Dipinti Antichi Prima Sessione: Lotto 1-182
martedì 15 ottobre 2013 ore 15:00 (UTC +01:00)
Pittore alla corte di Rodolfo II di Praga, primo decennio sec. XVIIPSICHE...
Pittore alla corte di Rodolfo II di Praga, primo decennio sec. XVII
PSICHE SCOPRE L'IDENTITÀ DI AMORE
olio su tela, cm 201x257
Corredato da attestato di libera circolazione
Il dipinto narra la storia di Psiche e Amore, come tramandata da Apuleio nelle sue Metamorfosi. In particolare viene raffigurato il momento in cui Psiche, verificando la vera identità del suo amante, fa cadere una goccia di olio caldo dalla sua lucerna sul viso di Amore, il quale svegliandosi "si allontana in volo dai baci e dalle braccia della disperata sposa".
L'affascinante tela qui proposta, di grande effetto scenografico denota aspetti riconducibili alla cultura artistica italiana (veneto-emiliana) particolarmente ravvisabili nel sensuale nudo di Psiche, al contempo reso con forte plasticismo, e nella figura di Amore, memore degli esempi del manierismo fiorentino. Il brano poetico, in secondo piano, con figure danzanti dinanzi ad una finestra aperta su uno scorcio di cielo notturno con uno spicchio di luna, ricorda altresì alcuni esempi della cultura emiliana.
A questi elementi si aggiungono evidenti richiami stilistici con l'ambiente artistico rudolfino che a seguito del trasferimento a Praga nel 1583, divenne un fervente centro culturale grazie agli interessi di Rodolfo II che aveva dato vita alla Camera delle meraviglie più grande del suo tempo ricca di curiosità, opere d'arte e oggetti tra i più disparati.
Si riscontrano infatti affinità tra il nostro dipinto e le composizioni e figure femminili dei tre maggiori protagonisti della corte quali Barthlomeus Spranger (Anversa 1546-Praga 1611), Joseph Heintz il Vecchio (Basilea, 1564-Praga, 1609) e Hans von Aachen (Colonia 1552-Praga 1615) .
Le eleganti contorsioni tardomanieriste delle figure femminili ritornano spesso nei dipinti di Spranger, si ricorda a questo proposito Ercole e Onfale del Kunsthistorisches Museum di Vienna, Venere e Bacco della Niedersächsische Landesgalerie di Hannover e la Diana del Museo di belle arti di Budapest: tutti i quadri illustrati nel catalogo della mostra Prag um 1600:. Kunst und Kultur am Hofe Rudolfs II., Essen 1988, cat. 154, 157, 160).
Ulteriori affinità sono ravvisabili con il dipinto del medesimo soggetto di Joseph Heintz il Vecchio, conservato presso la Deutsche Barockgalerie di Augsburgo databile al primo decennio del Seicento e con il Pan e Selene di Hans von Aachen di collezione privata (datata 1605) sia per la composizione sia per il gioco di luci e ombre che disvelano i nudi e conferiscono anche al nostro dipinto un aspetto teatrale e allusivo.