Asta di Macchiaioli, Ottocento & Novecento Prima Sessione - dal lotto 1 al lotto 47
martedì 15 dicembre 2015 ore 16:00 (UTC +01:00)
MARIO CAVAGLIERI(Rovigo 1887 - Pavie-sur-Gers 1969)Sala d'Armi1923Olio su...
MARIO CAVAGLIERI
(Rovigo 1887 - Pavie-sur-Gers 1969)
Sala d'Armi
1923
Olio su tela, cm 60,5 x 80,5
Cornice coeva in legno intagliato, dorato e dipinto
Firmato e datato Mario Cavaglieri 1923 in alto a sinistra
Provenienza: 1. Cartiglio coevo nel quale si legge distintamente Mario Cavaglieri e Salle d'armes in lingua francese. 2. Altro cartiglio con monogramma nel quale appare il titolo in italiano Sala d'armi. 3. Timbri sul telaio della collezione di Adrian Brugger, München. 4. Collezione privata, Mantova.
Dipinta a Piacenza nel 1923, questa straordinaria tela raffigurante la sala d'armi di un palazzo nordico appartiene al periodo della migliore creatività di Cavaglieri, quello compreso tra il 1909 e il 1925, anno in cui lasciò l’Italia per stabilirsi in Francia.
S’iniziò all’arte a Padova, con il pittore Giovanni Vianello. Era suo compagno di studi, fino al 1908, Felice Casorati; ambedue gli allievi conservarono molta gratitudine al loro maestro, profondo conoscitore della tecnica della pittura ad olio e ad affresco.
Non ancora ventenne, nel 1907 espose alla mostra della Società amatori e cultori di belle arti a Roma. Nel 1909 figurava con tre opere alle mostre di Ca’ Pesaro a Venezia, celebri esposizioni giovanili d’avanguardia che si contrapponevano vivacemente al carattere accademico delle prime biennali. Nella mostra collettiva del 1910, pure a Ca’ Pesaro, espose in una sala quattordici opere. Nella collettiva annuale del 1912 a Ca’ Pesaro, a Venezia, ottenne una seconda mostra personale di diciannove opere e fu presente per la prima volta anche in una selezione di giovani artisti alla Biennale, dove figurerà poi ininterrottamente fino al 1924.
Nel 1911 espose a Roma, nel 1913 a Monaco, nel 1914 e nel 1915 alla Permanente di Milano e quindi a Parigi, ottenendo un notevole successo. Nel 1919 tenne una mostra insieme con Hans St-Lerche a casa Cagiati a Milano (Longhi, 1919) e nel 1920 un’altra personale alla galleria Pesaro di Milano, insieme con St-Lerche e Alberto Martini (presentazione nel catalogo di V. Pica). Dal 1921 al 1925 soggiornò a Piacenza e quindi si stabilì a Pavie-sur-Gers, presso Auch in Guascogna, in una bella villa al centro di una vasta tenuta di sua proprietà. In questa casa passò tutta la vita, alternando lunghi soggiorni a Parigi e in Italia.
Cavaglieri fu un pittore naturalmente portato già dal primo decennio del Novecento a superare il naturalismo verista allora in voga e a fare propria la lezione dell’impressionismo francese secondo un’interpretazione molto personale, che lo avvicina piuttosto a Bonnard e a Vuillard che agli impressionisti classici. L’artista predilesse per molti anni un soggetto quasi unico, l’interno delle sue stanze, quelle belle sale di palazzi di provincia, cariche di mille cose inutili e decorative: nature morte e perfino paesaggi sono visti da questo interno in un’aria ovattata, ferma, senza tempo.