Asta N. 20 - Arte Antica, Moderna e Contemporanea Prima Sessione - dal lotto 1 al lotto 80
giovedì 17 dicembre 2015 ore 16:30 (UTC +01:00)
Massimo Stanzione (Orta di Atella, 1585 – Napoli, 1656 ca.) La Maddalena nel...
Massimo Stanzione (Orta di Atella, 1585 – Napoli, 1656 ca.) La Maddalena nel deserto Olio su tela, cm. 99,5 x 76,5 Il dipinto è opera matura e autografa del noto maestro napoletano; l’opera è stata pubblicata da Sebastian Schutze e Thomas Willette nella monografia su Massimo Stanzione del 1992 (S. Schutze e T. Willette, Massimo Stanzione, l’opera completa. Electa Napoli, Napoli 1992, pp. 224-225, A72, tav. 259, p. 351). Assolutamente condivisibile la posizione di Schultze, che data la Maddalena agli anni quaranta del Seicento nella fase più classicista e vicina al Domenichino dello Stanzione. L’opera si caratterizza da una gamma di colori molto luminosa e da una stesura smaltata, peraltro in perfetto stato di conservazione. La tipologia femminile ricorda, come sottolinea sempre Schultze, la Maddalena dello Schloss Schleissheim oggi in deposito presso la Altepinakothek di Monaco, ma anche la testa di Giuditta al Museo Pepoli di Trapani; molto vicine alla nostra la Sant’Agata in collezione privata a Madrid (S. Schutze e T. Willette, op. cit, tav. 169, p. 311, A42) e le due versioni della Giuditta e Oloferne, rispettivamente al Metropolitan Museum di New York e al Muzeum Narodowe di Poznam (S. Schutze e T. Willette, op. cit., tavv. 232 e 233, p. 341). La modella usata per la nostra Maddalena ricompare poi altre volte nel catalogo certo dello Stanzione, si cita in ultimo la Susanna e i vecchioni nota nelle due versioni dello Joslyn Art Museum di Omaha, in Nebraska, e in collezione privata a Napoli (S. Schutze e T. Willette, op. cit., tavv. 286 e 287, p. 365, A86a e b)