Dipinti dal XVI al XX Secolo Sessione Unica - dal lotto 1 al lotto 154
martedì 17 novembre 2015 ore 10:00 (UTC +01:00)
Giovanni Fattori (Livorno 1825 - 1908) CONGIURA DI PATRIOTTI TOSCANI olio su...
Giovanni Fattori
(Livorno 1825 - 1908)
CONGIURA DI PATRIOTTI TOSCANI
olio su tavoletta, cm 12,5x10
firmato in basso a destra
sul retro: firmato e dedicato: "All'amico carissimo Jacopo Cavallucci, il suo vecchio amico Gio Fattori", timbro "Mostra Fattoriana / Firenze 1925", etichetta con titolo e iscritto "Raccolta Enrico Checcucci", sulla cornice etichetta "Galleria Pesaro"
Provenienza
Collezione Enrico Checcucci
Galleria Pesaro, Milano
Collezione privata
Esposizione
Mostra del centenario della nascita, Firenze 1925
Bibliografia
G. Malesci, Giovanni Fattori, Novara 1961, p. 27, n. 7, p. 343
B. Della Chiesa, L'opera completa di Fattori , Milano 1970, p. 87 n. 6
"In Toscana i francesi rimangono fino al giugno 1860, ed è tra il 1859 e il 1860 che Giovanni Fattori si reca sui luoghi degli scontri con gli austriaci, per documentarsi in vista di un grande quadro dedicato ai recenti, drammatici avvenimenti contemporanei.
Tra i provvedimenti del governo provvisorio infatti, è il bando di un concorso (poi noto come Concorso Ricasoli) per la rappresentazione delle più importanti battaglie del Risorgimento: un tema ancora poco praticato dalla pittura di storia, tradizionalmente volta a ricordare, seppure spesso in modo allusivo, storie e personaggi del passato. La ricerca pittorica di Fattori, che pur non arruolandosi come volontario, come avevano fatto colleghi artisti e amici, aderiva al clima patriottico che animava la Firenze di metà secolo, risultava invece perfettamente in linea con le direttive del concorso: la pratica del disegno e della pittura dal vero, che Fattori condivide proprio a partire da questa data con i colleghi macchiaioli, l’indagine sulla resa sintetica, immediata, di spazio, forme e colori, non poteva infatti essere scissa per il pittore livornese dall'osservazione del dato reale, e in un frangente tanto drammatico dall'interesse per gli eventi politici e civili della contemporaneità. Ricorderà infatti l'artista, ormai anziano, in un frammento autobiografico del 1901: "Il '59 e il '66 mi entusiasmai per la redenzione d'Italia che suscitò in me i migliori sentimenti innamorandomi dei fatti d'arme. Studiai la vita militare e illustrai i principali fatti d'arme (...). I francesi passando per la Toscana mi dettero agio di studiarli minutamente da vicino".
Comincia così a divenire preponderante per Fattori – e per gran parte della storia della pittura italiana – l'interesse per la rappresentazione di fatti avvertiti da subito come epocali per la storia della nazione e del popolo italiano; ed è da un punto di vista "popolare", vale a dire umanissimo e antiretorico, che Fattori imposterà i suoi dipinti storici, privilegiando visuali apparentemente secondarie e marginali".
( 1861, I pittori del Risorgimento , catalogo della mostra (Roma, 6 ottobre 2010 - 16 gennaio 2011) a cura di F. Mazzocca e C. Sisi, Milano 2010, p. 118)