Asta di Antiquariato, Dipinti del sec.XIX e Arte Orientale Asta di Antiquariato, Dipinti del sec.XIX e Arte Orientale
martedì 3 dicembre 2019 ore 15:00 (UTC +01:00)
BREENBERGH BARTHOLOMEUS
BREENBERGH BARTHOLOMEUS (1600-1647)
'Paesaggio fluviale con rovina romana' olio
cm. 145x120
La data e il luogo di nascita del pittore olandese si ricavano da una sua dichiarazione negli atti del matrimonio avvenuto ad Amsterdam nel 1633.
E' del tutto probabile che il pittore si sia recato in Italia intorno ai diciotto anni come era consuetudine per gli artisti nordici che dopo un primo apprendistato in patria si recavano nella Penisola per lo più a Roma per completare la propria formazione giovandosi della diretta conoscenza dell'arte e della cultura italiana. Il suo arrivo a Roma intorno al 1618 è inoltre probabile poichè in un'expertise di un quadro di Paul Bril che il pittore firmò nel 1653 dichiara di essere vissuto con il Bril sette anni a Roma; considerando che il Bril morì a Roma nel 1626 la data di arrivo del 1618 diviene del tutto verosimile.
La sua arte vicina a quella del Polemburg tanto da essere spesso con questi confuso reca la traccia delle sue principali fonti di ispirazione.
In contatto con il Polemburg e come si è visto con Paul bril il suo soggiorno italiano gli garantì ulteriori stimolanti incontri.
Se dal Bril grande maestro e iniziatore della pittura di paesaggio si distacca per un naturale scarto generazionale che fa dei suoi paesaggi testimonianze pittoriche di una stagione più moderna-già sensibile cioè nei confronti del paesaggio 'classico' inaugurato proprio a Roma dal francese Claude Lorrain-dal Polemburg si differenzia per una minore minutezza esecutiva e maggiore sensibilità pittorica nonchè per la caraterizzazione delle figure che derivano più direttamente da quelle di Filippo Napoletano. A questo artista così come al tedesco Goffredo Waals si accosta sensibilmente anche per la particolare trattazione della luce. La sensibilità tonale che caratterizza le opere del Breembergh verso la maturità è il tratto caratterizzante anche questa nostra piacevole composizione nella quale le figure se pure presenti hanno scarso rilievo. Il paesaggio in sè-gli alberi l'acqua che conduce lo sguardo verso un lontano orizzonte l'ampia porzione di cielo una rovina ricca di elementi fantastici-è il vero protagonista della scena nonchè scenario di un'azione drammatica condotta non dall'uomo ma dalla luce naturale e al contempo fantastica.
I tratti stilistici dell'opera e i confronti con dipinti certi o già attribuiti all'artista suggeriscono di riferirgli anche questa tela.
La presenza della rovina a destra ma perlopiù lo spirito che anima questa composizione suggeriscono di datarlo agli inizi degli anni'30. Al suo periodo italiano quindi prima del rientro in patria intorno al 1633 si può datare il dipinto poichè in esso manca il ruolo della figura umana che sarà più presente nelle opere tarde....
Anna Orlando Giugno 1999