MERAVIGLIE ATTO II. LA GIOIA A COLORI. TORNATA FINALE

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mercoledì 17 luglio 2024 ore 15:00 (UTC +01:00)
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  • Giulio Turcato (1912 - 1995) 
Senza titolo
    Lotto 115

    Giulio Turcato (1912 - 1995)
    Senza titolo
    Serigrafia su cartoncino
    50 x 70 cm (luce)
    Firma: "TURCATO” a matita al recto
    Altre iscrizioni: indicazione della tiratura “2/100” a matita al recto
    Elementi distintivi: marchio a secco dell’editore sul foglio; due etichette relative agli inventari della banca al verso della cornice
    Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 90% (ondulatura, leggere pieghe)
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

  • Giuseppe Simionato
Scorcio urbano
    Lotto 116

    Giuseppe Simionato
    Scorcio urbano
    Acquarello su carta
    47,5 x 66,5 cm
    Firma: "G Simionato" ad acquerello al recto, scarsamente leggibile
    Elementi distintivi: sul verso, due etichette anonime con riferimenti di inventario
    Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 60% (danni da umidità: soprattutto forti ondulature)
    Stato di conservazione. Superficie: 80%

  • Antonio Di Vaccaro (1935 circa) 
Riviera ligure
    Lotto 117

    Antonio Di Vaccaro (1935 circa)
    Riviera ligure
    Stampa offset su carta
    84,8 x 113,6 cm (luce)
    Firma: in lastra "ADiViccaro"
    Altre iscrizioni: in lastra, "ANTONIO DI VICCARO * RIVIERA LIGURE"
    Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 90% (danni alla cornice)
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

  • Joachim von Sandrart, il vecchio (1606 - 1688) , cerchia di
Giove e Semele
    Lotto 121

    Joachim von Sandrart, il vecchio (1606 - 1688) , cerchia di
    Giove e Semele
    Olio su tela
    117,2 x 117,2 cm
    Provenienza: Collezione nobiliare olandese; Sotheby's, Amsterdam, 11.11.1997, lotto 90 (come seguace di Joachim von Sandrart)
    Stato di conservazione. Supporto: 70% (piccole mancanze alla vernice di protezione, graffi, strisciate)
    Stato di conservazione. Superficie: 70% (telaio sostituito e tela rifoderata)

  • Nazzareno Cugurra (1924) 
Lazio: campo selvatico, 1983
    Lotto 128

    Nazzareno Cugurra (1924)
    Lazio: campo selvatico, 1983
    Acquerello e olio su tela
    50 x 99,5 cm
    Firma: “Cugurra” al recto; “Nazzareno Cugurra” sul verso
    Data: sul verso, “giugno 1983”
    Altre iscrizioni: sul verso, “Lazio: campo selvatico (papaveri, cardi fioriti, malva) alberi; pastore e pecore sul sentiero davanti al mare, al crepuscolo”
    Elementi distintivi: sul verso, etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario; etichetta di esposizione “Università degli studi di Urbino XXXIII Rassegna di pittura, scultura grafica e libro d’artista", Sassoferrato, 10 luglio-28 agosto 1983
    Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
    Esposizioni: XXXIII Rassegna di pittura, scultura grafica e libro d’artista, Sassoferrato, 10 luglio-28 agosto 1983
    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    Pittore chiarista, amico di Guttuso, nasce a Verona nel 1924 e si mantiene agli studi impartendo lezioni private di pittura a Napoli. Tra i suoi allievi figura Romano Mussolini, il quale, nell'immediato dopo guerra, era confinato per motivi politici nell’isola d’Ischia. Nel 1949, all’età di 25 anni, si diploma presso l'Accademia di belle arti di Napoli, nei cui locali tiene le sue prime mostre. I primi anni giovanili, incerti e avventurosi, sono stati caratterizzati da episodi dolorosi che hanno condizionato i temi della sua iniziale pittura inducendolo a ritrarre un mondo di diseredati.
    Nel 1951-52, 1955-56 e 1959-60 partecipa alla Quadriennale nazionale d'arte di Roma. Nel 1956 partecipa alla XXVIII Biennale di Venezia. Attratto dall’ambiente romano ricco di stimoli artistici e culturali decide di trasferirvisi.

  • Guelfo Bianchini, detto Guelfo
Figure femminili, 1959
    Lotto 130

    Guelfo Bianchini, detto Guelfo
    Figure femminili, 1959
    Acquaforte e acquatinta su carta
    18,5 x 27,5 cm (luce)
    Firma: “Guelfo” in lastra e a matita al recto
    Data: “59” a matita al recto
    Altre iscrizioni: tiratura “XX/LX” a matita al recto
    Elementi distintivi: sul verso, etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario
    Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 80% (carta ingiallita, segni di nastro adesivo)
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    Fra il 1957 e il 1963 Guelfo è a Roma e stringe rapporti con Francalancia, Bartolini, De Chirico e Cocteau. Nel 1961 è invitato da Oskar Kokoschka nel castello di Salisburgo, dove conosce Manzù. Esegue la serie di disegni "Viaggio in Austria" e ritrae Kokoschka ricevendo in cambio dall’artista austriaco il "Ritratto di Guelfo – Velfen". Conosce Marc Chagall che gli dona il disegno "Profilo di Guelfo" e in occasione del compleanno dell’artista russo Guelfo gli regalerà "Chagall ironico" (coll. Vence, Francia). Fra il 1965 e il 1973 compie numerosi viaggi in Francia dove incontra Magnelli, Picasso e Mirò. Grazie all’amicizia di George Visat, editore parigino, inizia una collezione di opere su carta. Dal 1957 il suo Studio dell’Orologio, situato all’ombra della torre dell’orologio del Borromini, è punto d’incontro e poi sede di un conciliabolo di stravaganti cultori della patafisica («scienza delle soluzioni immaginarie» che si propone di studiare «ciò che si aggiunge alla metafisica, estendendosi così lontano al di là di questa quanto questa al di là della fisica», secondo la definizione dello scrittore francese A. Jarry). Viaggia a Berlino, in Grecia e Parigi, dove incontra Ernst, Tanning, Matta, Ray, Bellmer. Questi due ultimi eseguiranno foto e disegni per Guelfo. Nel ’71 fonda il “Giornale invisibile TIC biografici” e il Museo Internazionale l’Orologio. Conosce Buñuel, Hans Richter, Masson che lo ritrae in un disegno. Conosce Hartung, invitato dalla sua scuola, e Lam a Parigi.
    Nel 1974 viaggia attraverso Olanda, Danimarca, Francia. Guidi e Cagli disegnano un suo ritratto. A Parigi conosce Dalì che schizza un suo profilo e le Gallerie di Visat e Berggruen espongono le sue opere. Nel 1977 è Pericle Fazzini a eseguire un suo ritratto. Nel 1978 viene fondata l’Associazione Museo Internazionale d’Arte Moderna – l’Orologio a Fabriano e Guelfo è presidente. Madame Arp dona l’opera "Idol" di Jean Arp come simbolo del Museo di Guelfo. Nel 1979 entra come protagonista nel romanzo "La torre dell’Orologio" di Franco Simongini. Esce il filmato nella rassegna televisiva “Artisti d’oggi” "Guelfo e la torre dell’orologio" con un testo di Giuliano Briganti e intervista di Sergio Pautasso, musiche Alvin Curran. Il "Giornale Invisibile TIC (Diario di bordo biografico)" diventa visibile ed esce in edizione d’arte: "TIC di Guelfo, ovvero capricci a volo, Giorgio De Chirico, Guelfo e gli amici volanti", stampato a Roma da M. De Rossi, con la collaborazione di De Chirico, Arp, Dalì, Fazzini, Guidi, Kokoschka, Manzù, Mirò, Ray, Strazza, Turcato, poesie di Borges e altri. Al 1980 risalgono gli studi per un suo ritratto da parte di Riccardo Tommasi Ferroni. Angela Redini gli dedica un servizio televisivo: “Guelfo in bicicletta nei cortili barocchi di Roma”.
    Nell'ultimo periodo della vita, si dedica anche alla produzione di vetrate. Tra le più prestigiose, quelle realizzate tra il 1983 e il 1997 per la chiesa di San Giuseppe Lavoratore di Fabriano.
    Un importante nucleo di sue opere è conservato presso la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli di Fabriano, città che ospita anche la casa-museo dell'artista, in cui è esposta la sua collezione.

  • Antonio  Mignozzi (1942) 
Feriolo
    Lotto 131

    Antonio Mignozzi (1942)
    Feriolo
    Stampa offset
    42,3 x 61,8 cm (luce)
    Firma: Firma a matita al recto
    Altre iscrizioni: indicazione della tiratura a matita al recto, “25/100”; a penna, al verso della cornice, indicazione dell’autore, della tecnica (erroneamente indicata in serigrafia), della tiratura, del soggetto (“Feriolo”)
    Elementi distintivi: al verso etichetta dello studio d’arte Lanza, Verbania
    Provenienza: Studio d’arte Lanza, Verbania; Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    Antonio Mignozzi, cosentino, si diploma all’Accademia di Brera (1967–1972) sotto Marino Marini e Lorenzo Pepe. Dal 1973 vive e lavora a Verbania. La sua pittura cerca di affrancarsi dal tempo: le tele di sacco preparate ad affresco si offrono come frammenti di muro staccato, di intonaco prelevato dai recessi di una memoria che parte dai graffiti delle caverne, per giungere a Giotto e Masaccio a cui si è affidato il “ritorno all’ordine” dell’arte italiana di questo secolo alle soglie degli anni venti, reduce dalle avanguardie futuriste e metafisiche. Col trascorrere degli anni Mignozzi tende sempre più all’essenzialità, avvicinandosi progressivamente alla lezione di Klee.

  •  Italia. Produzione contemporanea (2000 circa) 
Rivisitazione
    Lotto 132

    Italia. Produzione contemporanea (2000 circa)
    Rivisitazione
    Stampa offset su carta
    148 x 73 cm
    Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

  • Antonio Masini (1933 - 2018) 
Due figure
    Lotto 133

    Antonio Masini (1933 - 2018)
    Due figure
    Tempera, pastelli, sanguigna e matita su carta
    49,5 x 46,5 cm (luce)
    Firma: “A. Masini” al recto
    Elementi distintivi: sul verso, una etichetta anonima con dati dell’opera; etichetta della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario
    Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

  • Paolo da San Lorenzo (1935) 
Bagnanti, 1984
    Lotto 134

    Paolo da San Lorenzo (1935)
    Bagnanti, 1984
    Litografia ritoccata mano su carta
    50 x 70 cm
    Firma: “Paolo da San Lorenzo” a matita al recto
    Altre iscrizioni: “RETOUCHE” a matita al recto
    Elementi distintivi: etichetta della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimento di inventario e analoga etichetta anonima, al verso
    Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
    Certificati: certificato dell’artista con titolo e data dell’opera, al verso
    Stato di conservazione. Supporto: 80% (pieghe, graffi e depositi)
    Stato di conservazione. Superficie: 85%

  • Luigi Rincicotti (1941) 
Arlecchino, 1989
    Lotto 135

    Luigi Rincicotti (1941)
    Arlecchino, 1989
    Acquatinta e serigrafia su carta
    56,4 x 40,6 cm (luce)
    Firma: “L. Rincicotti” a matita al recto
    Data: a matita al recto “1989”
    Altre iscrizioni: indicazione della tiratura “24/99” a matita al recto
    Elementi distintivi: al verso etichetta della galleria Martinazzo, Montebelluna, con dati dell’opera e certificato di originalità; due etichette con riferimento agli inventari della banca
    Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    Luigi Rincicotti, nativo di Fano, si trasferisce a Venezia nel 1959 e dunque a Musestre, nel Trevigiano, nel 1973. De Chirico, Carena, Guidi, Saetti, Scanavino sono gli artisti con i quali maggiormente si confronta nel suo periodo formativo, fino a intraprendere una autonoma via tra attenzione, anche cruda, al dettaglio e composizione surreale. Per un approfondimento bibliografico: Silvio Castro, a cura di, "Rincicotti", Colognola ai Colli, 1983, con contributi di Maurizio Calvesi, Enzo Carli, Giorgio Di Genova, Carlo Munari, Mario Penelope, Franco Solmi e Marcello Venturoli.

  • Felice Casorati (1883 - 1963) 
Il bacio di Giuda
    Lotto 139

    Felice Casorati (1883 - 1963)
    Il bacio di Giuda
    Incisione su tavella di gesso su carta da spolvero
    47,6 x 32,2 cm
    Firma: al recto, “F. C.” a gessetto al recto
    Altre iscrizioni: tiratura “48/60”; “Il bacio di Giuda” a gessetto al recto
    Elementi distintivi: timbro a secco dello "ATELIER CASORATI" al recto; sul verso, etichetta anonima con dati dell'opera; etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario
    Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
    Bibliografia: Luigi Carluccio, "Felice Casorati. Opera grafica", Milano 1966, p. 81 n. 27; "Felice Casorati. Opera grafica", introduzione di Giorgio Trentin, Cesuna 1988, n. 54
    Esposizioni: "Felice Casorati. Opera Grafica", Casuna, Galleria Stamperia Tuttagrafica, giugno 1988
    Stato di conservazione. Supporto: 70% (strappi)
    Stato di conservazione. Superficie: 85%

    Nel 1966 da Luigi De Tullio, Milano, sono stati stampati 60 esemplari numerati da 1 a 60, più 5 esemplari contrassegnati dalle lettere A, B, C, D, E. Le stampe sono numerate a mano e convalidate con timbro a secco «Atelier Casorati».

  •  Konka (1950 circa) 
Gigante Kon Lybro in Kampo e Pagliaio
    Lotto 140

    Konka (1950 circa)
    Gigante Kon Lybro in Kampo e Pagliaio
    Acrilico e sabbia su tavola, 1996
    49 x 69 cm
    Firma: al recto, “Konka”
    Data: al recto, “1996”
    Elementi distintivi: etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario
    Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

  • Guelfo Bianchini, detto Guelfo (1937 - 1997) 
San Francesco a Fabriano, 1985
    Lotto 141

    Guelfo Bianchini, detto Guelfo (1937 - 1997)
    San Francesco a Fabriano, 1985
    Carboncino e olio su tela
    40 x 34,5 cm
    Firma: “Guelfo” al recto e sul verso
    Data: “1985” sul verso
    Altre iscrizioni: “San Francesco a Fabriano....nacque al mondo un sole...Dante-Paradiso Canto XI-Verso 50”
    Elementi distintivi: sul verso, etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario; timbro Museo Guelfo internazionale d’arte moderna Fabriano
    Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
    Certificati: sul verso, certificato di garanzia con dati relativi all’opera
    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    Fra il 1957 e il 1963 Guelfo è a Roma e stringe rapporti con Francalancia, Bartolini, De Chirico e Cocteau. Nel 1961 è invitato da Oskar Kokoschka nel castello di Salisburgo, dove conosce Manzù. Esegue la serie di disegni "Viaggio in Austria" e ritrae Kokoschka ricevendo in cambio dall’artista austriaco il "Ritratto di Guelfo – Velfen". Conosce Marc Chagall che gli dona il disegno "Profilo di Guelfo" e in occasione del compleanno dell’artista russo Guelfo gli regalerà "Chagall ironico" (coll. Vence, Francia). Fra il 1965 e il 1973 compie numerosi viaggi in Francia dove incontra Magnelli, Picasso e Mirò. Grazie all’amicizia di George Visat, editore parigino, inizia una collezione di opere su carta. Dal 1957 il suo Studio dell’Orologio, situato all’ombra della torre dell’orologio del Borromini, è punto d’incontro e poi sede di un conciliabolo di stravaganti cultori della patafisica («scienza delle soluzioni immaginarie» che si propone di studiare «ciò che si aggiunge alla metafisica, estendendosi così lontano al di là di questa quanto questa al di là della fisica», secondo la definizione dello scrittore francese A. Jarry). Viaggia a Berlino, in Grecia e Parigi, dove incontra Ernst, Tanning, Matta, Ray, Bellmer. Questi due ultimi eseguiranno foto e disegni per Guelfo. Nel ’71 fonda il “Giornale invisibile TIC biografici” e il Museo Internazionale l’Orologio. Conosce Buñuel, Hans Richter, Masson che lo ritrae in un disegno. Conosce Hartung, invitato dalla sua scuola, e Lam a Parigi.
    Nel 1974 viaggia attraverso Olanda, Danimarca, Francia. Guidi e Cagli disegnano un suo ritratto. A Parigi conosce Dalì che schizza un suo profilo e le Gallerie di Visat e Berggruen espongono le sue opere. Nel 1977 è Pericle Fazzini a eseguire un suo ritratto. Nel 1978 viene fondata l’Associazione Museo Internazionale d’Arte Moderna – l’Orologio a Fabriano e Guelfo è presidente. Madame Arp dona l’opera "Idol" di Jean Arp come simbolo del Museo di Guelfo. Nel 1979 entra come protagonista nel romanzo "La torre dell’Orologio" di Franco Simongini. Esce il filmato nella rassegna televisiva “Artisti d’oggi” "Guelfo e la torre dell’orologio" con un testo di Giuliano Briganti e intervista di Sergio Pautasso, musiche Alvin Curran. Il "Giornale Invisibile TIC (Diario di bordo biografico)" diventa visibile ed esce in edizione d’arte: "TIC di Guelfo, ovvero capricci a volo, Giorgio De Chirico, Guelfo e gli amici volanti", stampato a Roma da M. De Rossi, con la collaborazione di De Chirico, Arp, Dalì, Fazzini, Guidi, Kokoschka, Manzù, Mirò, Ray, Strazza, Turcato, poesie di Borges e altri. Al 1980 risalgono gli studi per un suo ritratto da parte di Riccardo Tommasi Ferroni. Angela Redini gli dedica un servizio televisivo: “Guelfo in bicicletta nei cortili barocchi di Roma”.
    Nell'ultimo periodo della vita, si dedica anche alla produzione di vetrate. Tra le più prestigiose, quelle realizzate tra il 1983 e il 1997 per la chiesa di San Giuseppe Lavoratore di Fabriano.
    Un importante nucleo di sue opere è conservato presso la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli di Fabriano, città che ospita anche la casa-museo dell'artista, in cui è esposta la sua collezione.

  • Vittorio Simonetti (1938 - 2005) 
Volto di anziano
    Lotto 143

    Vittorio Simonetti (1938 - 2005)
    Volto di anziano
    Riproduzione fotografica su carta
    68,3 x 48,4 cm (luce)
    Firma: a matita al recto “Simonetti”
    Altre iscrizioni: indicazione “17/E” a matita al recto sotto la firma
    Elementi distintivi: etichetta con riferimento al numero di inventario della banca
    Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 90%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

  • Adolfo De Carolis (1874 - 1928) 
Studio preparatorio per la tavola I de "I Doni", 1910-1915 ca.
    Lotto 145

    Adolfo De Carolis (1874 - 1928)
    Studio preparatorio per la tavola I de "I Doni", 1910-1915 ca.
    Sanguigna su carta
    39 x 52,4 cm
    Altre iscrizioni: al recto sul supporto, “autentico questo disegno che è opera originale di mio marito Adolfo deCarolis Lina de Carolis”
    Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 80% (foxing, margini ingialliti, pieghe)
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    Il nostro foglio contiene alcuni studi per la prima tavola della serie "La moderna xilografia", edita da Cesare Ratta, direttore della Scuola Tipografica del Comune di Bologna nel 1928 in 200 esemplari, con commenti di Francesco Sapori. Composta di 25 tavole incise a bulino da artisti diversi, è conservata nell'esemplare numero 162 al British Museum. La tavola di De Carolis, che a Bologna aveva lavorato alla decorazione ad affresco del Salone dei Quattromila nel Palazzo del Podestà tra il 1916 e il 1920, rappresenta alcune figure femminili che portano doni ad una figura seduta che tiene in braccio un bambino. Lavorata a chiaroscuro e stampata in ocra e verde militare, misura 34,7x46 cm. In particolare il nostro foglio contiene lo studio per la figura centrale seduta e tre studi per quella affiancata, nonché uno studio per la figura in piedi a destra.

  • Luigi Rincicotti (1941) 
Grande cardinale, 1989
    Lotto 146

    Luigi Rincicotti (1941)
    Grande cardinale, 1989
    Serigrafia su carta
    50 x 35 cm (lastra)
    Firma: “L. Rincicotti” al recto a matita
    Data: “1989” al recto a matita
    Altre iscrizioni: tiratura “50/99” al recto a matita
    Elementi distintivi: sul verso, timbro della Galleria d’Arte Martinazzo; numero VI a penna; etichetta della Veneto Banca con riferimenti di inventario
    Provenienza: Galleria d'Arte Martinazzo, Montebelluna; Veneto Banca; Veneto Banca SpA in LCA
    Certificati: sul verso, certificato di autenticità della Galleria d’Arte Martinazzo con dati relativi all'opera
    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    Luigi Rincicotti, nativo di Fano, si trasferisce a Venezia nel 1959 e dunque a Musestre, nel Trevigiano, nel 1973. De Chirico, Carena, Guidi, Saetti, Scanavino sono gli artisti con i quali maggiormente si confronta nel suo periodo formativo, fino a intraprendere una autonoma via tra attenzione, anche cruda, al dettaglio e composizione surreale. Per un approfondimento bibliografico: Silvio Castro, a cura di, "Rincicotti", Colognola ai Colli, 1983, con contributi di Maurizio Calvesi, Enzo Carli, Giorgio Di Genova, Carlo Munari, Mario Penelope, Franco Solmi e Marcello Venturoli.

  • Maria Teresa Branchi
Paesaggio, 1981
    Lotto 150

    Maria Teresa Branchi
    Paesaggio, 1981
    Olio su tela
    40 x 50 cm
    Firma: “Branchi” al recto
    Data: “’81” al recto
    Altre iscrizioni: sul telaio, “Premiato Sett. Borgomanerese 1981 Branchi M. T.”
    Elementi distintivi: sulla cornice, etichetta della Banca Popolare di Intra con riferimenti di inventario; sul telaio, etichetta di esposizione “Borgomanero n. 22”
    Provenienza: Banca Popolare di Intra; Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

  • Nino Melloni (1930 circa) 
Cavandone, 1989
    Lotto 155

    Nino Melloni (1930 circa)
    Cavandone, 1989
    Olio su tela
    70 x 90 cm
    Firma: "Nino Melloni” al recto
    Data: “89” al recto
    Elementi distintivi: sul verso, etichetta del "Premio internazionale “Novum Comum" ‘89"
    Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

  • Valerio Simionato
Colori ad Asolo
    Lotto 158

    Valerio Simionato
    Colori ad Asolo
    Olio su tela
    70 x 60 cm
    Firma: “Simionato “al recto
    Altre iscrizioni: “Colori a Asolo” sul verso; nome e indirizzo dell’artista sul telaio
    Elementi distintivi: sul verso, timbro di esposizione illeggibile; etichetta della Banca Popolare di Asolo e Montebelluna con riferimenti di inventario
    Provenienza: Banca Popolare di Asolo e Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

  • Giorgio Celiberti (1929) 
Senza titolo
    Lotto 161

    Giorgio Celiberti (1929)
    Senza titolo
    Tecnica mista su tela
    30 x 40,2 cm
    Firma: “Celiberti” al recto
    Altre iscrizioni: a tergo della tela, firma (“Celiberti”) e dimensioni (“40×30”)
    Elementi distintivi: a tergo del telaio timbri a pressione e a vernice rossa del produttore e della tipologia del legno
    Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 90%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

  •  Italia. I metà del XX secolo
La zingara gitana
    Lotto 163

    Italia. I metà del XX secolo
    La zingara gitana
    Olio su tela
    128 x 91 cm
    Altre iscrizioni: firma apocrifa “F Zonaro” al recto
    Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 80% (strappi risarciti nel 2004)
    Stato di conservazione. Superficie: 90% (stuccature e integrazioni pittoriche, restauro del 2004)

    Il dipinto è tradizionalmente attribuito a Fausto Zonaro, in ragione della firma, in realtà apocrifa, posta al recto. Come sottolinea Ayut Gurcaglar, «le pennellate e gli effetti di luce e ombra conferiscono al dipinto uno stile realistico, che contraddice l'approccio impressionistico di Zonaro. Anche la firma non presenta similitudini con le firme utilizzate da Zonaro nei dipinti, in termini di spessore, forma e carattere delle lettere né quella peculiare maniera di Zonaro di fare la "Z" allungandone l'estremità inferiore» (comunicazione del 20 maggio 2021). L'opinione di Gurcaglar è sostanzialmente condivisa da Valerie Wadsworth, che, rilevando una similitudine della firma con quella del figlio e imitatore di Zonaro, Faustino, segnala la differenza di qualità della tela non solo rispetto ai dipinti del periodo orientalista, ma anche rispetto ai suoi ritratti veneti: «la posa della modella è statica. Forse Zonaro avrebbe fatto un ritratto più naturale, più vivo» (comunicazione del 23 maggio 2021).
    Erol Makzume e Cesare Mario Trevigne, i maggiori esperti dell'artista, confermano i dubbi sollevati sia circa lo stile sia circa la firma, escludendo la paternità di Zonaro (comunicazioni del 21 maggio 2021). In particolare, il Prof. Trevigne, curatore dell'Archivio Generale delle opere di Fausto Zonaro, rileva come «la stessa modalità di firma compare anche su altri dipinti, tutti risultanti falsi». Non è da escludere che autore dell'opera sia il figlio Faustino (1913-?), di cui la tela sarebbe una delle testimonianze più riuscite, ovvero un falsario, anonimo, forse di area veneta.

    Ringraziamo Ayut Gurcaglar, Erol Makzume, Cesare Mario Trevigne e Valerie Wadsworth per il supporto nella catalogazione dell'opera.

  • Franco Gnocchi (1945 circa) 
Natura morta con fiori
    Lotto 167

    Franco Gnocchi (1945 circa)
    Natura morta con fiori
    Olio su tela
    40 x 80 cm
    Firma: “Gnocchi” al recto
    Altre iscrizioni: “x autentica Gnocchi Franco 77H9” sul verso
    Elementi distintivi: sul verso, etichetta della Banca Popolare di Intra
    Provenienza: Banca Popolare di Intra; Veneto Banca SpA in LCA
    Certificati: sul verso, certificato di autenticità dell’artista
    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

  • Nazzareno Cugurra (1924) 
Fiaschetto e bicchiere con vino rosso / Cestino con frutta e verdura / Ravanelli, visciole, pane casareccio / Rosa appassita, foglia di Rosa, 1987
    Lotto 168

    Nazzareno Cugurra (1924)
    Fiaschetto e bicchiere con vino rosso / Cestino con frutta e verdura / Ravanelli, visciole, pane casareccio / Rosa appassita, foglia di Rosa, 1987
    Olio su tela
    30,2 x 40,1 cm
    Firma: "N. Cugurra" al recto; "Nazzareno Cugurra" al verso
    Data: "Giugno 1987"
    Altre iscrizioni: titolo al verso ("Fiaschetto e bicchiere con vino rosso / Cestino con frutta e verdura / Ravanelli, visciole, pane casareccio / Rosa appassita, foglia di Rosa")
    Elementi distintivi: sul verso, etichetta anonima con riferimento inventariale
    Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
    Stato di conservazione. Supporto: 90%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    Pittore chiarista, amico di Guttuso, nasce a Verona nel 1924 e si mantiene agli studi impartendo lezioni private di pittura a Napoli. Tra i suoi allievi figura Romano Mussolini, il quale, nell'immediato dopo guerra, era confinato per motivi politici nell’isola d’Ischia. Nel 1949, all’età di 25 anni, si diploma presso l'Accademia di belle arti di Napoli, nei cui locali tiene le sue prime mostre. I primi anni giovanili, incerti e avventurosi, sono stati caratterizzati da episodi dolorosi che hanno condizionato i temi della sua iniziale pittura inducendolo a ritrarre un mondo di diseredati.
    Nel 1951-52, 1955-56 e 1959-60 partecipa alla Quadriennale nazionale d'arte di Roma. Nel 1956 partecipa alla XXVIII Biennale di Venezia. Attratto dall’ambiente romano ricco di stimoli artistici e culturali decide di trasferirvisi.

    Il dipinto è presentato in una cornice di riuso, recante un appunto del 1956.

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Sessioni

  • 17 luglio 2024 ore 15:00 SESSIONE UNICA (2 - 373)

Esposizione

Vicenza, Via Vecchia Ferriera 70, su appuntamento

Pagamenti e Spedizioni

  • I lotti possono essere pagati solo tramite bonifico bancario.
  • I lotti dovranno essere ritirati presso la sede Bonino a Vicenza (Via Vecchia Ferriera 7). L'accesso è su appuntamento da effettuarsi alla mail matteo.smolizza@bonino.us.
  • La casa d'aste non effettua spedizioni, ma è lieta di indicare spedizionieri professionali.
  • L'esportazione di beni culturali dall'Italia è soggetta all'autorizzazione del Ministero della Cultura.

Condizioni di vendita

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Commissioni

Le commissioni sono calcolate come segue, sul prezzo di aggiudicazione:

da €0 a €50,000, 26.64% + IVA;

da €50,000 a €1,600,000, 23.37% + IVA;

oltre €1,600,000, 16.80% + IVA

Altre Informazioni

  • Le offerte in sala e telefoniche prevalgono su quelle online; le offerte presentate sul sito della casa d'aste prevalgono su quelle pervenute attraverso altre piattaforme.
  • Le offerte aggiudicatarie sono provvisorie e soggette a controllo e conferma o annullamento da parte della casa d'asta dopo la sessione d'asta.

Rilanci

  • da 0 a 200 rilancio di 10
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  • da 5000 a 10000 rilancio di 500
  • da 10000 a 20000 rilancio di 1000
  • da 20000 a 30000 rilancio di 2000
  • da 30000 a 40000 rilancio di 3000
  • da 40000 a 50000 rilancio di 4000
  • da 50000 a 100000 rilancio di 5000
  • da 100000 a 200000 rilancio di 10000
  • da 200000 a 400000 rilancio di 20000
  • da 400000 a 800000 rilancio di 40000
  • da 800000 a 1000000 rilancio di 50000
  • da 1000000 in avanti rilancio di 75000