Lotto 126 | Visione mistica di Sant'Antonio abate

Bertolami Fine Art - Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma
ASTA 91 - DIPINTI, DISEGNI E SCULTURE DAL XV AL XIX SECOLO SESSIONE UNICA
venerdì 14 maggio 2021 ore 15:30 (UTC +01:00)

Visione mistica di Sant'Antonio abate

GEROLAMO MUZIANO (Acquafredda, 1528 - Roma, 1592 ), ATTRIBUITO

Visione mistica di Sant'Antonio abate

Olio su tela, cm. 114x89,5.

Questa notevole tela deriva da una mirabile composizione di Sebastiano del Piombo che possiamo apprezzare nella tavola oggi allo Chateau de Compiegne (sulla cui piena autografia sebastianesca i pareri, peraltro, sono da sempre piuttosto discordi). Gerolamo Muziano fu incisivamente e duraturamente sedotto dall'invenzione del grande maestro veneziano, alla cui diffusione contribuirono varie repliche che furono prodotte all'interno della sua bottega. Oltre a riproporre il medesimo impianto compositivo in molteplici dipinti di soggetto diverso, Muziano si cimentò nella diretta replica dell’originale di Sebastiano, come testimonia una tavola oggi alla Kunsthalle di Karlsruhe, limitata però al mezzobusto del santo, forse anche a causa di una possibile antica riduzione del supporto. Patrizia Tosini nel suo catalogo ragionato del pittore (Girolamo Muziano 1532-1592, Roma 2008, A39, p. 410) considera autografa l’opera di Karlsruhe e la indentifica in via ipotetica con quella di proprietà di Federico Borromeo e da questi descritta sia nel Musaeum, sia nel suo testamento, dove si legge: ”Un S. Benedetto [sic] con un gran libro davanti e che fisso guarda il cielo … copia del Muziano cavata diligentemente dall’originale di Fra Sebastiano del Piombo”. Se nel dipinto di Karlsruhe la mancanza del volume sia imputabile al taglio della tavola non è dato sapere. Di certo nella nostra versione il libro esibisce tutta la sua centralità, rappresentando un brano di alta qualità che cela per di più una piccola bizzarria del pittore: una manina con l’indice puntato, che fa capolino al limite della pagina sinistra, giusto fra i due capoversi. Vezzo d’artista inimmaginabile in una semplice replica di bottega, come del resto confermano, a fortiori, la brillante resa pittorica del paesaggio, della figuretta di Dio Padre, delle lunghe dita sottili e nervose del santo come pure del suo volto intenso e monumentale.
PROVENIENZA: Collezione privata, Milano.