Lotto 213 | Geraert Van der Streken (Bruxelles 1615 - 1677) e/o Jan van Leffdael (Bruxelles 1603 - 1668)

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martedì 14 settembre 2021 ore 15:00 (UTC +01:00)

Geraert Van der Streken (Bruxelles 1615 - 1677) e/o Jan van Leffdael (Bruxelles 1603 - 1668)

Arazzo raffigurante Giove, Giunone e Mercurio

Scena ispirata al banchetto di nozze di Peleo e Teti delle storie di Achille

Manifatture di Geraert Van der Streken (Bruxelles 1615 - 1677) e/o Jan van Leffdael (Bruxelles 1603 - 1668)

Cartoni di Jacob Jordaens (Anversa 1593 - 1678)

Circa 1640 - 1642

Trame di lana e seta

Provenienza: collezione privata, Bologna XX secolo

Tapestry representing Jupiter, Juno and Mercury

Scene inspired by the wedding banquet of Peleus and Thetis from the stories of Achilles

Manufactures of Geraert Van der Streken (Brussels 1615 - 1677) and / or Jan van Leffdael (Brussels 1603 - 1668)

Jacob Joardens preparatory drawings (Anversa 1593 - 1678)

Circa 1640 - 1642

Wool and silk textures

Provenance: private collection, Bologna 20th century 

148 x 168 cm


Disponibile l'expertise di Nello Forti Grazzini


L'opera fa parte di un ciclo di 4 arazzi brussellesi sopraporta, fini e ben conservati, copiati da uno dei massimi pittori e cartonisti del Seicento fiammingo, Jacob Jordaens. L'arazzo soprapporta riproduce una porzione dell'arazzo di Jordaens raffigurante il "Banchetto di nozze di Peleo e Teti". Il soggetto è tratto da Ovidio, Metamorfosi XI, 221-265. Si pensa che il cartone fosse approntato da Jordaens assieme ad altri due per ampliare il ciclo delle Storie di Achille, di otto soggetti, i cui cartoni erano stati approntati da Pieter Paul Rubens verso il 1638 -1639 (si veda E. Haverkamp Begemann, "The Achilles Series", Corpus rubenianum Ludwing Burchard, Part X). L'intervento di Jordaens fu probabilmente reso necessario dal fatto che Rubens, defunto nel 1640, non potè provvedere di persona all'ampliamentodel suo ciclo. I cartoni integrativi dell'Achille dovettero essereprogettati e approntati da Jordaens tra il 1640 e il 1642, quando l'arazziere brussellese Jan Raes ricevette la commissione di tessere una Storia D'Achille ampliata di dodici soggetti. L'opera in questione raffigura Giove a torso nudo, con la mela d'oro in una mano, Giunone alla sua destra, il capo coperto da un velo, lo scettro di regina degli dei posato sul tavolo davanti a lei, e Mercurio con le sue caratteristiche ali applicate al cappello, alla sinistra di Giove, sul ripiano del tavolo davanti alle figure si vedono un bicchiere, un limone sbucciato, della frutta in un cestino