Reperti Archeologici
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Lotto 261 Erma bifronte di Dioniso
Materia e tecnica: marmo bianco a grana media scolpito e levigato
La scultura rappresenta su un lato la testa di Dioniso barbato, con una capigliatura ondulata che ricade con due lunghe ciocche ai lati del collo e con una corona floreale di cui non è possibile riconoscere la tipologia a causa della consunzione; le ciocche della barba si distribuiscono su tre file contrapposte simmetricamente ai lati di una scriminatura centrale; la fronte è alta e spaziosa; il naso, lungo e diritto, e con il setto ampio e appiattito; gli occhi sono grandi e leggermente distanti fra loro con indicazione delle palpebre, gli zigomi sono appena sporgenti mentre le orecchie affiorano dalla massa dei capelli. Sul lato opposto una testa maschile con pettinatura ad ampie ciocche ad effetto “bagnato†-
Lotto 262 Busto di console panneggiato
Materia e tecnica: marmo bianco a grana fine scolpito e levigato
Il ritratto è composto da un busto che presenta la contabulatio tipica della ritrattistica del III secolo d.C. su cui è inserita la testa di un giovane uomo rivolta verso destra; i capelli tagliati corti e leggermente stempiati sono resi come una massa compatta tratteggiata da radi colpi di subbia e tramite le basette si collegano con la corta barba resa con lo stesso effetto; questo particolare tipo di capigliatura compare in epoca tardo-severiana ed è da mettere in relazione con la carriera militare; la fronte è abbastanza spaziosa, le arcate orbitali sono nettamente rilevate e gli occhi incavati resi con netta indicazione delle palpebre della pupilla, dell’iride e del dotto lacrimale; lo sguardo intenso è rivolto verso l’alto, l’espressione ricorda le effigi “ispirate†-
Lotto 263 Testa nabatea
Materia e tecnica: basalto grigio scolpito
Testa femminile in posizione frontale stilizzato con capigliatura resa a ciocche che formano un ventaglio intorno al volto; arcate orbitali fortemente accennate, occhi amigdaloidi con indicazioni di palpebra e pupilla, naso piccolo e rettilineo, bocca sottile con labbra chiuse, mento arrotondato, parte posteriore non lavorata
Produzione: cultura nabatea, probabilmente da Bosra
Stato di conservazione: integra
Dimensioni: alt. cm 35,5
Datazione: II sec. d.C. -
Lotto 264 Testa di sacerdote di Bel
Materia e tecnica: calcare bianco scolpito e levigato
Testa di sacerdote di Bel in posizione frontale, indossa il modius, tradizionale copricapo dei sacerdoti di Palmira, alto e spartito in tre settori da linee verticali; sulla fronte si intravede la fodera interna; una ricca ghirlanda di foglie di alloro sostiene al centro un busto maschile paludato. Il volto è caratterizzato da una fronte bassa, sopracciglia delineate tramite incisione, occhi amigdaloidi allungati con indicazione della palpebra, della pupilla e dell’iride tramite incisioni e del dotto lacrimale, naso rettilineo, bocca semichiusa con labbra sporgenti, mento arrotondato, orecchie stilizzate; nella parte posteriore si conserva la lastra da cui sporgeva in altorilievo.
Montata su base moderna in marmo verde
Produzione: Palmira
Stato di conservazione: ricomposta da frammenti con piccole integrazioni
Dimensioni: alt. cm 18
Datazione: II-III sec. d.C.
Cfr.: L. Nigro, I rilievi palmireni di Federico Zeri nei Musei Vaticani in Zenobia il sogno di una regina d’Oriente, Milano 2002, pp. 39-43, figg. 35, 37; Sculture dalle collezioni Santarelli e Zeri, a cura di A. De Marchi, Milano 2012; M.A.R. Colledge, The Art of Palmira, London 1976
Sul retro sette linee di iscrizione forse dedicatoria ad inchiostro in grafia ottocentesca ed una firma -
Lotto 265 Testa di sacerdote di Bel
Materia e tecnica: calcare biancastro scolpito e levigato
Testa di sacerdote di Bel in posizione frontale, indossa il modius, tradizionale copricapo dei sacerdoti di Palmira, alto e spartito in tre settori da linee verticali; sulla fronte si intravede la fodera interna; una ricca ghirlanda di foglie di quercia sostiene al centro un busto maschile paludato con sulla testa un modio analogo. Il volto è caratterizzato da una fronte bassa, sopracciglia ad incisione, occhi con indicazione della palpebra, della pupilla e dell’iride tramite incisioni, naso rettilineo con profonde solcature alla base, bocca semichiusa con labbra sporgenti, mento arrotondato, due profonde solcature semicircolari sul collo ne indicano l’età matura, le orecchie sono molto stilizzate; nella parte posteriore si conserva la lastra da cui sporgeva in altorilievo
Produzione: Palmira
Stato di conservazione: integra con lievi scheggiature
Dimensioni: alt. cm 33
Datazione: II-III sec. d.C.
Cfr.: L. Nigro, I rilievi palmireni di Federico Zeri nei Musei Vaticani in Zenobia il sogno di una regina d’Oriente, Milano 2002, pp. 39-43, figg. 35, 37; Sculture dalle collezioni Santarelli e Zeri, a cura di A. De Marchi, Milano 2012; M.A.R. Colledge, The Art of Palmira, London 1976
Per questo oggetto la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei ha avviato il provvedimento di vincolo ai sensi del D.lgs. 42/2004
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Lotto 266 Testa femminile
Materia e tecnica: calcare rosato scolpito e levigato
Testa femminile velata in posizione frontale, porta sui capelli una tiara complessa formata da vari elementi sovrapposti e terminante sulla fronte con una fascia decorata da un motivo centrale a foglie affiancate da rosette che ripete fedelmente i temi impiegati nella ricchissima produzione di lusso con filo d’oro e d’argento della città di Palmira, ai lati fuoriescono i capelli modellati a onde; il volto è caratterizzato da una fronte bassa, sopracciglia ad incisione, occhi con indicazione della palpebra, della pupilla e dell’iride tramite incisioni, naso rettilineo, labbra fortemente sporgenti, mento arrotondato, due profonde solcature semicircolari sul collo; ai lati del viso due grandi orecchini con pendenti fuoriescono dalla massa dei capelli; nella parte posteriore si conserva la lastra da cui sporgeva in altorilievo
Produzione: Palmira
Stato di conservazione: una scheggiatura sul naso e sul velo, incrostata
Dimensioni: alt. cm 25
Datazione: II-III sec. d.C.
Cfr.: L. Nigro, I rilievi palmireni di Federico Zeri nei Musei Vaticani in Zenobia il sogno di una regina d’Oriente, Milano 2002, pp. 39-40, figg. 34-35; Sculture dalle collezioni Santarelli e Zeri, a cura di A. De Marchi, Milano 2012; M.A.R. Colledge, The Art of Palmira, London 1976
Per questo oggetto la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei ha avviato il provvedimento di vincolo ai sensi del D.lgs. 42/2004
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Lotto 267 Grande testa di sacerdote di Bel
Materia e tecnica: calcare bianco con inclusioni fossili scolpito e levigato
La scultura, di dimensioni superiori al vero, rappresenta il defunto probabilmente effigiato come banchettante sulla kline la testa infatti è ruotata sul collo a sinistra e inclinata; indossa il modius, tradizionale copricapo dei sacerdoti di Palmira, alto e spartito in tre settori da linee verticali; sulla fronte si intravede la fodera interna; una ricca ghirlanda di foglie di alloro e quercia sostiene al centro un clipeo con un busto maschile paludato. Il volto è fortemente caratterizzato con tre profonde increspature sulla fronte, sopracciglia accuratamente delineate, arcate orbitali nettamente chiaroscurate con palpebre in rilievo ed indicazione del dotto lacrimale; il naso largo e virile è solcato alla base da due rughe, la bocca presenta labbra carnose e socchiuse, il mento è lievemente pronunciato in avanti e gli zigomi ben rilevati, il collo è scolpito con indicazione della muscolatura, mentre le orecchie sono rese in maniera piuttosto sommaria; nella parte posteriore la testa non è lavorata
Produzione: Palmira
Stato di conservazione: integra con lievi scheggiature e naso ricomposto
Dimensioni: alt. cm 42
Datazione: II sec. d.C.
Cfr.: L. Nigro, I rilievi palmireni di Federico Zeri nei Musei Vaticani in Zenobia il sogno di una regina d’Oriente, Milano 2002, pp. 39-43, figg. 35, 37; Sculture dalle collezioni Santarelli e Zeri, a cura di A. De Marchi, Milano 2012; M.A.R. Colledge, The Art of Palmira, London 1976
La nostra testa trova un puntuale confronto con quella analoga lasciata in donazione da Federico Zeri ai Musei Vaticani n. inv. 56599, ma se ne distingue per un migliore stato di conservazione e una forza espressiva inusuale che ci restituisce la vivida immagine del suo possessore ancora oggi.
Per questo oggetto la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei ha avviato il provvedimento di vincolo ai sensi del D.lgs. 42/2004
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Lotto 268 Scultura di bambina seduta
Materia e tecnica: marmo bianco a grana media scolpito e levigato
Statua di bambina seduta a terra, la gamba sinistra è protesa in avanti mentre la destra ha il ginocchio piegato verso l’alto, indossa un chitone fermato in vita da una cordicella
Produzione: ellenistica
Stato di conservazione: priva della testa, delle braccia e delle gambe, superficie consunta
Dimensioni: alt. cm 36
Datazione: sec. IV a.C.
Cfr.: N. Kaltsas, Sculpture in the National Archaelogical Museum, Athens, Los Angeles 2003, pp. 270-271, nn. 265-266 -
Lotto 269 Testa maschile coronata
Materia e tecnica: marmo bianco a grana fine scolpito e levigato
La scultura rappresenta il volto di un uomo in età matura con folta capigliatura ricadente in piccole onde ai lati della testa, con corona di alloro alludente forse a un poeta. La testa è leggermente rivolta verso l’alto e girata a sinistra, con espressione patetica, bocca semiaperta, con baffi e barba ad ampi riccioli sottolineati da abbondante uso di trapano; la fronte è ampia, le arcate orbitali fortemente chiaroscurate, gli occhi a mandorla con indicazioni delle palpebre e del dotto lacrimale, il naso corto e piuttosto largo, gli zigomi leggermente rilevati; nella parte posteriore la capigliatura è sommariamente accennata, indicazione probabile del fatto che la scultura fosse concepita per una visione solo frontale.
Produzione: romana imperiale
Stato di conservazione: integra, piccola frattura all’estremità del naso; sul collo si trova un foro per l’inserzione della testa sul busto
Dimensioni: alt. cm 24
Datazione: XV sec. d.C.
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Lotto 270 Busto muliebre
Materia e tecnica: marmo bianco a grana fine e cipollino scolpito e levigato, base in breccia gialla
Ritratto muliebre panneggiato di gusto archeologico, pettinatura a ciocche ricadenti in onde sulla fronte e riunite uno chignon sulla nuca, fronte ampia, occhi resi con indicazione della palpebra, dell’iride e del dotto lacrimale, piccolo naso rettilineo, bocca carnosa semiaperta, mento tondeggiante; su base circolare in breccia gialla e completa di colonna in marmo bianco
Produzione: romana
Stato di conservazione: integra
Dimensioni: busto alt. cm 62; colonna alt. cm 113
Datazione: XIX sec. -
Lotto 271 Anfora romana
Vicina alla forma Dressel 11
Materia e tecnica: impasto rosato, modellata a tornio veloce
Priva del labbro, collo troncoconico, spalla obliqua, corpo ovoide, anse a nastro costolate impostate dal collo alla spalla; è completa di sostegno in ferro battuto.
Produzione: romana
Stato di conservazione: priva dell’orlo di parte del collo, di un’ansa e del fondo, incrostazioni marine
Dimensioni: alt. cm 80
Datazione: I-II sec d.C.
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Lotto 272 Anfora romana
Forma Dressel 27
Materia e tecnica: impasto rosato, modellata a tornio veloce
Labbro ripiegato esternamente, breve collo troncoconico, spalla obliqua, lungo corpo cilindrico, anse a nastro costolate impostate dal collo alla spalla; è completa di sostegno in ferro battuto.
Produzione: romana
Stato di conservazione: incrostazioni marine, priva del fondo
Dimensioni: alt. cm 101
Datazione: III-V sec d.C.
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Lotto 273 Anfora romana
Forma Dressel 28
Materia e tecnica: impasto rosato, modellata a tornio veloce
Labbro leggermente svasato, collo cilindrico, spalla obliqua, corpo piriforme, fondo piatto, anse a nastro costolate impostate dal collo alla spalla; è completa di sostegno in ferro battuto.
Produzione: romana
Stato di conservazione: integra, incrostazioni marine
Dimensioni: alt. cm 64
Datazione: III-V sec d.C.
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Lotto 274 Anfora romana
Vicina alla forma Dressel 30
Materia e tecnica: impasto giallino, modellata a tornio veloce
Labbro ripiegato esternamente, breve collo troncoconico, spalla obliqua, corpo piriforme, fondo piatto, anse a nastro costolate impostate dal collo alla spalla; è completa di sostegno in ferro battuto.
Decorata sulle anse e sull’orlo con motivo a zig-zag realizzato ad impressione
Produzione: romana
Stato di conservazione: incrostazioni marine
Dimensioni: alt. cm 69
Datazione: III-V sec d.C.
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Lotto 275 Anfora medievale
Materia e tecnica: impasto rosato, modellata a tornio veloce
Labbro appena evidenziato, collo troncoconico, spalla obliqua, corpo leggermente svasato verso il basso, fondo convesso, anse a nastro impostate dal collo alla spalla; è completa di sostegno in ferro battuto.
Stato di conservazione: integra, incrostazioni marine
Dimensioni: alt. cm 55
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Lotto 276 Piccola anfora
Materia e tecnica: impasto rosato, modellata a mano
Labbro ripiegato esternamente, breve collo troncoconico, spalla obliqua, lungo corpo piriforme decorato a solcature, anse a nastro impostate dal collo alla spalla
Produzione: ceramica medievale
Stato di conservazione: integralmente ricomposta da quattro frammenti, incrostazioni marine
Dimensioni: alt. cm 39
Datazione: V-VII sec. d.C.
Completa di sostegno in ferro battuto
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Lotto 277 Capitello frammentario
Materia e tecnica: calcare grigio-verde scolpito e levigato
Se ne conserva circa la metà , decorata sulla fascia esterna da cinque teste stilizzate caratterizzate da grandi nasi e occhi amigdaloidi
Produzione: area padana
Stato di conservazione: scheggiature e lacune
Dimensioni: cm 20x20x12
Datazione: VIII-IX sec. d.C.
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Lotto 278 Leone di San Marco
Materia e tecnica: marmo rosa di Verona scolpito e levigato
Bassorilievo raffigurante leone volto a destra con testa in posizione frontale, le ali distese, la cosa ad esse, la zampa anteriore destra sollevata sul libro con l’iscrizione consueta PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS
Produzione: area veneta
Stato di conservazione: integro, lievi consunzioni, conserva gli attacchi per le tre staffe di fissaggio alla parete
Dimensioni: cm 71x51
Datazione: XVIII sec.