ASTA 191 - ARTE ANTICA E DELL'OTTOCENTO
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Lotto 25 DE CAULLERY LOUIS (1580 - 1621) Seguace di. Crocefissione. Olio su tavola. Cm 73,50 x 100,00. Opera provvista di attestato di libera circolazione.
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Lotto 26 GROSSO GIACOMO (1860 - 1938) Mucca al pascolo. 1921. Olio su tela . Cm 67,00 x 48,00. Firma e anno in basso a sinistra. Cornice presente
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Lotto 27 ARTISTA ITALIANO DEL XVII SECOLO Madonna con Bambino. Olio su tela. Cm 60,00 x 80,00.
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Lotto 28 ARTISTA FIAMMINGO DEL XVII SECOLO Il bagno di Diana. Olio su tavola. Cm 44,00 x 26,00. . Cornice presente
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Lotto 29 ARTISTA NORDEUROPEO DEL XVII SECOLO Gesù e il centurione. Olio su tela. Cm 143,00 x 99,00.
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Lotto 30 ROMANELLI GIOVANNI FRANCESCO (1610 - 1662) Seguace di. Romolo e Remo. Olio su tela. Cm 44,00 x 35,00. . Cornice presente
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Lotto 31 SEITER DANIEL (1649 - 1705) Sansone che beve dalla mascella del leone. Olio su tela. Cm 100,00 x 73,00. . Cornice presente
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Lotto 32 LELY PETER (1618 - 1680) Attribuito a, Ritratto di Lady Copley. Olio su tela. Cm 126,00 x 102,00. Opera provvista di attestato di libera circolazione. Iscrizione coerva in basso a sinistra: Lady Copley first wife of Sir Goddfrey Copley. In cornice dorata antica. Cornice presente
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Lotto 33 RESCHI PANDOLFO (1643 - 1699) Paesaggio di fantasia con personaggi e cavaliere. Olio su tela. Cm 115,00 x 87,50. Questo paesaggio di fantasia con uomo a cavallo che attraversa un ponte d'assi presso un grande albero, con due buoi che entrano in un torrentello (olio su tela, cm 87,5 x 115), è stato dipinto da Pandolfo Reschi (Danzica 1643 - Firenze 1696) nel periodo fiorentino, al tempo del ''Passaggio con Cavalieri'' (Firenze, collezione privata) reso noto da Luigi Salerno (in ''Pittori di paesaggio del Seicento a Roma'' , Roma-Bozzi 1976, vol III, ill.114/5, p.674). Vi è ripetuto, quasi identico, il gruppo del cavaliere che attraversa il ponte, completato, poi, con il cane che lo segue, ma corrisponde anche l'articolarsi della vegetazione, ripresa anche nel ''Paesaggio con figure'' (Milano, collezione privata) pubblicato da Salerno a pagina 6;3, dove è utile anche, per confronto, la montagna spoglia, a destra, in una luminosità evidenziata dal controluce degli alberi. Magnifica è la mezza figura di donna, vista di spalle in primo piano e geniale è l'idea del giovane pastore al centro. è un'opera importante nella produzione del Reschi.
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Lotto 34 ARTISTA GENOVESE DEL XVII SECOLO Madonna con bambino. Olio su tela. Cm 49,00 x 66,00. . Cornice presente
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Lotto 35 DOLCI CARLO (1616 - 1686) Seguace di. Sant'Agnese. Olio su tela. Cm 49,00 x 68,50. . Cornice presente
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Lotto 36 ARTISTA TOSCANO DEL XVI SECOLO Madonna con Bambino e Santi. Tempera su tavola. Cm 47,00 x 65,00. Opera provvista di certificato di esportazione
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Lotto 37 PIAZZETTA GIOVANNI BATTISTA (1682 - 1754) Seguace di, Il transito di San Giuseppe. Olio su tela . Cm 67,00 x 80,00. Opera provvista di attestato di libera circolazione. In cornice dorata antica.
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Lotto 38 MAESTRO VENETO CRETESE DEL XVI SECOLO Santo evangelista. Tempera su tavola. Cm 28,00 x 42,00.
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Lotto 39 MAESTRO VENETO CRETESE DEL XVI SECOLO Santo evangelista. Tempera su tavola. Cm 28,00 x 42,00.
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Lotto 40 MARINI ANTONIO MARIA (1668 - 1725) Seguace di. Marina. Olio su tela. Cm 80,00 x 60,00.
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Lotto 41 ARTISTA NAPOLETANO DEL XVII SEC. Natura morta con rape e cavolfiore. Olio su tela. Cm 69,00 x 50,00. Opera provvista di certificato di libera circolazione
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Lotto 42 ARTISTA INGLESE DEL XVI SECOLO Ritratto femminile. Olio su tela. Cm 73,00 x 97,00. Opera provvista di certificato di libera esportazione. Riporta in alto a destra Aetatis suae 7. 1580.
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Lotto 43 MANIFATTURA LOMBARDA DELLA FINE DEL XVIII SECOLO Bel cassettone Luigi XVI con intarsi e lastronature raffiguranti decorazioni floreali. Legno. Cm 59,00 x 123,00 x 87,00. Restauri.
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Lotto 44 LARGILLIERE NICOLAS (1656 - 1746) Attribuito a. Gentildonna. olio su tela,. Cm 105,00 x 137,00.
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Lotto 45 FERRETTI GIOVANNI DOMENICO (1692 - 1768) Arlecchino respinto dall'amante. Olio su tela. Cm 76,50 x 97,00. Opera provvista di certificato di esportazione. Si ringrazia Francesca Baldassari per aver confermato l'attribuzione. In una delle due tele, a pendant, Arlecchino, con il violino nella mano sinistra e con l’archetto nella destra, è dipinto mentre insegna l’arte della musica alla dama che tiene leziosamente tra le mani una stola quasi trasparente. Il fondo neutro e l’abito chiaro della giovane donna contribuiscono a far risaltare i colori sgargianti del costume di Arlecchino. Nonostante la gamba di legno (che ricorda l’iconografia dell’Arlecchino ferito o Arlecchino reduce di guerra), il servo, improvvisato maestro di musica, sembra muoversi perfettamente a sua agio, mentre la dama, che incede verso di lui, ha tutta l’aria di essere rapita dal suono del violino. Nell’altro esemplare Arlecchino viene respinto da una servetta. Siamo di fronte al momento culminante del rifiuto, quello in cui la donna, stanca delle attenzioni non gradite, colpisce alla fronte lo spasimante per poi verosimilmente scappare. Il senso della fuga verso destra è suggerito anche dalla corsa del cane in primo piano, che svignandosela con il pezzo di carne tra le fauci, verosimilmente rubato dalle cucine, si fa anche lui beffa del sempre affamato Arlecchino, rimasto sorpreso dal doppio smacco e con ancora il foglio riempito di versi d’amore per la bella servetta. Le tele sono repliche autografe di due dipinti di analogo soggetto conservati rispettivamente presso l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e presso il John and Mable Ringling Museum di Sarasota. Questi dipinti ebbero una grande fortuna, come attesta anche la serie di quattro acqueforti al bulino tratte a Venezia agli inizi degli anni Settanta del Settecento da Francesco Bartolozzi. Ferretti dovette eseguire più opere dedicate alle avventure ( e disavventure) di Arlecchino, raccolte in serie e poi replicate più volte nel tempo in altri formati. E’ documentato che l’artista realizzò le ‘Arlecchinate’ nel corso del quarto decennio del Settecento per la famiglia senese dei Sansedoni, amante del teatro e della commedia dell’arte, di cui l’artista affrescò il grandioso palazzo di famiglia che si affaccia in piazza del Campo a Siena. Orazio (1680-1751) e il nipote Giovanni (1711-1772) Sansedoni mostrarono un particolare interesse per le rappresentazioni teatrali ed, in particolare, per la maschera di Arlecchino: nell’inventario post mortem di Orazio, datato 1751, sono elencate sedici tele con storie di Arlecchino, e già nel 1746 questi aveva inviato presso la residenza del nipote Giovanni, la Villa di Basciano presso Monteriggioni, sei dipinti di medesimo soggetto. Fu con ogni verosimiglianza l’eminente erudito ed etruscologo fiorentino, Anton Francesco Gori (1691-1757) effigiato dal cugino Ferretti in due tele conservate in due differenti collezioni private e amico del commediografo Carlo Goldoni, presente nel 1742 a Firenze per qualche mese, a suggerire al pittore l’idea di raffigurare Arlecchino nei suoi molteplici travestimenti: oltre che in qualità di maestro di musica e aggredito dall’amante, come appare raffigurato nelle tele in esame, anche in qualità di pittore, studioso, medico, reduce di guerra, trinaia al tombolo, servo imbroglione, brigante, cuoco, ghiottone, contadino, smascherato, padre di famiglia, gran signore e mendicante. Ad una datazione di queste opere e delle varie serie dedicate da Ferretti ad Arlecchino nel corso degli anni Quaranta- Cinquanta conducono concordemente i dati stilistici, documentari e storici. Bibliografia comparativa Per l’artista e il tema delle ‘Arlecchinate’ cfr. F. Baldassari, Giovanni Domenico Ferretti, Milano 2002 e F. Sottili, Le ‘Arlecchinate’ di Giovanni Domenico Ferretti e la committenza Sansedoni, in “Paragone”, LIX, 703, n.s. 81, settembre 2008, pp. 32-54.
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Lotto 46 FERRETTI GIOVANNI DOMENICO (1692 - 1768) Arlecchino maestro di musica. Olio su tela. Cm 76,50 x 97,00. Opera provvista di certificato di esportazione. Per la scheda si veda il lotto precedente.
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Lotto 47 BELLOTTI PIETRO (1627 - 1700) Ritratto di donna. La Parca Lachesi. Olio su tela . Cm 70,00 x 90,00. Di seguito si riporta la scheda di Luciano Anelli. Rispetto all' opera simile da me pubblicata nel 2007 (Mostra delle opere della collez. Koelliker alIa "Brixiantiquaria" all 'E.I.B. di Brescia di quell' anno) l' opera qui in esame e più completa e dettagliata, per cui la avvicinerei conmaggiore convinzione altra "Lachesi" del Museo Statale di Stoccarda, del 1654, probabile prima redazione di una serie di pili di dieci Lachesi che conosco, tra originali del Bellotti, ed eseguite nel suo atelier o nell'ambito della sua scuola. Ma quella qui esaminata e certamente di mano di Pietro Bellotti (Volciano 1625 - Gargnano 1700) sia per l'intensita introspettiva del magnifico sguardo indagatore della vecchia Parca padrona dei giomi della nostra vita; sia per l'alta qualità che impronta l'esecuzione pittorica dei dettagli, quali il fazzoletto fiorato sopra la testa, il fuso con il filo della vita, le maniche, la ghirlandetta d'edera sopra il capo, la cascata magistralmente resa in pittura delle rughe del volta e del collo. Che sia un ritratto preso dal vero è credibile e quasi ovvio - una "vecchia" della Laguna - ma poi questo volto godette d'una straordinaria fortuna presso i collezionisti, di modo che divenne un soggetto "di genere" nella produzione del Volzanese, ma cittadino veneziano gia da molto tempo. Nel mio vol. del 1996 (Pietro Bellotti 1625-1700, ed. Grafo, Brescia) pubblicavo nove Lachesi; poi se ne sono aggiunte altre, ma indubbiamente il prototipo sembra essere sempre quella di Stoccarda (cm, 95x80,5). Ed e proprio ad essa (e non alle varie altre di collezioni pubbliche e private) che I' opera qui esaminata praticamente si sovrappone, fatti salvi i dettagli del contomo che qui scompaiono per la riduzione delle dimensioni (cm. 10 in larghezza e 5 in altezza) che esclude il cartiglio col nome, il cesto dei fusi e la roccia di Stoccarda. Bibliografia comparativa Luciano Anelli, Pietro Bellotti 1625-1700, Grafo Brescia 1996. Anna Orlando (a cura di), Pietro Bellotti e dintorni, dipinti veneti e lombardi tra realtà e "genere" dalla collezione Koelliker, mostra in occasione di Brixia Antiquaria, dal 17/11 al 25/11/2007. Cornice presente
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Lotto 48 ARTISTA VENETO DEL XVI SECOLO Ritratto d'uomo con lettera. Olio su tela. Cm 87,00 x 117,00. Opera fornita di certificato di esportazione.