Lotto 19 | FONTANA LUCIO (1899 - 1968) - CONCETTO SPAZIALE, 1957.

Capitolium Art - Via Carlo Cattaneo 55, 25121 Brescia
Asta 463 | ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Tradizionale Tornata Unica
martedì 25 giugno 2024 ore 17:00 (UTC +01:00)

FONTANA LUCIO (1899 - 1968) - CONCETTO SPAZIALE, 1957.

FONTANA LUCIO (1899 - 1968) CONCETTO SPAZIALE, 1957. terracotta ingobbiata, dipinta, buchi e graffiti: azzurro e nero. Cm 46,50 x 46,50 x 4,50. firma e data
sul retro: timbro Galleria d'Arte il Prisma, Milano

L'opera è registrata presso la Fondazione Lucio Fontana con il n. 3319/1

PROVENIENZA
Collezione privata, Gallarate
Galleria d'arte il Prisma, Milano
Collezione privata, Milano

ESPOSIZIONI
Galleria del Cavallino, Venezia 1957
Galleria del Naviglio, Milano 1957

BIBLIOGRAFIA
L'Europeo, XVIII, n. 27, 8 luglio 1962. p. 33,
Gottschaller, 2008, p. 39
L'Europeo, XII, n. 7, luglio 2013, p. 59
L. M. Barbero, Lucio Fontana. Catalogo ragionato delle sculture ceramiche, Milano 2022, vol. I, p. 106 e vol. II, p. 483, n. 57 SPC 55

Dall'esplorazione tridimensionale delle sculture in ceramica fino ai suoi celebri tagli, Lucio Fontana indaga intellettualmente il continuo alternarsi tra pieno e vuoto, finito e infinito, luce e oscurità, materia e spazio.
Il ciclo dei buchi, che si inaugura nel 1949 come naturale evoluzione della ricerca proposta due anni prima con il Primo Manifesto dello Spazialismo, diviene massima espressione del barocchismo di Fontana proprio nell'incontro con le potenzialità espressive della terracotta, mezzo duttile e malleabile, sensibile al gesto per sua natura.
I "concetti spaziali" su terracotta colorata graffita con buchi rappresentano il punto d'incontro con lo studio plastico degli anni Trenta, sintetizzando l'intera ricerca artistica di Fontana che insiste sui concetti di antimateria, gestualità e unità delle arti per il superamento di forme già conosciute.

"Io buco, passa l’infinito di lì, passa la luce, non c’è bisogno di dipingere. Tutti han creduto che io volessi distruggere: ma non è vero, io ho costruito, non distrutto, è lì la cosa. Che, dopo, io gli dia una strutturazione estetica [...] è una ragione di gusto estetico"
(Lucio Fontana)