Lotto 68 | BALLA GIACOMO (1871 - 1958) - CIPRESSI A COTORNIANO.

Capitolium Art - Via Carlo Cattaneo 55, 25121 Brescia
Asta 497 | ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Tradizionale II TORNATA, 66 -105
giovedì 19 dicembre 2024 ore 18:00 (UTC +01:00)

BALLA GIACOMO (1871 - 1958) - CIPRESSI A COTORNIANO.

BALLA GIACOMO (1871 - 1958) CIPRESSI A COTORNIANO. 1923. matita e carboncino su carta spessa. Cm 30,00 x 20,20. firma
sul retro: iscrizione "prova in tinta verde nero su cartoncino paglierino", "Ing. Ombrone 4/9"

L'opera è accompagnata da certificato dell'Archivio Gigli Pittore Balla

PROVENIENZA
Collezione privata, Roma

"Finalmente, dopo diversi inviti da parte degli Ambron, Balla si reca a Cotorniano per un primo soggiorno estivo nel 1923: nella tenuta l'artista realizza alcune decorazioni di mobili e vasi e resta colpito dalle valli verdeggianti, dal sole, aria purissima e trascorre sempre giornate belle calde.
Rimasto colpito dai viali dei cipressi, ne scrive quando rientra a Roma in due cartoline indirizzate al Comm. Ambron del 7 e 14 agosto: "Carissimo Ambron, dalla Roma impolverata di caldo Le invio affettuosi saluti avvolti dalle nostalgiche arie pure dei CIPRESSI e dalla sua cortese ospitalità. Le scriverò dandole notizie più precise. Buon lavoro caro Emilio". Nella cartolina seguente del 14 agosto, Balla disegna il viale dei Cipressi della tenuta di Cotorniano e nel retro, insieme al destinatario - il comm.re Ambron / Cotorniano / Prov. Siena - scrive: CIPRESRICORDANDOLI / CIPRESDELIZIOSEGIORNATE / CIPRESILEZIOSEEEEEEE / CIPRESSALUTANDO / CIPRESSAFFETTUOSAMENTE /CIPRESSUO GBALLA. [...]
I Cipressi a Cotorniano, quindi, diventano ora per Balla la fonte di questa ricerca spazio temporale da trasferire alla fine sulla tela di arazzo proveniente da Casa Balla Organo di cipressi (Lista 1982, n. 833), dove "le file di punte acuminate [vengono dipinte] secondo il tipico schema delle compenetrazioni" (G. Lista in catalogo di mostra Balla - La modernità futurista, Milano 2008, p. 52). Nell'ideazione, Balla realizza diversi studi a matita e a carboncino, con la biacca per evidenziare il gioco delle luci nella parte superiore della tela, chiaro riferimento alla scomposizione dell'iride studiata nei fogli del 1912 del Museo di Torino."
Elena Gigli . Cornice presente