Lotto 96 | , Ricci Marco(Belluno 1676 - Venezia 1730)e bottega (Attr.)"Susanna davanti a...

Il Ponte Casa d'Aste - Palazzo Crivelli - Via Pontaccio 12, 20121 Milano
Asta N. 362 - Arredi, Dipinti Antichi e Argenti Prima Sessione - dal lotto 1 al lotto 161
mercoledì 6 aprile 2016 ore 15:30 (UTC +01:00)

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, Ricci Marco(Belluno 1676 - Venezia 1730)e bottega (Attr.)"Susanna davanti a Daniele" olio su tela (cm 156x207) (Attr. to) Sebastiano Ricci (Belluno 1659 - Venice 1734) Ricci Marco (Belluno 1676 - Venice 1730) and their atelier "Susan facing Daniel" oil on canvas Bibliografia: Jeffrery Daniels "Sebastiano Ricci" Rizzoli Editore, Milano, 1976; Annalisa Scarpa “Marco Ricci” Berenice, Bruno Alfieri Editore, Milano, 1991; Annalisa Scarpa “Sebastiano Ricci” Milano 2006, p. 311 n. 478-479, ill. 634 op. cit. Le due tele, non pienamente autografe di Sebastiano Ricci, molto probabilmente in collaborazione con il nipote Marco e bottega, riprendono i due monumentali teleri custoditi alla Galleria Sabauda di Torino commissionate e destinate al "Gabinetto Giallo" del Castello di Rivoli intorno al 1725. Il "Mosè cha fa scaturire l’acqua dalla roccia" presumibilmente è da indentificare con il dipinto illustrato nella monografia di Annalisa Scarpa la quale lo cita come opera di bottega e di dimensione ridotta che comparve sul mercato antiquario intorno al 1960, la misura ridotta di questa tela confermerebbe il riferimento allo stesso dipinto. Non si ritracciano documentazioni o illustrazioni per la "Susanna davanti a Daniele" ma molto probabilmente si tratta di un pedant che riporta le stesse caratteristiche di bottega e di doppia mano dei due artisti. La collaborazione con Marco Ricci è verosimile per la descrizione del paesaggio in cui si denota un’ispirazione preneoclassica tipica dell’artista, esecuzione comunque documentata nelle due grandi tele Sabaude, tra il 1725 ed il 1726 ( cfr. Gabrielli N., La galleria Sabauda, 1971,nn. 584, 598) Grande esempio di collaborazione tra zio e nipote, che offre i frutti più maturi nel terzo decennio del 1700, [Marco pittore paesista e Sebastiano pittore storico] il dipinto denota un gusto diretto con il cortonismo pur rintracciando un’ influenza dovuta al Piazzetta ed una tecnica descrittiva molto vicina a quella del Magnasco, contemporanei di Sebastiano e di ispirazione per lo stesso. Le forme delle figure trionfano dal paesaggio, che sia esso architettonico o naturalistico, le ricche composizioni articolano le tele dai colori brillanti e dalla luce diafana, che contrastano con il realismo degli elementi naturali, una simbiosi che congiunge i due pittori in un unicum che lega la magistrale resa paesaggistica all’articolata raffigurazione biblica.