Lotto 34 | Jean de Boulogne detto Giambologna (neimodi_di) (Douai 1529-Firenze 1608) Cristo

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ASTA 306: Scultura, Bronzetti e Ceramiche dal XVI al XIX Secolo ASTA 306: Scultura, Bronzetti e Ceramiche dal XVI al XIX Secolo
venerdì 28 giugno 2024 ore 16:00 (UTC +01:00)

Jean de Boulogne detto Giambologna (neimodi_di) (Douai 1529-Firenze 1608) Cristo

XVII-XVIII secolo

Argento, antiche tracce di ossidazione 17 x 15 x 4 cm

Catalogare i crocifissi usciti dalla fonderia del Giambologna, o da quelle botteghe che a lui si ispiravano, rappresenta uno dei misteri del creato. Le innovazioni stilistiche apportate al soggetto dal grande scultore si diffusero in Toscana per tutto il Seicento, generando non solo bronzi, ma anche opere di oreficeria.


Lungi dall'idea di azzardare attribuzioni a grandi nomi, risulta comunque evidente una decisa somiglianza del Cristo qui presentato con opere certe (in argento) dello scultore fiammingo.


Noi conosciamo il corpus dei Crocifissi di grandi dimensioni prodotti dalla fonderia del Giambologna (SS.Annunziata, Santa Maria degli Angiolini, Convento San Marco…): da questi modelli aulici vennero fatte riduzioni per il culto domestico o per regali diplomatici.
La produzione di questi oggetti veniva realizzata dal Susini, suo stretto collaboratore, o da qualche lavorante specializzato, presentando piccole varianti.


Altra tipologia è quella derivante dal piccolo Cristo da altare, in argento, della Santa Casa di Loreto, a cui il nostro Crocifisso si ispira. Questo modello presenta un perizoma meno teso generante una sorta di triangolo fra le cosce. Annodato sul fianco destro si conclude con una fusciacca morbida e lunga.


Il Crocifisso in esame è in evidente dialogo con quel modello, sicuramente opera del Giambologna, e ad esso si ispira con lievi variazioni.


Nella scuola del Giambologna i perizoma variano mantenendo delle costanti. Il crocifisso qui presentato si colloca all'interno di questi parametri.


Nella collezione parigina di Michael Hall è presente un crocifisso molto simile a quello presentato in questa sede. Charles Avery afferma, nella scheda critica, che si tratta di un modello di Giambologna con l'assistenza di Antonio Susini. 

Charles Avery- Michael Hall, Giambologna Sculptor of the Medici, Somogy Editions d'art, Parigi, 1999, scheda 20, p.99.


Floriano Grimaldi-Massimo Masci, Giambologna fra tecnica e stile, i Crocifissi documentati, Etruria Editrice, Pistoia, 2011, per il crocifisso del cardinale Ferdinando dei Medici: scheda 3, pp.55-60, 68-79. Per il Crocifisso della Santa Casa di Loreto pp.45-51, immagini pp. 82-94.