Lotto 0082 | BRUSASORZI DOMENICO RICCIO

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Asta di Antiquariato e Pittura del sec.XIX I parte Asta di Antiquariato e Pittura del sec.XIX
martedì 8 giugno 2021 ore 15:00 (UTC +01:00)

BRUSASORZI DOMENICO RICCIO

BRUSASORZI DOMENICO RICCIO (1516-1567)
'San Sebastiano' olio
cm. 85x234
Domenico Riccio detto Brusasorci (Verona 1516 - 1567) si forma alla bottega del padre Agostino pittore e miniatore ed assimila ben presto tutta la complessità della pittura proto-manierista della città di Verona tra suggestioni da Raffaello e Parmigianino ricerche formali alla Giulio Romano ed echi coloristici fiorentini. Si afferma come uno dei protagonisti della stagione pittorica di tardo '500 della città scaligera eseguendo anche importanti cicli ad affresco per la committenza pubblica.
Particolarmente significativi per un confronto con il San Sebastiano che qui si presenta sono gli affreschi giovanili con la Vergine e santi della chiesa di Sant'Eufernia a Verona dove le piccole figure nel paesaggio con le storie dei santi sono condotte in modo del tutto simile a quelle relative a Sebastiano nella nostra tela.
Ampio spazio viene anche qui dato al paesaggio - si dedicò infatti nello specifico a questo genere - animato da numerose figure in movimento. E proprio per il paesaggio è significativo il confronto anche con gli affreschi nella chiesa di S.M. in Organo sempre nella città natale.
La monumentale ed elegante figura di san Sebastiano poi trova numerosi riferimenti iconografici nell'opera dell'artista: in particolare nella figura di Cristo alla colonna del disegno a penna e acquerello conservato all' Asmolean Museum di Oxford (inv. n. PII 129).
Il viso del santo dal profilo leggermente scorciato e dalla caratterizzazione fisionomica tipica nell'opera del pittore trova inoltre un confronto immediato nel volto della Maddalena che compare nella Crocifissione della chiesa di San Fermo a Verona dove è nuovamente il paesaggio di sfondo a costituire un ulteriore riferimento allo stile di Brusasorci che evidentemente risente della maniera ariosa e aperta della scena veneta. La figura dell'angioletto che porge la corona del martirio si ritrova nella pala col Cristo portacroce della chiesa di Santo Stefano a Verona considerato da Sgarbi 'tra i primi capolavori' dell'artista (in Palladio e la maniera. Pittori vicentini del Cinquecento e i collaboratori di Palladio catalogo di Vittorio Sgarbi Venezia 1980 p. 42).
Il dipinto mostra tutta la ricercatezza di un'eleganza formale e di un equilibrio compositivo con esiti di indubbia forza espressiva proprio nella figura di Sebastiano che s'impone carico di fascino all'attenzione di
chi guarda.