Lotto 53 | Alchimia - Ermetismo - Rupescissa, Johannes de - La vertu et propriete de la quinte essence de toutes choses

Finarte - Via dei Bossi 2, 20121 Milano
Libri, Autografi e Stampe Sessione 1
giovedì 24 giugno 2021 ore 15:00 (UTC +01:00)

Alchimia - Ermetismo - Rupescissa, Johannes de - La vertu et propriete de la quinte essence de toutes choses

Alchimia - Ermetismo - Rupescissa, Johannes de - La vertu et propriete de la quinte essence de toutes choses

Lione, Jean de Tournes, 1546. In 8°. Marca al frontespizio, iniziali abitate, frontespizio sciupato, prime due carte parzialmente staccate, leggera brunitura, più intensa ai margini, sporadiche fioriture, qualche lieve alone, H7 parzialmente staccata, legatura di epoca successiva in cartoncino rivestito da carta decorata con motivi floreali in rosso e oro, lievi difetti. 

NOTE
Giovanni di Rupescissa (Marcoles c.ca 1310 - Avignone,1365) frate francescano spirituale, alchimista, autore di testi profetici, trascorse la maggior parte della sua vita nelle carceri dei conventi francescani con l’accusa di eretico e infine, per le sue profezie, venne imprigionato dal Papa nel carcere di Avignone. I continui trasferimenti da una prigione all’altra erano volti forse a impedire che potesse, attraverso relazioni stabili, diffondere le sue posizioni rispetto alla povertà e l’obbedienza piuttosto che quelle di visionario e profeta. In quanto alchimista francescano R. si proponeva di fornire alla Chiesa gli strumenti necessari a realizzare la sua missione sulla Terra: andare in soccorso di tutti i bisognosi, dalle vedove ai malati in previsione dei prossimi tempi di sconvolgimenti e carestia. Ricercava pertanto la sostanza in grado di preservare il corpo dalla putrefazione ossia il quinto elemento aristoteliano, la materia del cielo. L’alcol ottenuto mediante ripetute distillazioni dal vino, dopo successiva evaporazione e condensazione, sarebbe stato in grado di produrre la quinta essenza poiché si sarebbe liberato dei quattro elementi (terra, acqua, aria, fuoco). Le sue opere di alchimia conobbero una sorprendente diffusione e nel XVI secolo furono pubblicate a stampa influenzando notevolmente la farmacologia.