Asta 497 | ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Tradizionale II TORNATA, 66 -105
giovedì 19 dicembre 2024 ore 18:00 (UTC +01:00)
BRAUNER VICTOR (1903 - 1966) - SENZA TITOLO.
BRAUNER VICTOR (1903 - 1966) SENZA TITOLO. 1959. paraffina e inchiostro su carta applicata su tela. Cm 49,00 x 65,50. firma e data
L’opera è accompagnata da autentica di Samy Kinge su fotografia
PROVENIENZA
Studio dell'artista, Parigi
Collezione privata, Parigi
Collezione privata, Milano
Si ringrazia Samy Kinge per la collaborazione
Victor Brauner che ruppe con André Breton nel 1949 dopo aver partecipato per più di quindici anni all'attività del movimento surrealista e d’Avanguardia, rimase fedele fino alla morte alla stessa idea pittorica che lo ha guidato per tutta la sua produzione, vale a dire la creazione di un pantheon mitologico grazie all'ibridazione delle forme, alla continua sperimentazione delle tecniche e al predominio del simbolismo.
Questi punti di riferimento fondamentali insieme al perenne interesse di Brauner per le arti primitive, ricche di forme e spiritualità, si ritrovano anche nell’opera che presentiamo.
Questa purificazione della forma serve a ritornare ai principi fondamentali dell'arte. In questi anni, il lavoro di Brauner si concentra sempre più su esseri e creature fantasmagoriche, realizzate in forme semplificate, bidimensionali che ricordano le antiche pitture rupestri.
Influenzato dall’arte non europea - in particolare l'antica iconografia messicana e sudamericana, così come le opere di Paul Klee e Max Ernst - le composizioni di creature fantastiche di Brauner possono essere considerate come esercizi nella depersonalizzazione della forma umana, destinati a un veicolo attraverso il quale l'artista esprimere ed esplora le proprie ansie.
“Le monde du peintre Brauner est le monde de la cruauté et de l'innocence, celui des enfants et des Aztèques - rien d'autre qu'une plasticité douée. L'empreinte surréaliste est un peu de Klee, un peu de Chirico et d'autres, tous de passage, c'est une liberté plus profonde, de l'humour et dans son ensemble, il crée ce que nous appelons de la magie » (J. Bussy, ‘Victor Brauner au Musée d'art moderne,' in Esprit, Nouvelle série, octobre 1972, p. 487-88)
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