Asta 79 - Dipinti, disegni, sculture e oggetti di antiquariato dal XV al XIX secolo Sessione unica
giovedì 2 luglio 2020 ore 16:30 (UTC +01:00)
Alessandro Magno trova il corpo di Dario morente
GIOVANNI ANTONIO PELLEGRINI (Venezia, 1675 - 1741), ATTRIBUITO
Alessandro Magno trova il corpo di Dario morente
Olio su tela, cm. 127x169. Con cornice
Quest'immagine potente raffigura il corpo di Dario, re dei persiani, che secondo la narrazione di Plutarco viene rinvenuto da Alessandro Magno, suo acerrimo nemico, riverso in fin di vita su un carro dopo essere stato ucciso dalle sue stesse milizie. Il dipinto si impone per l'arditezza della composizione, con la scorciatura esasperata del corpo di Dario, per l'elaborato impianto luministico e per la finezza drammaturgica dell'impianto narrativo, col gesto pietoso di Alessandro che sembra accoglierere il ringraziamento del nemico per la benevolenza mostrata verso i suoi congiunti. Non meno notevole risulta la densità di riferimenti pittorici che si trovano originalmente condensati nel dipinto. In esso si distingue un incrocio di elementi veneti (da Tintoretto ai tenebrosi Loth, Zanchi e Langetti, ma anche Sebastiano Ricci), lombardi (Paolo Pagani) e romani (Cortona, Baciccio).
Una cultura pittorica così articolata orienta l'attribuzione, in via di ipotesi, verso la produzione giovanile di Antonio Pellegrini all'altezza dei primi anni del Settecento, subito dopo la giovanile esperienza di formazione romana. A sostegno di questa proposta attributiva si possono istituire confronti con dipinti quali l'Allegoria della Congregazione della morte, eseguito nel 1701 per la Scuola del Crsto di San Marcuola a Venezia (oggi nel Museo Diocesano di Sant'Apollonia), Alessandro davanti al cadavere di Dario (Musée Municipal di Soissons e Museo di Dusseldorf), Spartaco spinge gli schiavi alla rivolta, Padova, Museo Civico.
PROVENIENZA: Collezione privata, Centro-Italia.