Lotto 338 | GIULIO TURCATO Mantova 1912 - Roma 1995 Meno 3, 1985 Scultura in legno...

Bertolami Fine Art - Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma
Asta N. 20 - Arte Antica, Moderna e Contemporanea Seconda Sessione - dal lotto 81 al lotto 347
venerdì 18 dicembre 2015 ore 15:30 (UTC +01:00)

GIULIO TURCATO Mantova 1912 - Roma 1995 Meno 3, 1985 Scultura in legno...

GIULIO TURCATO Mantova 1912 - Roma 1995 Meno 3, 1985 Scultura in legno laccato policromo m 10 x 3,20 x 2,40 circa Esposizioni XLII Biennale d’Arte di Venezia, 1986 La scultura Meno 3 del 1985 venne realizzata da Giulio Turcato appositamente per la XLII Biennale d’Arte di Venezia curata da Maurizio Calvesi nel 1986 e dedicata al tema “Arte e Scienza”. Nell’ambito della manifestazione Sculture all’aperto, allestita dalla Biennale, l’opera, in legno laccato policromo, venne collocata lungo la riva del Bacino di San Marco, vicino ai Giardini della Biennale. La sua altezza e l’articolazione formale fecero della scultura uno degli eventi attrattivi di grande interesse di quella Biennale. L’opera misura circa m 10 senza basamento, la sua larghezza varia tra m 3,20 e 2,40 per un peso complessivo di circa Kg 330-350. L’artista prevedeva di poggiare la scultura direttamente a terra ma in occasione dell’allestimento per la Biennale venne realizzato un basamento in cemento a protezione dal grande flusso di pubblico. La scultura Meno 3 si trova oggi in perfette condizioni per l’esposizione grazie al lavoro dell’Arch. Sandro Francalucci che, oltre ad aver affiancato il Maestro durante il montaggio, ne ha curato il perfetto ripristino. Questa imponente scultura di Turcato, è stata presentata al Museo Macro di via Nizza in coincidenza della giornata di studi sull’opera dell’artista. Già dal titolo che fa riferimento al lancio di partenza di un missile, è evidente l’intenzione di esprimere, da parte dell’artista, la forza propulsiva che la forma racchiude, direi che il soggetto dell’opera è proprio l’energia. Al di là dell’apprezzamento per il gioco audace delle forme si afferma nello spettatore l’ammirazione per la carica espressiva e l’effetto di grande vitalità che si sprigionano dall’intarsio delle forme geometriche aperte verso lo spazio.