VOLTI DELL'ORIENTE SESSIONE UNICA
martedì 18 marzo 2025 ore 17:00 (UTC +01:00)
Yoichi Ohira (1946 - 2022) Bottiglia
Yoichi Ohira (1946 - 2022)
Bottiglia
Vetro blu e bianco
19 x 13,7 cm
Stato di conservazione. Supporto: 100%
Stato di conservazione. Superficie: 95%
Yoichi Ohira, artista giapponese del vetro, è vissuto a Venezia per oltre venticinque anni fino alla sua scomparsa, ha sfidato gli attributi convenzionali dell'arte del vetro, tipicamente duro, fragile, freddo e pesante. I suoi vasi luminosi in vetro soffiato offrono un'eccezione tattile, invitando gli spettatori a maneggiarli come esemplari da Wunderkammer. Queste piccole e leggere creazioni invitavano all'esplorazione, mostrando il vocabolario di design astratto di Ohira ispirato da pietre preziose, avorio lucidato, rocce venate, acqua scintillante, agata, muschio e licheni.
Si può paragonare Ohira a Emile Gallé per la sua capacità di emulare il mondo naturale nel vetro. Il suo lavoro traccia anche parallelismi con i vasi in bronzo di Jean Dunand, la patina giapponese rokusho e le smaltature vulcaniche di Otto Natzler. Si tratta di una straordinaria convergenza di diversi media tradotti in vetro.
Laureato alla Kuwasawa Design School di Tokyo nel 1969, Ohira intraprese un apprendistato di soffiatura del vetro presso la Kagami Crystal Company, Ltd. Nel 1973 si trasferì a Venezia per studiare all'Accademia di Belle Arti. Il profondo legame di Ohira con Murano, iniziato nel 1973 alla Fucina degli Angeli, continuò con il suo ruolo di direttore artistico presso la vetreria De Majo di Murano nel 1987. Verso la fine degli anni '80, Ohira collaborò con i vetrai di Murano, ricevendo il prestigioso "Premio Selezione" del Premio Murano nel 1987. Nel 1992, intraprese una carriera indipendente, collaborando con il maestro soffiatore di vetro Livio Serena e il maestro tagliatore di vetro Giacomo Barbini.
Nei suoi oltre quattro decenni di percorso artistico, Ohira ha fuso perfettamente l'estetica giapponese con le tradizionali tecniche del vetro italiano. fondendo i colori vivaci del vetro muranese con le forme sottili delle arti applicate giapponesi, radicate nella natura. I suoi vasi, esposti insieme a opere di artisti rinomati come Dale Chihuly, Lino Tagliapietra, Carlo Scarpa e Alvar Aalto, gli hanno fatto guadagnare una posizione di rilievo nel panorama mondiale dell'arte del vetro.
Le opere di Ohira sono state esposte a livello internazionale. Il suo lavoro è presente in importanti collezioni in tutto il mondo, tra cui il Metropolitan Museum of Art, il Corning Museum of Glass, il Cooper Hewitt, lo Smithsonian Design Museum e l'American Craft Museum.