Lotto 64 | Bernardino Scapi detto Bernardino Luini (Dumenza 1481 circa - Milano 1532) bottega

Lucas - Via Nino Bixio 32, 20129 Milano
ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE
lunedì 19 aprile 2021 ore 15:00 (UTC +01:00)

Bernardino Scapi detto Bernardino Luini (Dumenza 1481 circa - Milano 1532) bottega

Bernardino Scapi detto Bernardino Luini (Dumenza 1481 circa - Milano 1532) bottega-workshop
"Venerabile Maria Caterina Brugora"
Olio su tavola
"Venerable Maria Caterina Brugora"
Oil on panel
61,4 x 44,7 cm

Si ringrazia il Professore Michele Danieli per aver confermato l’attribuzione
Si ringrazia il Professore Alessandro Delpriori per aver confermato l’attribuzione

La Venerabile Maria Caterina Brugora è ritratta in puro stile rinascimentale, ossia a mezzo busto, con la sua veste da monaca benedettina. Sul capo porta una corona di spine, come segno di partecipazione alla Passione di Cristo. Nella mano destra tiene il Sacro Cuore di Gesù e il Crocifisso, mentre l’altra mano, poggiata sulle sacre scritture, regge una palma. Sulla spalla compare una colomba bianca, a simboleggiare la sua purezza. Sullo sfondo è raffigurato quanto riporta il cartiglio posto alla sommità della tavola, ovvero gli accadimenti del 1524 occorsi al Pusterla, alleato di Francesco II Sforza che, caduto in mano alle truppe francesi, riesce a fuggire miracolosamente e portarsi in salvo con l’intercessione della Brugora. L’opera viene riferita a Luini grazie ad un documento di un autore anonimo redatto tra il 1627 e il 1638, stagione nella quale inizia il processo di beatificazione della monaca benedettina. In questa scrittura si cita esplicitamente l’esistenza del dipinto eseguito da "ab excellentissimo eorum temporum pictore Lovino", che raffigura la beata Brugora assieme alla raffigurazione del miracolo che la monaca fece al nobile milanese Giovanni Battista Pusterla. Il dipinto ritenuto originale dalla critica, ovvero quello sopraccitato, già presso il complesso di San Simpliciano è conservato dal 2012 nei locali della Facoltà di Teologia a Milano. Altre versioni ritenute di bottega si trovano presso Villa Cagnola-Fondazione Ambrosiana Paolo VI a Gazzada; una realizzata su tela è conservata nei depositi della Galleria d’arte Moderna di Milano (inventario 5259)