Lotto 134 | Ritratto di Nunziata Cermignani in Michetti Francesco Paolo Michetti

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martedì 24 settembre 2024 ore 15:00 (UTC +01:00)

Ritratto di Nunziata Cermignani in Michetti Francesco Paolo Michetti

Francesco Paolo Michetti (Tocco da Casauria, 1851 - Francavilla al Mare, 1929)
Ritratto di Nunziata Cermignani in Michetti 1888 circa
olio su tela cm 60x28,5; con cornice cm 89x62 1888 circa
Firmato in basso a sinistra



Il dipinto con grande probabilità risale alla prima metà del 1888, anno nel quale Nunziata, giovane compagna del pittore di Tocco Casauria è incinta di Giorgio, come può vedersi ictu oculi ed intuire dal richiamo simbolico alla bottiglia di vetro panciuta che stringe al grembo.
Il 29 maggio Michetti, trovandosi a Roma per eseguire il ritratto dei sovrani, riceve la notizia della nascita del suo primogenito.
La nascita di un figlio prima delle nozze (i due si sposeranno solo il 22 agosto dello stesso anno avendo il poeta Gabriele d'Annunzio come testimone di nozze) era considerata, al tempo, uno scandalo. Nunziata, invece, mostra orgogliosa nel dipinto il grembo.


La giovane Nunziata Cermignani, che al tempo in cui è ritratta ha circa 23 anni a fronte dei 37 del pittore, indossa un abito eclettico ispirato al tradizionale vestito di Francavilla al Mare (CH), composto da una camicia ornata di pizzo e un corpetto interlacciato, con bretelle, chiuse da un nastro di seta color indaco. Le maniche sono in broccato con motivi fitomorfi e presentano risvolti in velluto nero. La gonna, anch'essa in broccato, è ripiegata e annodata sul retro, lasciando intravedere un ricco guarnello in raso di seta a righe che il Michetti rende con straordinaria maestria mentre riflette la luce del sole. Sul capo, la donna indossa spilloni decorativi, mentre gli orecchini a boccola con pendente sferico (pompeiane) e un laccio al collo con pendenti e medaglioni decorati con elementi fitomorfi completano l'insieme. La ricercatezza dell’abito stride con la semplicità della fiasca di vetro verde e con lo sfondo agreste sul quale la figura si staglia ma è a richiamare un probabile simbolo di fecondità.


L'opera presentata è molto simile nell'impostazione ad un'altra di maggiori dimensioni ed orizzontale (50,5x 70,5 cm), pubblicata e della quale si riporta la foto a riscontro.
In questa l'abito è lo stesso anche se diversa la camicia. Alle orecchie due "sciacquajje", i tipici orecchini facilmente riconoscibili per la loro forma a cerchio semilunato, arricchiti da pendagli e catenelle, il cui nome ricorda il suono prodotto dalle donne abruzzesi nell'atto di sciacquare o agitare la biancheria durante il lavaggio alla fonte.
Al collo pende "lu brheve", un amuleto protettivo. La parola “breve”, deriva, infatti, dal nome del lasciapassare rilasciato dalle autorità del Regno Pontificio chiamato “Litterae apostolicae in forma brevis”. Antropologicamente parlando è un amuleto: un oggetto capace di allontanare le influenze nefaste che minacciano la salute fisica e mentale della persona.
Anche in questo dipinto preso a paragone, come in quello proposto in asta, l'abito importante indossato stride con la semplicità del ramo che Donna Nunziata tiene sulle spalle e dal quale pende un vaso.


Condizioni: il dipinto in prima tela presenta un piccolo restauro di un taglio nella parte centrale bassa, meglio evidenziato nella foto del retro tela.
Cornice: dell'ultima decade del XIX secolo, dorata ed intagliata, a battuta liscia e più ordini di modanature con decoro a rilievo fitomorfo ripreso al centro dei quattro lati da un nastro annodato.