 361 | Diploma che attesta la nobiltà del barone Piero Alfieri e della di lui moglie Margherita Branconio in pergamena arricchita da disegni delle armi de' Branconio e stemma della Real Casa Imperiale di Spagna, nonchè di bolla in ceralacca.

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martedì 26 aprile 2022 ore 15:30 (UTC +01:00)

Diploma che attesta la nobiltà del barone Piero Alfieri e della di lui moglie Margherita Branconio in pergamena arricchita da disegni delle armi de' Branconio e stemma della Real Casa Imperiale di Spagna, nonchè di bolla in ceralacca.

Anonimo
( - ) - Diploma che attesta la nobiltà del barone Piero Alfieri e della di lui moglie Margherita Branconio in pergamena arricchita da disegni delle armi de' Branconio e stemma della Real Casa Imperiale di Spagna, nonchè di bolla in ceralacca.


STEMMA DELLA CASA IMPERIALE DI SPAGNA

Camerlengo e Magistrato della Fedelissima Città dell’Aquila

 TRADUZIONE DEL TESTO

Alla Santità dei Sommi Pontefici, Maestà così Cesare, come Reali, Gran Maestri di Religione, Tribunali … et e qualunque altro la presente pervenerà, ed in qualsivoglia modo sarà presentata … faremo ampia ed in debita fede, come il barone Piero Alfieri i uniare et figliuolo del g.mo Barone Filippo Alfieri e della Signora Margherita Branconio, sua Moglie, la quale fu figliola del g.mo Baron Mutio Branconio figliuolo del Barone Giuseppe nato da Geronimo, che fu figliuolo di Fabrizio Branconio Seniore nato da Marino, che nacque da Benedetto, già figliuolo di Stefano, descendente del Gent.mo Paolo Branconio, e come questa famiglia Branconio è delle più nobili e principali della nostra città, avendo sempre i primi gradi et offici, come di Camerlengo Gentiluomo, Sindaco e Simili, non saleh darsi mai se non è veri nobili, che però riavendosi i registri detti delle informazioni e l’altre sculture del nostro Archivio, così rispetto alla discendenza, come del godimento predetto, troviamo che Paolo di Cola di Paolo Branconio fu eletto nella Piazza di Gentilomo nell’anno 1423 a Camerlengo di maggio dell’istesso anno dal quale nacque Cola, e da Cola Stefano, come si legge nel Registro dei Privilegi conservato in nostro Archivio, di Stefano di Cola di Paolo nell’anno 1423, fu eletto dalla nostra città fino agli altri gentiluomini per uno degli Ambasciatori criviati alla Maestà. E’ descritto lo stemma di Famiglia alla Maestà … si …terzo à foglio 88. Dal quale Stefano nacque Benedetto come si vede da uno istrumento rogato Notar Domenico D’Antonio de Somesey ai 13 novembre 1430 e dal testamento di … rogato Notar Giovanni Cascianelli ai dì  25 giugno 1479 e da detto Benedetto nacque Marino Branconio che essendo eletto nella piazza di … nell’anno 1513, e nell’anno 1514 in quello di gentiliano si chiama Marino di Benedetto di Branconio dal quale nacque Fabrizio come si vede nel suo testamento à primi di aprile 1517 rogato notar Valerio di Pizzo, il quale detto Marino di Benedetto fra gli altri suoi figli si istituiva suo erede Fabrizio, il quale Fabrizio fu eletto nella piazza di Gentiluomo nel 1510 e Camerlengo nell’anno 1520, 1533, e 1536 e fu nell’istessa piazza nell’anno 1537, 1538, 1541, 1547, e 1557, del quale Fabrizio fu figliuolo Geronimo. Padre di Baroni Giuseppe Branconio, come del testamento del detto Fabrizio, rogato notar Paolo Carli à 10 maggio 1598 nel quale Giuseppe Branconio come figlio di Geronimo e nipote di Fabrizio fu istituito erede per egalmente con i suoi. Qui fu detto Giuseppe eletto per Camerlengo nell’anno 1581, 1583, 1587, 1589, e 1591. Del quale Barone fu Giuseppe nacque il Baron Mutio Branconio, come si vede dall’istrumento del medesimo rogato Notar Giovanni Battista Bucciarelli a 18 novembre 1591. Nel quale come Gent.mo erede del Barone Mutio eletto nella Piazza di Gentiluomo nell’anno 1598, 1599, 1615, 1621 e 1629, ed in quella di Camerlengo nell’anno 1608, 1609, e 1633, dal quale nacque la detta Signora Margherita, già moglie del Gent.mo Barone Filippo Alfieri, come da istrumenti datali abbiamo riconosciuto, la quale è madre del detto Barone Piero Alfieri. Ha per arma detta famiglia Branconio tre monti con una quercia d’oro in campo turchino, sovrasta per una sbarra, sopra la quale in un campo arancio sono tre palle, due di colore rosso, e la terza che sta superiore di colore turchino, con tre gigli dentro. E per la verità dobbiamo farle la presente, che sarà firmata di nostre mani e sigillata dal nostro maggiore sigillo.

Aquila nel Palazzo della nostra solita residenza,

lì sei di agosto 1658
firme in calce al documento:
Lorenzo Alfieri
Gio. Paolo Pascali
Pasquale Catonio


La Famiglia Branconio di cui si parla nell'attestato di nobiltà è originaria di Collebrincioni, frazione attuale della Città dell'Aquila , a soli 5 km dal centro storico
nella Chiesa di San Silvestro del capoluogo abruzzese i Branconio avevano una cappella di famiglia. Ancor oggi vi si può ammirare una copia della Visitazione di Raffaello Sanzio. L'originale, trafugato dagli spagnoli nel 1600 è oggi la Museo del Prado. Fu Giambattista Branconio, richiamato nel diploma ut supra, a commissionarlo a Raffaello quale regalo per suo padre Marino. Alla base del dipinto troviamo infatti l'iscrizione «RAPAHEL URBINAS, F MARINUS BRANCONIUS F,F» che, sciolta e tradotta dal latino, recita «Raffaello urbinate fece, Marino Branconio fece fare».
Giambattista Branconio, famoso orafo e Protonotaro Apostolico, una volta stabilitosi a Roma , stringe rapporti con i Della Rovere ed i Medici e contribuisce all'elevazione di Papa Leone X.
Grande fu la sua amicizia con Raffaello Sanzio, che porta il pittore, nel dipinto "autoritratto con un amico" a dipingere accanto a lui l'aquilano.
Lo stemma del casato richiama la mentovata amicizia con i Della Rovere (i rami) e con i Medici (le tre palle). I tre colli, invece, ricordano i medesimi sui quali sorgeva Brinconio, la frazione che loro possedevano.
Nella cappella di famiglia tra il suo busto e quello del nipote Gerolamo (che era Principe dell'Accademia dei Velati) , è raffigurato l'elefante Annone del quale Giambattista era il custode. L'animale era stato donato dal Re Manuele I del Portogallo a Papa Leone, che Giambattista aveva contribuito ad eleggere al Soglio Pontificio.



Il Diploma miniato è in cornice  cm 65x41; con cornice cm 84,5x50