Asta N. 995 - Arte Moderna e Contemporanea Sessione Unica
mercoledì 18 dicembre 2024 ore 16:00 (UTC +01:00)
Arturo Martini 1889 Treviso-1947 Milano San Giorgio e il Drago scultura in...
Arturo Martini
1889 Treviso-1947 Milano
San Giorgio e il Drago
scultura in bronzo
Largh. 23,5 - Prof. 35 - Alt. 48 cm
L'opera sarà inserita nella nuova edizione del Catalogo delle Sculture di Arturo Martini, in corso di preparazione a cura di Nico Stringa
Collezione privata, Roma
Mediterraneo. Mitologie della figura nell’arte italiana fra le due guerre, a cura di Sergio Troisi, Convento del Carmine, Marsala, 2008, n. e tav. 21 p. [69] e p. 159
Mediterraneo. Mitologie della figura nell’arte italiana fra le due guerre, a cura di Sergio Troisi, Convento del Carmine, Marsala, 13 luglio - 5 ottobre 2008
La modellazione di questo gruppo scultoreo di dimensioni medio-piccole, va ascritta al periodo della metà degli anni trenta quando Martini era impegnato nella lavorazione di opere monumentali il riferimento d’obbligo è infatti al gigantesco gruppo intitolato Anno XIV-Il Leone di Giuda pubblicato per la prima volta nel mese di febbraio in “Emporium” del febbraio 1936 nella recensione alla Triennale di Milano, dove fu esposto, firmata da Roberto Papini (gruppo di cui rimane il bronzo dell’Ercole conservato al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Gamba a Chantillon). Il confronto da istituire mette in evidenza che l’invenzione iconografica della lotta tra Ercole e il Leone di Giuda fu preceduta dall’ideazione di San Giorgio e il Drago in questa compare per la prima volta l’idea di contrapporre la figura stante che trafigge il drago, evolutasi in un secondo momento con l’imporsi dell’eroe che squarcia manualmente il petto del leone, figura che ricorre identica nelle due diverse utilizzazioni dove il drago e il leone poggiano stabilmente sulle cosce rendendo possibile l’inclinazione in avanti dell’eroe in atto di abbattere l’animale. Essendo improponibile pensare che dopo la conclusione del monumento Martini sia tornato in altre sculture con lo stesso impianto, si ritiene che San Giorgio e il drago qui preso inconsiderazione preceda il grande gruppo Anno XIV e sia quindi da datare al 1935 circa. Del resto, com’è noto, lo scultore aveva già trattato il tema di “San Giorgio e il drago” in precedenza: nel 1926-27 Trilogia dei Re – La leggenda di San Giorgio (Catalogo ragionato, Vicenza 1998, n. 183 p. 126) nel 1932 circa in Drago (San Giorgio e il Drago) in quest’ultimo caso l’esito fu la terracotta refrattaria ad esemplare unico (Catalogo ragionato, Vicenza 1998 n. 360 p. 242)., , Il bronzo qui in esame è per ora l’unico esemplare noto, passato, dopo il 1998, per la disponibilità di Claudia Gian Ferrari che lo ha ceduto a un collezionista privato, rimasto ignoto alla schedatura dei due cataloghi generali (Perocco 1966 e Vianello, Stringa, Gian Ferrari 1998) il gesso che ha fatto da modello per la fusione è disperso., (dal testo di archiviazione di Nico Stringa)