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sabato 30 novembre 2024 ore 15:00 (UTC +01:00)
Andrea De Benedetto Divano modello "Ricci di mare";Struttura in legno...
Andrea De Benedetto Divano modello "Ricci di mare";Struttura in legno verniciato e laccato nero, tessuto Fadini Borghi
cat.a, h. 89 x 272 x 101 cm, prototipo per DESART Bolzano,
lieve scheggiatura del legno al fronte della base
Provenienza: Desart, collezione privata
In un perfetto accordo naturale, Ricci di Mare diventa "scultura" per un utente raffinato che ama la qualità in ogni suo aspetto. I ricci hanno perso gli aculei ma conservano la loro tipica forma tondeggiante e armoniosa. Come un sogno di una notte di mezza estate, la linea svela misteri di fondali nascosti, in cui vivono forme a noi sconosciute che in Ricci di Mare prendono vita e diventano gambe, braccioli e raccordi dai movimenti flessuosi, ispirandosi ad aggraziati e rossissimi coralli.
Proprio come un riccio, che prima raccoglie dentro di sé i ricordi di un mondo sotto il profilo dell’acqua e poi si trasforma in una meravigliosa conchiglia, così la linea di Andrea De Benedetto sembra avere la capacità di condurci verso ricordi di felicità passate e speranze future
Andrea De Benedetto studia Industrial Design al Royal College
of Art di Londra, dove si mette subito in luce per il suo interesse
per le sperimentazione su nuovi materiali. Dopo aver lavorato per alcuni anni presso lo studio Ross Lovergrove come Project Manager, sceglie di ritornare in Italia, a Bolzano, dove diventa ricercatore e insegna per diversi anni, tecnologia e sistemi di produzione presso la Libera Università di Bolzano. Andrea De Benedetto nel corso dei suoi anni a Bolzano ha
disegnato diversi modelli per Desart.
Design e Arte si fondono liberamente per dar vita a un nuovo
mondo. Desart: l’incontro tra la forma pura, o "con l’aura" -
come la definì Walter Benjamin - e la forma funzionale, riproducibile
in molteplici copie.
Arte è, per definizione, "ogni attività umana che si compia con
l’ingegno e secondo regole dettate dall’esperienza e dall’analisi",
non unicamente arte assoluta, design, cinema o poesia
quindi, ma pensiero progettuale. E così Desart riesce a spostare
l’arte, in senso lato, là dove non siamo abituati a riconoscerla:
nel ruolo dell’industria.
Il fenomeno dell’artista-designer o designer-artista è infatti
ormai sempre più diffuso, iniziato negli anni 80, sopitosi nei
90, è esploso nel nuovo millennio in fiere sempre più famose,
da Miami a Basilea, ma anche in gallerie parigine e londinesi
che fanno a gara per avere le cosiddette limited editions.
Fulcro centrale di questa nuova realtà è il desiderio del progettista
di superare i vincoli dell’industria, per ritrovare la dimensione
dell’atelier, per realizzare a pieno la propria capacità
espressiva, nella ricerca sui materiali, nei tempi più umani, e
nelle forme più libere.
Della linea Desart vengono presentati diversi prototipi mai
entrati in produzione che Andrea De Benedetto ha realizzato e
che possono essere considerati dei pezzi unici.