Lotto 418 | Giovanni Battista Langetti (Genova 1625 - Venezia 1676)Giuseppe interpreta i...

Il Ponte Casa d'Aste - Palazzo Crivelli - Via Pontaccio 12, 20121 Milano
Asta N. 428 - Arredi, Dipinti Antichi, Argenti, Historica, Tappeti e Tessuti, Strumenti Musicali Seconda Sessione - dal lotto 250 al lotto 429
mercoledì 24 ottobre 2018 ore 15:30 (UTC +01:00)

Giovanni Battista Langetti (Genova 1625 - Venezia 1676)Giuseppe interpreta i...

Giovanni Battista Langetti (Genova 1625 - Venezia 1676)

Giuseppe interpreta i sogni
Olio su tela cm 144,5x196
(difetti e restauri)

Giovanni Battista Langetti trattò il tema di Giuseppe che interpreta i sogni ai due funzionari del Faraone in varie occasioni (1). Egli come è noto appartenne alla setta dei Tenebrosi che si sviluppò a Venezia negli anni appena successivi al grande trauma della peste del 1629-30 ed era caratterizzata dall'adesione a una spiritualità mistica e a una morale di tipo stoico-cinico. Nei pittori che appartenevano a questa setta l'uso dei colori materici e soprattutto della luce che emerge dalle ombre (le tenebre appunto) non è casuale. Anche la scelta e l'interpretazione delle Scritture sono soggette a questo tipo di elaborazione. Nel caso di Langetti, e di Giuseppe che interpreta (o spiega) i sogniin particolare: ''due esistenze fino a ieri parallele sono sospese ad un momento nel quale si annunciano due opposti destini profeticamente enunciati''(2). Infatti la storia narrata è quella di Giuseppe, incarcerato a causa delle vicende con Putifarre, che ispirato da Dio che lo aveva dotato di un talento raro, predice con un sogno i destini dei suoi compagni di cella. Siamo nell'attimo esatto nel quale Giuseppe, illuminato dalla fonte luminosa annuncia ai due cosa li aspetterà: un destino fausto per il coppiere, a sua volta avvolto dal fascio luminoso, e infausto per il panettiere in ombra con le braccia levate in atto di costernazione. Lo spiccato interesse di Langetti per la sofferenza umana causata dalla consapevolezza della morte è qui interpretata in senso estremamente drammatico (così come in numerosi soggetti più volte ripresi come Apollo e Marzia, Tizioecc…) e rimanda alla precarietà delle esistenze che è un tema eternamente moderno. Nelle varie versioni identificate la nostra si avvicina all'impianto spaziale della versione di Sibiu (Museo Brukental) ma è più estesa in senso orizzontale, non a caso è una delle opere più grandi come dimensioni fra tutte le versioni esistenti. Le dimensioni sono, inoltre, quasi identiche a quelle di un altro lotto presente in questa vendita, il lotto n. 365, dove è rappresentato Giuseppe venduto dai fratellima che è opera di un altro pittore.

1. In ibidem sono reperibili le varie versioni: Greenville Bob Jones University in n. 62, p. 175-176, tav. XXIII; Budapest Museo di Belle Arti n. 63, p. 176-177, tavo XXIV; Isola Bella Collezione Borromeo, n. 64, pp. 177-178, fig. 45; Genova Palazzo Durazzo Pallavicini Giustiniani n. 119, pp. 212-213 tav. LII; Sibiu in Romania, Museo Brukenthal (inv. 425) n. 120, pp. 213-214, tav. LIII,; Roma già Galleria Lampronti n. 157, p. 237, fig. 96.
2. M. Stefani Mantovelli, Giovanni Battista Langetti, Il principe dei tenebrosi, Soncino (CR) 2011 p. 46.

-EN

Joseph interpreting dreams
Oil on canvas 144.5x196 cm.
(defects and restorations)

Giovanni Battista Langetti trattò il tema di Giuseppe che interpreta i sogni ai due funzionari del Faraone in varie occasioni. Egli come è noto appartenne alla setta dei Tenebrosi che si sviluppò a Venezia negli anni appena successivi al grande trauma della peste del 1629-30 ed era caratterizzata dall'adesione a una spiritualità mistica e a una morale di tipo stoico-cinico. Nei pittori che appartenevano a questa setta l'uso dei colori materici e soprattutto della luce che emerge dalle ombre (le tenebre appunto) non è casuale. Anche la scelta e l'interpretazione delle Scritture sono soggette a questo tipo di elaborazione.