Asta di Antiquariato, Pittura del sec.XIX e Arte Orientale Asta di Antiquariato, Pittura del sec.XIX e Arte Orientale
martedì 7 luglio 2020 ore 15:00 (UTC +01:00)
ANSALDO GIOVANNI ANDREA
GIOVANNI ANDREA ANSALDO (1584-1638)
Gloria di San Sebastiano e Assunta in gloria
olio su carta applicata su tavola
cm.27x19
Le due opere raffigurano la Vergine Assunta e San Sebastiano riconoscibile in quanto martire (per la palma) la cui pena fu inflitta con le frecce che si scorgono portate da un angioletto in basso a sinistra.
Il sapore squisitamente genovese di questi due bozzetti (figg. 1-2) traspira immediatamente quando li si osservi: la tavolozza la preparazione bruno-rossastra la velocità di tocco la fisionomia dei volti che si intuisce nonostante il loro carattere abbozzato e la posa di scorcio.
Si tratta altrettanto evidentemente di 'prime idee' che il pittore riversa sulla carta per studiare una composizione destinata a essere tradotta in grande su una tela di maggior formato se non addirittura ad affresco.
Proprio la qualità 'prospettica' di questi due dipinti che nonostante le dimensioni ridotte mostrano le abilità del pittore nella ricerca della costruzione dinamica dello spazio e nella resa del 'sottinsù' conducono all'ipotesi che si debba trattare di Andrea Ansaldo. Se la critica specie con la recente monografia di Margherita Priarone (2011) ne ha approfonditamete indagato l'opera di frescante e quella pittorica per dipinti di grande dimensioni resta ancora quasi del tutto scoperta l'indagine sulle sue modalità bozzettistiche (cfr. anche Orlando 2010).
Il pittore si mostra da subito estremamente ricettivo nei confronti dei molteplici stimoli culturali che riceve a Genova nei primi due decenni del Seicento: dalla lezione del maestro Orazio Cambiaso (il malnoto e probabilmente scadente figlio di Luca) alle suggestioni dei toscani a Genova (A. Lomi Passignano P. Sorri) e anche del Paggi che lo portano verso una cultura riformata al manierismo di Procaccini (a Genova nel secondo decennio) Cerano e Morazzone.
Negli anni intorno al 1620 proprio quelli di maggiore avvicinamento ai lombardi è suo allievo G. Assereto con il quale si può spesso rilevare una reciproca influenza.
Il Soprani lo definisce 'pittore prospettico'; felice espressione che sintetizza la grande abilità di costruire lo spazio tanto nell'affresco quanto nelle opere su tela soprattutto a partire dalla metà del terzo decennio del secolo.
Tra le sue opere più significative ed esemplari di questa dote celebrata dal suo primo biografo va ricordata la grande impresa ad affresco nella chiesa dell'Annunziata interrotta per la morte sopraggiunta molto presto nel 1638 e dunque proseguita da Giulio Benso. Si vedano per esempio le figure degli Evangelisti per la volta (figg. 3-4) e si noterà proprio come la postura specie delle braccia e delle gambe giocano un ruolo fondamentale e peculiare per la disposizione della figura nello spazio come a sfondarlo e dilatarlo secondo le nuove istanze barocche.
Si veda anche la Gloria di san Carlo nella volta affrescata nella chiesa di Nostra Signora della Concordia ad Albisola Marina (fig. 5). Vi si noterà un analogo sgambettare di putti così magistralmente disposti a rendere il dinamismo dell'ascensione anche in questi piccoli bozzetti.
Anna Orlando 2018
Inediti.
Per una bibliografia di riferimento sul pittore cfr.:
A. Orlando Dipinti genovesi dal Cinquecento al Settecento. Ritrovamenti dal collezionismo privato Torino Allemandi 2010 pp. 10-15;
M Priarone Andrea Ansaldo 1584-1638 Sagep Genova 2011.