ASTA 191 - ARTE ANTICA E DELL'OTTOCENTO 1A SESSIONE
mercoledì 9 dicembre 2015 ore 16:00 (UTC +01:00)
GATTI GERVASIO (1550 - 1630) Giocatori di carte. Olio su tela. Cm 120,00 x...
GATTI GERVASIO (1550 - 1630) Giocatori di carte. Olio su tela. Cm 120,00 x 90,50. Nacque intorno al 1549-50 quasi certamente a Cremona, dove da tempo risiedeva la sua famiglia. Il padre, Giovan Pietro, era fratello del pittore Bernardino dal quale il Gatti ereditò il soprannome di Sojaro. Presso lo zio condusse il proprio apprendistato, documentato a partire dai lavori per la cupola di S. Maria della Steccata a Parma dove Bernardino fu attivo dal 1560 al 1572. Il Gatti si formò dunque a diretto contatto con le opere dei maestri parmensi, filtrando la lezione che lo zio aveva assimilato dalla "maniera" romano-padana. Con poche eccezioni, l’artista lavorò sempre a Cremona, dove realizzò anche la sua prima opera documentata. Il S. Sebastiano con un fanciullo devoto fu infatti eseguito per ornare un altare laterale della chiesa di S. Agata. In quest’opera emerge una sensibilità verso stilemi veneti che fu propria anche di altri artisti cremonesi, tra cui soprattutto Antonio Campi, come testimonia il suo S. Sebastiano del 1575, oggi nelle raccolte del Castello Sforzesco di Milano. Il Gatti subì ancora l'influenza di Dosso nell'Annunciazione (Cremona, Museo civico) firmata nel 1580 per l'altare maggiore della chiesa di S. Maria in Betlem, parrocchia nella quale mantenne sempre la propria residenza. Questa pala rivela altre componenti che il pittore aveva potuto assorbire nella sua città: modi pordenoniani si uniscono infatti ad ascendenze mantovane mediate dalle esperienze dello zio Bernardino, e sembrano accogliere suggerimenti dal moderno linguaggio di Antonio Campi. Si ringrazia MarcoTanzi per aver confermato per iscritto l'autenticità dell'opera.