Lotto 351 | Luigi Nono (1850 - 1918) Vice mamma, 1882

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Meraviglie Atto II. La Gioia a colori. II Sessione unica
mercoledì 15 maggio 2024 ore 15:30 (UTC +01:00)

Luigi Nono (1850 - 1918) Vice mamma, 1882

Luigi Nono (1850 - 1918)
Vice mamma, 1882
Olio su tela
57,7 x 74,8 cm
Firma: in basso a sinistra, "L. IX"
Data: in basso a sinistra, "1882"
Elementi distintivi: sul telaio, a gesso, "E2"; etichetta "MOSTRA LUIGI NONO (1850-1918)", Sacile, 1964; etichetta della mostra "LUIGI NONO", Sacile, 1990
Provenienza: Cavalier Giulio Rocca Lucca (acquisto alla Promotrice Veneta, 1882)
Bibliografia: “Catalogo degli oggetti d’arte ammessi alla XLI esposizione aperta il 29 aprile 1882 nell’edificio della Società, Società Promotrice di Belle Arti in Torino”, Torino, 1882, p. 14, n. 202; “Mostra del pittore Luigi Nono”, catalogo della mostra, Venezia, 1901, p. 145, n. 34; Giovanni Cena, “L’Esposizione veneziana”, in “Nuova Antologia”, XCIII, serie IV, 1901, 715, p. 535; Gilberto Secretant, “Luigi Nono all’Esposizione di Venezia”, in “L’Illustrazione italiana”, XXVIII, 1901, 37, pp. 194-196; G. Pagliano, Medaglioni d’artisti veneziani. Luigi Nono, in “L’Adriatico”, 3 luglio 1911; Pompeo Marino Molmenti, Luigi Nono, in “Il Secolo XIX”, XVIII, 1919, 3, p. 168; Guido Perocco, “Mostra di Luigi Nono (1850-1918)”, catalogo della mostra, Venezia, 1964, p. 32, n. 43; Lia Chinosi, a cura di, “Nascere a Venezia. Dalla Serenissima alla prima guerra mondiale”, catalogo della mostra, Torino, 1985, pp. 12, 230; Mario Nono, “Luigi Nono nell’arte e nella vita 1850-1918”, Firenze, 1990, pp. 112-113, n. 53; Nico Stringa, “Luigi Nono”, in “Ottocento veneto”, Venezia, 2004, p. 410; Paolo Serafini, “Il pittore Luigi Nono (1850-1918). Catalogo ragionato dei dipinti e dei disegni”, Torino, 2006, vol. I, tav. 37, vol. II, p. 77, n. 216; Paolo Serafini, a cura di, “Luigi Nono 1850-1918: Capolavori ritrovati e importanti opere inedite”, catalogo della mostra, Milano, 2012, p. 28; Angelo Enrico, Elisabetta Staudacher, a cura di, “La Venezia di Ciardi e Favretto. Il silenzio della laguna e le ciacole della città”, Milano, 2017, p. 116, n. 11
Esposizioni: “XLI Esposizione della Società Promotrice di Belle Arti in Torino”, Torino, 1882; Venezia, Circolo Artistico Veneziano, Palazzo Mocenigo a San Benedetto, 1882; “IV Esposizione Internazionale d’Arte della città di Venezia – Mostra del pittore Luigi Nono”, Venezia, Palazzo dell’Esposizione, 1901; “Mostra di Luigi Nono (1850-1918)”, Sacile, Palazzo Flangini-Biglia, 1964; “Nascere a Venezia. Dalla Serenissima alla prima guerra mondiale”, Venezia, Palazzo Vendramin Calergi, 1985; “Luigi Nono”, Sacile, Chiesa di San Gregorio e Palazzo Regazzoni Flangini, 1990
Stato di conservazione. Supporto: 85%
Stato di conservazione. Superficie: 85% (ritocchi e integrazioni, in generale molto estesi; diffusa vernice di protezione, in particolare sulle parti scure)

Salutato da Camillo Boito come rinnovatore insieme a Giacomo Favretto della scuola pittorica veneziana, Luigi Nono si perfeziona nel 1876 a Firenze, Roma e Napoli e nel 1878 è a Parigi e Vienna. Il realismo macchiaiolo e il patetismo degli Induno, costituiscono il cardine della sua prima produzione, coronata dalla consacrazione con “Refugium peccatorum” (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna) presentato all’Esposizione internazionale di Roma del 1883. Sin dalla metà degli anni Settanta è evidente nella sua produzione un precoce interesse per gli interni domestici, in cui viene sperimentata la luce radente di ascendenza fiamminga. Un umile casolare con un giaciglio e pochi poveri arredi e suppellettili è scenario di tre dipinti realizzati tra il 1881 e il 1885, in cui per la prima volta l’ambientazione cittadina, che compariva in “Il bambino malato” (collezione privata) del 1876 di analoga composizione, cede il passo a una dimensione rustica. È del 1881 “La povera madre”, una figura femminile di spalle che veglia un bambino addormentato. Lo stesso interno è ripreso in “Vice mamma,” presentata nel 1882 alla Promotrice di Torino e al Circolo Artistico Veneziano, dove ottiene il premio offerto dal barone Raimondo Franchetti e viene acquistata dal collezionista Giulio Rocca Lucca. A differenza della povera madre, di cui non si vedeva il volto, ma si poteva intuire dalla posa riversa sul letto la stanchezza e la mestizia, la vice mamma è una fanciulla dalle guance rubiconde, che tiene stretto al petto un bambino paffuto e rosato, conferendo alla composizione un tono gioioso. L’ambiente rustico e umile è ravvivato dal candore delle lenzuola, da una pianta fiorita e da una nidiata di pulcini, che razzolano sul pavimento. Dalla finestra, quasi un pertugio, si intravede una campagna verde e feconda. È interessante come Nono sia riuscito attraverso alcuni dettagli a creare in un ambiente identico due scene di registro opposto. L’opera, apprezzatissima e replicata l’anno successivo in dimensioni leggermente inferiori, è ancora esposta nel 1901 nella mostra personale dedicata all’artista dalla Biennale di Venezia, dove cattura l’attenzione di Giovanni Cena - “nei piccoli quadri è riuscito a concentrare in una fattura squisita un sentimento gentile” (Giovanni Cena, “L’Esposizione veneziana”, in “Nuova Antologia”, XCIII, serie IV, 1901, 715, p. 535) - e di Gilberto Secretant - “coi piccoli quadretti di genere come […] ‘Vice-mamma’ l’artefice raggiunge una solidità degna di un antico fiammingo, ma col più moderno senso della vita” (Gilberto Secretant, “Luigi Nono all’Esposizione di Venezia”, in “L’Illustrazione italiana”, XXVIII, 1901, 37, p. 194).

Teresa Sacchi Lodispoto