Lotto 0193 | CORTELAZZO ANTONIO

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ASTA DI ANTIQUARIATO, PITTURA DEL SEC.XIX E ARTE ORIENTALE Asta di Antiquariato, Pittura del sec.XIX e Arte Orientale
lunedì 28 settembre 2020 ore 15:00 (UTC +01:00)

CORTELAZZO ANTONIO

CORTELAZZO ANTONIO (1820-1903)
Grande Brocca con bacile in ferro con cesellature in argento a motivi rinascimentali
diam.cm.54xh.40
ANTONIO CORTELAZZO (Cortellazzo) Figlio di Pietro e di Elisabetta Tomasi nacque a Vicenza il 18 febbr. 1820; mancano notizie precise sulla formazione di questo cesellatore che arrivò a tale perfezione tecnica da far passare sue opere come originali del '500.
Secondo Memmo (1867) 'egli esordiva lavorando nell'incisione di suggelli ... Un giorno cadde fra man al Cortelazzo un pezzo di antico lavoro d'incrostazione dell'oro sull'acciajo: fu il lampo d'una rivelazione: collo studio e colla pertinacia di chi vuol riescire ad ogni costo egli arrivava alla perfetta imitazione di quei lavori perfezionava il sistema giungeva ad ottenere il rialzo negli arabeschi e nelle cesellature in modo che durassero all'urto del tempo e delle cose. Ma l'aver raggiunto questo punto non lo avrebbe salvato dalla oscurità e dalla sventura' perché le sue opere erano vendute dagli antiquari come originali del Rinascimento e del Manierismo. Sempre secondo Memmo 'uno straniero salvò il C. da questa sorte': sir A. H. Layard uno degli scopritori di Ninive e noto collezionista di arte italiana.
Prima opera documentata del C. è una spada con fodero destinata a Vittorio Emanuele II che fu esposta a Firenze nel 1861 ed è oggi conservata nell'Armeria reale di Torino (T29: Angelucci 1890; Avogadro di Quarenga 1898).
All'Esposizione internazionale che si tenne a Londra nel 1871 il C. espose (prestato da William Spottiswood) 'un orologio in ferro e argento ... una bella imitazione d'un elegante arco palladiano' (firmato e datato 1870; ora nel museo di Sheffield) 'un vaso stupendo e un piatto in ferro con intarsi nielli rilievi in argento... nello stile più puro dell'epoca più gloriosa dell'arte italiana' (L'Arte in Italia [1871] pp. 111 s.).
Si tratta di una brocca con bacile prestati da William Drake un amico di Layard. Quest'ultimo il giugno 1869 aveva scritto a Giovanni Morelli: 'Cortelazzo a executé pour Mr. Drake un travail vraiment magnifique. Cet homme fait toujours du progrès. Je ne croyais pas qu'il était capable de produire un chef d'oeuvre tel qu'il vient d'executé. Tous ceux qui l'ont vu sont restés etonnés... C'est vraiment un genie cet homme. Il est bien à regretter qu'il n'a jamais etudié le dessin' (Londra British Library  Add. Mss. 38.966 f. 127).Sempre nel 1869 il 28 agosto in una lettera a Layard Drake manifestava il suo entusiasmo per quel 'peculiar artistic go which gives the charm to Cortelazzo's works' (ibid. 38.996 f. 378).
L'attività di artigiano terminò nel 1883 a causa di uno sfortunato incidente del quale non si conosce l'origine.
Celebre e facoltoso Antonio Cortelazzo si ritirò definitivamente nella Villa di Santa Croce Bigolina donatagli dall'amico inglese Layard ove morì il 16 maggio 1903.