ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE
martedì 14 settembre 2021 ore 15:00 (UTC +01:00)
Filippo Juvarra (Messina 1678 - Madrid 1736)
Filippo Juvarra (Messina 1678 - Madrid 1736)
Disegni di costruzioni con annotazioni architettoniche
Cartonatura d’epoca, 18 cc
36 pagine, di cui le ultime tre sono state strappate
Le pagine 25, 27, 28, 30, sono bianche e c'è un foglio volante
Scritta n°IIII sulla copertina
Drawings of buildings with architectural annotations
Vintage cartonage, 18 cc
36 pages, of which the last three have been torn off
Pages 25, 27, 28, 30, are blank and there is a loose leaf
n °IIII on the cover
200 x 275 mm
1716 /1718 ca (?)
Filippo Juvarra nasce a Messina nel 1678, da una famiglia di orafi. Nel 1704 si reca a Roma, dove frequenta lo studio di Carlo Fontana. Il suo primo importante lavoro risale al 1708, quando firma a Roma la cappella Antimori in San Gerolamo della Carità, distinguendosi anche come scenografo. Ma è dal 1714 che la sua attività s'intensifica, a Messina e poi in Piemonte, quale primo architetto di Re Vittorio Amedeo II di Savoia.
Dal 1714 il suo estro riplasma l'impianto di Venaria Reale e da' forma nel 1715 alla Basilica di Superga.
In quegli stessi anni crea la facciata della chiesa di Santa Cristina. Partecipa al terzo ampliamento della città verso Ovest per il quale concepisce il Palazzo Martini di Cigala; i Quartieri Militari e la chiesa del Carmine.
Realizza inoltre lo scalone e la facciata di Palazzo Madama e la Palazzina di Caccia di Stupinigi. Nel 1735 è chiamato in Spagna dal Re Filippo V, per il quale progetta il Palazzo Reale, la Grandja di San Idelfonso e il Palazzo di Aranjuez. Muore a Madrid nel 1736.
L'opera in questione è ricca di disegni dettagliati, alternati a prospetti architettonici; le strutture sono eseguite con estrema raffinatezza, e nella calligrafia dell’artista (e, forse, di un suo collaboratore) sono ravvisabili le sue idee per la realizzazione o per la modifica. Si notano gli appunti per la Sala da musica, le Scuderie, e l’abbozzo per il Giardino di Malta. I giardini della reggia sono completamente spariti, da quando i francesi di Napoleone li trasformarono in piazza d'armi. Rimangono i disegni d'epoca, che mostrano lo splendido giardino all'italiana diviso in tre terrazze collegate con scenografiche scalinate e architetture (come la torre dell'orologio del primo cortile), la fontana dell'Ercole, il teatro ad emiciclo e i parterre. Nel quaderno si vedono i disegni del Sepolcro di Diana e della Chiesa di S. Uberto con la sua cupola, una delle realizzazioni primarie dello Juvarra