500 ANNI DI AUTOGRAFI - PARTE SECONDA
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Lotto 186 Gaetano Negri (Milano 1838 - Varazze 1902)
Militare, storico e uomo politico
Due lettere autografe (una firmata) vergate su biglietti da visita
Quattro pagine in-16
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 2
Due lettere autografe (una firmata) vergate su biglietti da visita, s.d., del militare, geologo, storico e uomo politico, sindaco di Milano dal 1884 al 1889. "Io mi farò premura di trasmettere la raccomandazione al Preside dell'Accad. Scient. Letteraria al quale spetta la nomina del custode...". Quattro pagine in-16.
Dal 1891 al 1902, Negri fu Senatore del Regno, titolo riportato in capo al cartocino. Nel 1891, per la Hoepli, Negri effettuò una nuova traduzione in italiano della favola "Pierino Porcospino" ("Der Struwwelpeter") di Heinrich Hoffmann, che riscosse particolare successo, curandone poi, nel 1898, una sorta di continuazione, sotto il titolo "Pierino porcospino" vivente, caratterizzata da otto «figure mobili». Collaborò attivamente con alcuni importanti periodici, fra cui «La Perseveranza» e «Nuova Antologia». Scrisse diverse opere di divulgazione storica (specie di storia antica e moderna) e letteraria, più volte riedite, in particolare con la curatela del genero Michele Scherillo. Tra le prime, oltre al saggio su Bismarck, si segnala la fortunata biografia di Giuliano l'Apostata; tra le seconde si annoverano soprattutto i suoi lavori su George Eliot e Anatole France. -
Lotto 187 Giambattista Spallanzani (Scandiano 1772 - Reggio Emilia 1824)
Satira
Componimento autografo firmato
Due pagine in-8
Firma/data: Reggio 6 Xbre 1818
Stato di conservazione: discreto (piegature; fori dovuti all'acidità dell'inchiostro ferrogallico ledono parte del ductus)
Numero componenti del lotto: 1
Componimento autografo firmato datato 'Reggio 6 Xbre 1818' del dottore, nipote del celebre scienziato Lazzaro Spallanzani. Di professione medico, ma anche poeta, fu famoso per lo scontro con il letterato Luigi Cagnoli. I due letterati si colpivano con satire e canzonature: il Cagnoli diceva nei caffè che lo Spallanzani era poeta quando trattava di medicina ed era medico quando scriveva di poesia. Il componimento è un'opera di satira in versi, nella quale vengono nominati alcuni personaggi della Reggio Emilia dell’epoca. Alcuni passi: "Ma dove mai la Musa mia saltella: oh Conti mio perdona io vo’ temprando con le rime il dolor che mi flagella…". Due pagine in-8. -
Lotto 188 Francesco Algarotti (Venezia 1712 - Pisa 1764)
Saggio sopra l'accademia di Francia ch'è in Roma
Documento autografo
Due pagine in-8
Stato di conservazione: discreto (lacuna al margine inferiore)
Numero componenti del lotto: 1
L'educazione letteraria e scientifica di Algarotti è legata soprattutto agli anni trascorsi a Bologna, dove impostò, nelle sue linee fondamentali, il celebre 'Newtonianismo per le dame'; trasferitosi a Parigi, nel 1733, s'impose a quella società con il suo vivissimo ingegno e qui condusse a termine la sua opera di cui mutò il titolo in 'Dialoghi sopra l'ottica newtoniana'; dalla Francia passò a Londra e poi in Italia; più tardi dall'Inghilterra, dove era tornato nel 1738, si trasferì a Pietroburgo (e di questo viaggio lasciò vivace ricordo nei suoi 'Viaggi di Russia', in forma di lettere); di qui passò in Germania vivendo per due anni (dal 1740 al 1742) a fianco di Federico II che lo fece conte. Francesco Algarotti rappresenta la vastità d'interessi, la prontezza ad assimilare le più vive conquiste del pensiero, soprattutto l'ansia di divulgazione educativa che caratterizzano la civiltà illuministica. Furono di grande rilevanza il suo 'Saggio sopra l'opera in musica' (1762) e le 'Lettere sulla pittura', ricca fonte d'informazioni e di buoni giudizi. Ottimo conoscitore d'arte, ebbe da Augusto III di Sassonia l'incarico di fare acquisti in Italia per la galleria di Dresda, e fu egli stesso disegnatore e incisore. Documento autografo firmato, titolo 'Saggio sopra l'accademia di Francia ch'è in Roma'. Appunti bibliografici ed excursus sull'arte, da Tiziano all'Aretino, sa Salviati, Cigoli, Begarelli, Varotari, Tintoretto, Paolo Veronese, Sebastiano Ricci etc. Due pagine in-8, in lingua italiana (colonna di sinistra) e in lingua francese (colonna di destra). Le presenti pagine costituiscono parte di una bozza di lavoro per il "Saggio sopra la pittura" edito a Livorno nel 1763 per i tipi di Marco Coltellini. -
Lotto 189 Guglielmo Anastasi (Milano 1874 - Genova 1929)
"Il Ministro", "La Scelta" e il giornale "La Perseveranza"
Lettera autografa firmata
Due pagine in-8
Firma/data: Genova 4.XII.1900
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata, datata 'Genova 4.XII.1900' del narratore e autore drammatico, direttore della sede genovese dell''Italcable', su questioni letterarie: "Le ho inviato il mio nuovo romanzo 'Il Ministro'. Non dispero di avere pure su quest'opera, più vasta e complessa, il suo acuto e sommo giudizio. 'Il Ministro' darà ai nervi forse a qualche liberalone, a qualche demagogo parolaio e solenne...". Cita "una commedia La Scelta, in tre atti che presto sarà rappresentata. Le sarei anzi graditissimo... la cortesia di annunciarla, nel notiziario d'arte della Perseveranza." Due pagine in-8. -
Lotto 190 Antonio Barolini (Vicenza 1910 - Roma 1971)
Lev Tolstoj
Manoscritto autografo
Una pagina
Firma/data: Roma 17 dic. 1966
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 2
Manoscritto autografo dello scrittore, poeta e giornalista, corrispondente dagli Stati Uniti per 'La Stampa', Antonio Barolini. Esordì come poeta nel 1930 con un volume pubblicato a sue spese 'Cinque canti'; nel 1938 uscì 'La gaia gioventù', permeato da un'aura religiosa che si approfondì nelle successive raccolte in versi. Accanto all'attività di poeta Antonio Barolini svolse quella di giornalista e di narratore. Nell’ultima fase della sua vita, diresse la più importante trasmissione letteraria della Rai degli anni Sessanta, 'L'approdo'. Nella missiva si legge: "Un tagliacarte e una logora cartella di cuoio, ecco quanto possiede ancora (...) Albertini, nipote di Tolstoi, dell'eredità del grande avo...". "l'eredità di Tolstoi è un'indivisibile e (...) patrimonio del mondo e di ogni singola creatura umana animata da concreta volontà, vera sincera buona volontà di pace...". E’ unita una lettera autografa firmata, 'datata 17 dic. 1966' relativa al suddetto articolo, 'pensieri di Lev Tolstoi sulla pace'. Una pagina in-4, carta intestata 'La fiera letteraria'. -
Lotto 191 Raffaello Barbiera (Venezia 1851 - Milano 1934)
Milelli - Carducci - Musset - Heine - poesia giovane - Corriere della Sera
Lettera autografa firmata
Tre pagine in-8, su bifolio
Firma/data: il 25 del 1894, Venezia
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Scrittore e giornalista, nel gennaio 1876 Eugenio Torelli Violler (che allora dirigeva il quotidiano 'La Lombardia') lo chiamò a Milano a far parte della costituenda redazione del nuovo quotidiano, 'Il Corriere della Sera', che stava fondando; vi rimase come redattore dal primo numero (5 marzo 1876) fino al 1882, e continuò poi per più anni la collaborazione letteraria. Bella lettera giovanile autografa firmata, datata 'il 25 del 1894, Venezia', diretta al poeta e garibaldino Domenico Milelli (come riporta nota a matita blu di altra mano). "Grazie infinite pel prezioso ricambio. Io già conoscevo i suoi versi, ma non erano fra' miei libri. Nella sua limpida onda veggo riflesse le iridi del Musset e dell'Heine, che sono i poeti di noi giovani, ma l'onda è sua; e freme armoniosa, limpida e cara. Io non le fo' formale promessa di parlar pubblicamente de' suoi versi, perché non so se la potrei mantenere. La letteratura non è l'anima delle occupazioni della mia vita: non è la stoffa che mi copre: è piuttosto un sorriso fra le noje di cure amministrative, è frangia che mi adorna. L'amico Costanzo ha aspettato per ben quattro mesi una mia breve recensione sulle sue ottime poesie nella Gazzetta di Venezia; l'illustre Massarani ne ha aspettati cinque: aspetta ancora un mio giudizio il Carducci. Nulladimeno, darò a leggere i suoi versi a' miei amici (alle amiche no, perché potrebbero storcere il nasino a qualche poesia un po' troppo realista) e sono sicuro che i suoi bei versi piaceranno...". Tre pagine in-8, su bifolio. -
Lotto 193 Giovanni Bertacchi (Chiavenna 1869 - Milano 1942)
Articoli
Due lettere autografe firmate
Entrambe una pagina in-4
Firma/data: Chiavenna 8.10.1931
Milano 26.I.1932
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 2
Due lettere autografe firmate del poeta e critico letterario autore del 'Canzoniere delle Alpi' (1895) docente all'università di Padova dal 1916 al 1938. Nella prima missiva, datata 'Chiavenna 8.10.1931', Bertacchi fornisce indicazioni all'editore su come approntare il suo nuovo articolo: "Mi pregio inviare le bozze del mio articoletto, al cui proposito faccio notare quanto segue: 1. Credo che i portali riprodotti superino il numero di quelli dei quali è fatto cenno nel testo. Ciò è bene, anche perché 2. ciascuna fotografia riprodurrà in calce la relativa dicitura latina e la data, che riusciranno così facilmente interpretabili all'occhio...". Una pagina in-4. Nella seconda missiva, datata 'Milano 26.I.1932', Bertacchi scrive: "Le mando l'articolo 'Pastorizie'..." e si firma "Giovanni Bertacchi in arcadia Archita Miceneo", forse in riferimento ad una loggia alla quale può darsi sia appartenuto. Una pagina in-4. -
Lotto 194 Enzo Biagi (Lizzano in Belvedere 1920 - Milano 2007)
Corriere della Sera, Giorgio Pillon
Lettera dattiloscritta firmata
Una pagina in-4
Firma/data: Milano, 8 aprile 1965
Stato di conservazione: buono (piegature ai margini)
Numero componenti del lotto: 1
Lettera datiloscritta firmata, 'Milano, 8 aprile 1965' del giornalista emiliano Enzo Biagi. L'idea di diventare giornalista gli nacque dopo aver letto 'Martin Eden' di Jack London.
Il 1º ottobre 1961 divenne direttore del Telegiornale. Realizzò una memorabile intervista a Salvatore Gallo, l'ergastolano ingiustamente rinchiuso a Ventotene, la cui vicenda porterà in seguito il Parlamento ad approvare la revisione dei processi anche dopo la sentenza di cassazione. Nel 1963 divenne inviato e collaboratore dei quotidiani Corriere della Sera e La Stampa. Nel 1981, dopo lo scandalo della P2 di Licio Gelli, lasciò il Corriere della Sera, dichiarando di non essere disposto a lavorare in un giornale controllato dalla massoneria, come sembrava emergere dalle inchieste della magistratura. Come lui stesso ha rivelato, Gelli, il leader della P2, aveva chiesto all'allora direttore del quotidiano, Franco Di Bella di cacciare Biagi o di mandarlo in Argentina. Nei primi anni 2000 continuò a criticare aspramente il governo Berlusconi, dalle colonne del Corriere della Sera. La missiva è diretta al collega Giorgio Pillon che aveva proposto una dispensa per il Corriere della Sera di cui Biagi era redattore: "La ringrazio del gentile ricordo e della cortese proposta, devo farle però presente che in questo momento la situazione delle dispense è tutt’altro che favorevole. Se ci sarà in futuro la possibilità di realizzare qualcosa del genere, stia certo che mi avvarrò della sua collaborazione. Molti amichevoli saluti". Una pagina in-4, su carta intestata "Enzo Biagi - Milano - Via Vigoni, 10". -
Lotto 195 Giuseppe Biamonti (San Biagio della Cima 1762 - Milano 1824)
Orlando Furioso
Noterelle autografe
Lettera autografa firmata
Una pagina in-8
Firma/data: Torino 8 Aprile 1818
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 2
Noterelle autografe e, inedite, all'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto del poeta, tragediografo ed erudito, professore di eloquenza all'università di Bologna e di Torino, Giuseppe Biamonti. 9 colonne in totale. Ogni colonna è suddivisa in due colonne di testo. Riportiamo un passo a titolo di esempio: "Ma il lamento d'Orlando nelle stanze 126, 127, 128 è tale ch'è impossibile ad imitarlo e tale che chi non sentirà intenerirsi non avrà cuore, chi non piangerà sarà senz'occhi...". Presente inoltre una bella lettera autografa firmata, una pagina in-8, datata 'Torino 8 Aprile 1818' di ringraziamento per l'invio del volume sulla casa di Orazio che trova “piena di bellissime cose, non senza un certo dispiacere che un francese descriva a noi così bene la parte più famosa dell’antica nostra Italia, e che anche in questo caso noi non abbiamo un’opera simile, e per nostra maggior vergogna è stampata a Roma in lingua francese (...)”. Di sapiente barocchismo la chiusa: “Tutte le altre cose che avrei a dirle su quest’opera (...) finché ambedue avessimo votato il sacco, il che non potrebbe avvenir mai finché durassero ambedue i nostri sacchi che sempre si riempiono, e il mio si empirebbe sempre, se il suo fosse vicino stabilmente al mio...”. Il riferimento è a: Bertrand Capmartin de Chaupy "Découverte de la maison de campagne d'Horace" pubblicato a Roma nel 1769. -
Lotto 196 Stanislao Bianciardi (Montegiovi 1811 - Firenze 1868)
All'editore Barbèra
Due lettere autografe firmate
Quattro pagine
Firma/data: 20 luglio 1864
24 giugno 1864
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 2
Due lettere autografe firmate, datate '20 luglio 1864' e '24 giugno 1864', del letterato, pedagogista e docente, intimo di Niccolò Tommaseo, Pietro Thouar ed Enrico Mayer, fondatore nel 1864 del periodico 'L'esaminatore', entrambe dirette all'editore Barbèra di Firenze, su questioni editoriali: "Mi mancano i fogli 9, 10, 11, 12, 13 mentre ho gli antecedenti, e i susseguenti a quelli. La modificazione proposta della lettera mi è piaciuta, e per se stessa, e perché prova lungo e coscienzioso amore dell'autrice per l'opera sua...". Quattro pagine in vario formato. -
Lotto 197 Giorgio Bocca (Cuneo 1920 - Milano 2011)
Giovanni Pieraccini
Lettera autografa firmata
Una pagina in-8
Firma/data: Milano, 14-9-1965
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata datata 'Milano, 14-9-1965' dello scrittore e giornalista Giorgio Bocca. Giorgio Bocca incominciò a scrivere fin da adolescente, nella seconda metà degli anni trenta, su periodici a diffusione locale. Negli anni sessanta al 'Giorno' di Milano si affermò come inviato speciale, sia all'estero, sia con inchieste sulla vita italiana. Nel 1975 sostenne che l'esistenza delle Brigate Rosse fosse in realtà una favola raccontata agli italiani dagli inquirenti e dai servizi segreti, anche se qualche anno più tardi rivide pubblicamente le sue posizioni. Nel 1976 fu, insieme con Eugenio Scalfari, tra i fondatori del quotidiano 'la Repubblica', con cui da allora collaborò ininterrottamente. Tenne ininterrottamente sul settimanale L'Espresso la rubrica 'L'antitaliano' che sospese solo un mese prima di morire a seguito del peggioramento della malattia che lo affliggeva. Si interessò anche di aspetti relativi al divario geografico dell'economia e del sociale in Italia, affrontando la questione meridionale e l'avvento del fenomeno leghista all'inizio degli anni novanta.
La missiva diretta al giornalista Giovanni Pieraccini: "Grazie per l’invito a entrare nel suo Pantheon. Non so se come scrittore o come giornalista. Ma forse è una distinzione superata...". Una pagina in-8, inchiostro blu. Acclusa busta con indirizzo autografo. -
Lotto 198 Luigi Filippo Bolaffio (Venezia 1846 - Milano 1901)
Il Caffè' - Guasco - polemiche letterarie
Due lettere autografe firmate
Una pagina in-8
Quattro pagine in-8, su bifolio
Firma/data: Milano 18 aprile 1884
Milano li 8 ottobre 1885
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 2
Scrittore e giornalista, fondò numerose riviste, tra le quali si ricordano 'La Favilla', 'Rinnovamento', 'Il Caffè' e 'Gazzetta nazionale', oltre alla casa editrice Verri di Milano. Due lettere autografe firmate. Nella prima, datata 'Milano 18 aprile 1884', propone al corrispondente di collaborare ad una nuova rivista culturale che a breve inizierà le pubblicazioni: "Ne sono cooperativi per la parte materiale uomini superiori ad ogni eccezione. Volete essere il sovrano assoluto della parte musicale?...". Una pagina in-8, carta intestata. Nella seconda, datata 'Milano li 8 ottobre 1885', risponde alle lamentele di uno scrittore per una critica apparsa sulla rivista 'Il Caffè': "Ma io vi dico che per un critico severissimo com'è Guasco e come i lettori del Caffè sono avvezzi a trovarlo, mi pareva che questa non fosse critica severa. Se vedeste tutto ciò che ho tagliato, non mi avreste così atrocemente punito dicendomi che ho tagliato il bene ed ho lasciato il male...". Quattro pagine in-8, su bifolio, carta intestata. -
Lotto 199 Vittore Branca (Savona 1913 - Venezia 2004)
Cultura popolare veneta - "vita mutatur non tollitur"
Due lettere autografe firmate
Entrambe, due pagine in-8
Firma/data: 28.I.1967
24.XI.1993
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 2
Due lettere autografe firmate dal filologo, critico letterario e italianista Vittore Branca. E' noto per essere stato uno dei maggiori specialisti di Giovanni Boccaccio, delle cui opere studiò la tradizione manoscritta, identificando anche l'autografo del Decameron nel celebre codice Hamilton 90, della Staatsbibliothek di Berlino. Nel 1937 è a Firenze per collaborare con l'Accademia della Crusca all'edizione nazionale delle opere di Boccaccio. Del 1998 invece è la scoperta di un idiografo, sempre del Decameron, però concepito a metà degli anni cinquanta del 1300 e materialmente redatto verso il 1360. Nella prima lettera, datata '28.I.1967' consola un amico colpito da un lutto: "La notizia del lutto che così gravemente ti ha colpito nel più sacro degli affetti mi ha fatto venire vicino a te con tutta la mia più intensa amicizia! Sono dolori che provano la nostra umanità tanto più gravemente quanto più avanziamo nella vita. E soltanto la fede nel 'vita mutatur non tollitur' può darci forza e consolazione...". Due pagine in-8, carta intestata. La seconda, datata '24.XI.1993', verte su questioni editoriali: "Escirà finalmente fra poco la ristampa anastatica del volume Bertanza-Della Santa, Maestri, Scuole ecc. nella collana 'Cultura Popolare Veneta' della Regione, con un volumetto introduttivo...". Due pagine in-8, carta intestata "Fondazione Giorgio Cini". Nel 1953 Branca entra nel comitato direttivo della Fondazione Giorgio Cini, di Venezia, dal 1972 al 1995 ne è vice presidente per poi diventarne presidente dal 1995 al 1996. -
Lotto 200 Paolo Buzzi (Milano 1874 - ivi 1956)
A Severina Javelli
Lettera autografa firmata
Quattro pagine in-8, su bifolio
Firma/data: I.V.1920
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata, datata 'I.V.1920', di Paolo Buzzi, poeta e scrittore futurista fondatore del giornale 'Testa di ferro' (1920), diretta alla cantante lirica Severina Javelli: "Le mando la dedica. Debbo avvertirla, con rammarico, causa l'incalzante questione del patto colonico, dovrò assentarmi la settimana ventura per portare spiegazioni in Provincia. Impossibile quindi venire all'Istituto Editoriale. Oggi telefono al M. Torvi...". Quattro pagine in-8, su bifolio, carta intestata. Buzzi firmò tra i primi il Manifesto del movimento futurista, che uscì a Parigi nel 1909, sottoscrisse il ripudio di Venezia passatista nel marinettiano Uccidiamo il chiaro di luna. 'Aeroplani' sarà la sua prima opera di versi di stampo futurista e verrà pubblicata a Milano da Edizioni di "Poesia" nel 1909. Nel 1912, nell'antologia 'I poeti futuristi', il poeta pubblicò molte sue poesie oltre ad un saggio sul verso libero. Seguirà, nel 1915, il romanzo 'L'ellisse e la spirale. Film + parole in libertà', dai contenuti fantascientifici e dalle tecniche sperimentali (l'ultima sezione del testo è costituita da tavole parolibere, per la prima volta usate all'interno di un romanzo). Negli anni successivi Buzzi compose 'Conflagrazione' (Epopea parolibera, 1915-1918), un vero e proprio diario della prima guerra mondiale in parole in libertà, con un uso frequente di collages. -
Lotto 201 Carlo Arrivabene Valenti Gonzaga (Mantova 1820 - ivi 1874)
Morte Ippolito Nievo
Lettera autografa firmata
Due pagine. in-8, su bifolio
Firma/data: Napoli 12 Aprile 1861
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata, datata Napoli 12 Aprile 1861 del patriota, uomo politico e giornalista, professore di lingua e letteratura italiana all'università di Londra (1854-55) e collaboratore di diversi giornali britannici, diretta ad un "Egregio Signor Avvocato", nella quale esprime il proprio dolore per la morte del rinomato scrittore e patriota garibaldino Ippolito Nievo. "Saprà già che il povero Nievo annegò nelle acque di Ischia. Il suo cadavere fu rinvenuto da alcuni pescatori pochi giorni sono. Che disgrazia. Nino era uno dei più egregi giovani che avesse l'Italia...". Due pagine in-8, su bifolio. -
Lotto 202 Giuseppe Aurelio Costanzo (Melilli 1843 - Roma 1913)
Arnaldo De Mohr, questioni editoriali
Carteggio costituito da cinque lettere autografe firmate
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 5
Carteggio costituito da cinque lettere autografe e firmate dal letterato e poeta italiano Giuseppe Aurelio Costanzo. Nel 1869 fu chiamato dal Ministero della Pubblica Istruzione all'insegnamento delle lettere italiane al Liceo di Cosenza. Partecipò insieme ad altri, ad un volume commemorativo sullo Zola, pochi mesi dopo la morte ('Per Emile Zola', numero unico a cura di Salvatore Rago, Avellino, Tip, Pergola, 7 dicembre 1902). Costanzo fu anche Segretario particolare dei ministri Correnti (1872) e Perez (1879); fu iniziato in Massoneria nella loggia romana Propaganda massonica del Grande Oriente d'Italia nel 1889. Le missive datate tra il 1907 e il 1902 vertono su questioni editoriali, riportiamo un passo: "Mi affretto a rendee a Lei e all.. Sig. Arnaldo De Mohr... le più vive grazie, per aver accolto benevolmente la mia preghiera..." "...la carta.. il formato siano degni della nuova casa editrice De Mohr..". -
Lotto 203 Francesco Cusani (Milano 1802 - Carate Brianza 1879)
Guerra di Sicilia tra Carlo d'Angiò e Pietro d'Aragona
Ordine Agostiniano
Due carte di lavoro autografe
Quattro pagine
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 2
Due carte di lavoro autografe dello storico, noto traduttore di Walter Scott, Francesco Cusani, contenenti note esplicative ad alcuni documenti pubblicati sull’opera “La Sicilia cenni geografico-storici per l’intelligenza della guerra attuale” del 1860. La prima è una "Nota al documento N° XXX Vol I", circa la guerra di Sicilia tra Carlo d'Angiò e Pietro d'Aragona. La seconda, recante il titolo di "Nota al N° XXXIV Vol. I", è relativa alla storia dell'ordine agostiniano. Per un totale di quattro pagine in vario formato (senza indicazione di data, 1860 ca.), dense di cassature e rifacimenti. -
Lotto 204 Pier Angelo Fiorentino (Napoli 1811 - Parigi 1864)
Appuntamento
Lettera autografa firmata
Due pagine in-16
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata, senza datazione, di Pier Angelo Fiorentino. Drammaturgo, giornalista, poeta, scrittore e traduttore. Per la sua attività letteraria riscosse particolare successo in Francia, dove collaborò come critico musicale e teatrale e si rese interprete della miglior traduzione in francese della 'Divina Commedia' di Dante Alighieri. Collaboratore di Alexandre Dumas, secondo una diffusa tradizione sarebbe stato il vero autore di alcune opere firmate dallo scrittore francese, fra le quali 'Il conte di Montecristo'. Nella missiva Fiorentino prende accordi per un incontro. "Le mardi, vous me trouverez toute la journée...".Due pagine in-16. -
Lotto 205 Ugo Fleres (Messina 1857 - Roma 1939)
"Non pensare all'ippopotamo"
Lettera autografa firmata
Due pagine in-8, su bifolio
Firma/data: Roma 17.10.1922
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata, datata 'Roma 17.10.1922' del poeta, pittore, giornalista e critico letterario, direttore della Galleria d'arte moderna di Roma, Ugo Fleres. Nel 1880 entrò nella redazione del giornale 'Capitan Fracassa'. Tra il 1881 e il 1883, con una serie di tavole, illustrò le puntate de 'Le avventure di Pinocchio' di Carlo Collodi sul 'Giornale per i bambini'. Nel 1908 fu chiamato a dirigere la Galleria d'arte moderna di Roma. Nella missiva: "Vuol rimandarmi quel manoscrittuccio che le spedii tre mesi or sono, intitolato 'Non pensare all'ippopotamo?...". Due pagine in-8, su bifolio, carta intestata. -
Lotto 206 Antonio Fogazzaro (Vicenza 1842 - ivi 1911)
Piccolo mondo antico
Lettera autografa firmata
Due pagine in-8, su bifolio
Firma/data: Vicenza 16 novembre 1893
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Bella lettera autografa firmata da Antonio Fogazzaro nella quale è ellitticamente citato il suo capolavoro 'Piccolo mondo antico', datata 'Vicenza 16 novembre 1893'. La missiva è diretta allo scrittore e uomo politico Antonio Fradeletto, promotore e segretario generale della Biennale d'arte di Venezia. Nella missiva Fogazzaro informa Fradeletto di non poter preparare una "lettura" poiché impegnatissimo nella stesura del suo nuovo romanzo, che intende terminare "dentro il 1894": "Se tu sapessi a che punto sono e quanto tempo ho impiegato ad arrivare fin là capiresti in quali cattive acque mi trovo... mi impegnerò per il 1895". Due pagine in-8, su bifolio. Si riferisce, con tutta evidenza, al suo capolavoro 'Piccolo mondo antico', romanzo pubblicato per i tipi della Casa editrice Galli (Milano, 1895), testo al quale Fogazzaro stava lavorando fin dal 1889. -
Lotto 207 Francesco Galvani (Modena 1806 - 1873)
Eugène Sue e l'Italia
Lettera autografa firmata
Una pagina in-8
Firma/data: Firenze 31 Xbre 1852
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata datata 'Firenze 31 Xbre 1852' del Conte, letterato e storiografo, Francesco Galvani, diretta agli editori milanesi Borroni e Scotti, nella quale propone di pubblicare alcune opere del rinomato romanziere Eugène Sue che sta traducendo dal francese: "Avendo ultimata la traduz. del Colon. di Surville di Sue a cui potrei far precedere una lettera dell'A. a me diretta, e cominciata la versione di Gilberto e Gilberta dello stesso A. che dal 23 corr. vede la luce nello Siècel, io ve ne propongo l'acquisto a quel prezzo che vi piacerà, ed a quelle condiz. che stabilirete, chiamandomene fin d'ora contento. Le molte Op. da me pubblicate ponno farvi fede della mia diligenza: volendo maggiori notizie sul conto mio, rivolgetevi a I. Cantù, G. Barbieri, Resnati, e tant'altri amicissimi miei e che onorano non Milano soltanto ma l'Italia intera...". Non sono state identificate traduzioni di Galvani delle opere di Sue. Una pagina in-8. -
Lotto 208 Antonio Fogazzaro (Vicenza 1842 - ivi 1911)
Antonio Fradeletto - Piero Giacosa - Hotel della Minerva - 'Piccolo Mondo Moderno'
Lettera autografa firmata
Una pagina in-8
Firma/data: 12.12.1900
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata, datata '12.12.1900', un mese dopo la conclusione del manoscritto del romanzo 'Piccolo mondo moderno'. La missiva è indirizzata ad Antonio Fradeletto, segretario generale della Biennale d'arte di Venezia: "Non ricevetti finora né il quadro né un invito qualsiasi a farlo ritirare. Vuoi dirmene qualche cosa?...". Fogazzaro invita Fradeletto all'Hotel della Minerva (in Piazza della Minerva, a Roma) a pranzo sperando "di avere anche Piero Giacosa" Una pagina in-8 obl., su carta intestata 'Senato del Regno'. -
Lotto 209 Domenico Gnoli (Roma 1838 - ivi 1915)
Vino di Castelli - Testaccio
Lettera autografa firmata
Una pagina in-16
Firma/data: 1878
Stato di conservazione: buono (lieve macchia di umidità)
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata, datata al '1878', dell'illustre poeta, storico dell'arte e bibliotecario, prefetto della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, Domenico Gnoli, diretta ad un collega: "Il prof. B. Fontana dovrà trovarsi Giov. 1° Ag. alle ore 5 1/2 pom., al Caffè d'angolo sulla piazza del Gesù, per procedere poi all'Esame Orale di un vino delli Castelli sotto Monte Testaccio...".Una pagina in-16. -
Lotto 210 Clarice Gouzy Tartufari (Roma 1868 - Bagnore 1933)
Marchesa Teresa Venuti
Lettera autografa firmata
Quattro pagine in-16
Firma/data: Roma 24 9bre (18)95
Stato di conservazione: buono (lievissime macchie di umidità; fori di archiviazione ledono parte del testo)
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata, datata 'Roma 24 9bre (18)95' della rinomata scrittrice e poetessa autrice di 'Roveto Ardente' (1901), Clarice Gouzy Tartufari. Nella missiva, elogiando la Marchesa Teresa Venuti per la traduzione dell'opera di Boezio 'De consolatione philosophiae' (in italiano, La consolazione della filosofia), prega il corrispondente di pubblicarne una nuova edizione: "L'opera , pubblicata in un'edizione fuori commercio di soli 50 esemplari ha riscosso le lodi austere dei più insigni latinisti, compreso il Sen: Vallauri e della critica oculata, tanto che il ministro dell'I.P. ne proporrà lo studio nelle scuole secondarie del regno. La traduttrice vorrebbe, servendosi della sua casa, tradurre dunque a proprie spese una edizione di 400 esemplari...". Quattro pagine in-16.