#86: Dipinti da Collezione privata di famiglia nobile siciliana
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Lotto 1 Ritratto di fanciullo con ghirlanda di fiori rossi., 17° secolo Flemish painter cm 97x73 in cornice cm 127x90 Olio su tavola In bella corncie dorata
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Lotto 2 Elena Recco (Napoli 1654-Madrid 1715) - Natura morta di pesci, 17° secolo cm 40 x cm 48, in cornice cm 52 x cm 60 olio su tela Presente Perizia del Prof.Strinati.
"La Natura Morta di pesci (olio su tela, cm.37 x 47, in cornice 50 x 62) è un'opera che rientra bene nell'ambito della produzione di Elena Recco, insigne pittrice specialista di questo genere, figlia del grande maestro napoletano Giuseppe Recco e lungamente attiva accanto al padre (nonché al poco noto fratello Nicola Maria) tra Napoli e la Corte reale di Spagna presso la quale si trasferì, seguendo appunto suo padre, verso la fine del diciassettesimo secolo e dove rimase a lungo, onorata di importantissime e primarie commissioni.
Basandoci sull'anagrafica nota e documentata dalla storiografia della Recco (Napoli 1654, Madrid 1715) il quadro qui in esame, dal punto di vista stilistico e materico, mi appare sicuramente databile entro il primo decennio del Settecento, nella fase più matura della produzione dell'insigne artista. Giungo a tale considerazione confrontando la nostra opera soprattutto con alcuni dipinti provenienti dalla antica collezione Orsini di Gravina di Puglia (oggi totalmente dispersa in varie proprietà) dove figuravano in effetti Nature Morte di pesci veramente notevolissime di Elena Recco, ancorché gli inventari le riportino talvolta in errore col nome del grande padre Giuseppe.
Riporto al proposito quale caso scuola, di grande interesse storico e artistico, una Natura Morta di pesci, estremamente vicina alla nostra, pubblicata da Lucio Galante, in La Natura Morta in Italia, tomo secondo, Electa Milano 1989, p.971, n. 1183, col nome di Giuseppe Recco ma in realtà capolavoro assoluto della figlia Elena.
La Recco si specializzò oltremodo nel genere della pittura dei pesci, e il nostro dipinto appare molto significativo per il metodo, tipico e distintivo dell'autrice, di mescolare le immagini di pesci come se fossero stati gettati in disordine sul bancone del pescivendolo, in attesa di essere distribuiti ai vari clienti ed avventori.
La materia pittorica nel nostro caso è spessa e corposa e anche questo è un elemento peculiare che caratterizza la produzione di questa grande, pittrice che merita un posto a sé, e di spicco assoluto, nella grande ed alta storia della Natura Morta a Napoli tra Seicento e Settecento. Concludo notando lo stato di conservazione del dipinto qui in esame come molto buono e confermandone pertanto la qualità intrinseca piuttosto alta. Stimo quindi il dipinto in relazione alle attuali condizioni di mercato internazionale alla quotazione di E. 18.000,00 (diciottomila).
In fede, Claudio Strinati" -
Lotto 3 Il Monrealese, Pietro Novelli (Monreale 1603-Palermo 1647) - Putti Cm 20 x 36,5 Collezione privata Principe di Galati. Con certificazione di garanzia e lecita provenienza.Collezione privata Principe di Galati. Con certificazione di garanzia e lecita provenienza.
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Lotto 4 Giuseppe Bernardino Bison (Palmanova 16/06/1762-Milano 24/08/1844) - Coppia di tavolette ottagonali con scene di genere nobiliari H cm 13,3x9,5 - in cornice H cm 25,5x21,6 Raffigurazione di scene di genere amorose nobiliari, ambientate in interni eleganti. In bella cornice dorata. Già in asta con la casa Porro & C, a 25.000,00 euro.Raffigurazione di scene di genere amorose nobiliari, ambientate in interni eleganti. In bella cornice dorata. Già in asta con la casa Porro & C, a 25.000,00 euro.
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Lotto 5 Simone de Wobreck (Haarlem 1557) - Salita al calvario H cm 53 x 40, in cornice 63 x 48 Olio su tavola Expertise Prof. Claudio Strinati con stima in base alle condizioni di mercato internazionale pari a 25.000 €.
"La Salita al calvario (olio su tavola, cm 63 x 48 in cornice) reca iscritto sul retro (parzialmente coperto da una parchettatura presumibilmente applicata in tempi abbastanza recenti per rafforzare la stabilità del legno) la seguente dicitura: Martin de Vos Anversa 1532-1603. Dunque il riferimento, che ritengo vergato anch' esso in tempi recenti, è al celebre pittore fiammingo che fu presente anche in Italia e lasciò nel nostro Paese opere insigni nonché una fiorente bottega. E proprio di questo punto si deve trattare in rapporto al nostro quadro. L'opera qui in esame, infatti, è assolutamente fiamminga ed è con assoluta certezza databile nella seconda metà del Cinquecento, ma non denota affatto lo stile, peraltro inconfondibile, di Martin de Vos. Al contrario la nostra opera rientra in un ambito di pittura fiamminga in Italia che non deriva direttamente da de Vos ma coincide invece con una scuola di suoi conterranei a lui collaterale ma ben distinta. Caratteristico del nostro dipinto, qui in esame, è il brulicare dei personaggi che si accalcano intorno al Redentore caduto e che riflettono una duplice sentimento: etico ed estetico. Da un lato, a ben vedere, il pittore rappresenta in modo vigoroso con accenti aspri e quasi popolareschi il dolore e la mestizia della folla che si concentra e si dirada con effetto scenico molto suggestivo e coinvolgente; dall'altro si legge complessivamente nell'opera come un senso di irrisione e scherno, coerenti con la storia rappresentata. Questo tipo di rappresentazioni è tipico della cultura fiamminga che alla lontana resta addirittura collegata, in molti autori attivi anche in Italia, alla cultura di Hieronymus Bosch, risalente però alla prima metà del Cinquecento.
Ma tutto questo non appartiene alla cultura del de Vos che è invece orientato verso un austero e nobile classicismo.
Qui, nella nostra opera, si vede l'esatto contrario del classicismo. Si vede anzi un atteggiamento da parte del pittore che ha eseguito il quadro, di tipo assolutamente manieristico che corrisponde con quanto vi abbiamo notato. I caratteri stilistici del nostro quadro, quindi, sono strettamente connessi con un
altro maestro fiammingo operoso nel meridione di Italia nella seconda metà del secolo sedicesimo, Simone De Wobreck. Si tratta di un nome che oggi può risultare meno noto rispetto a un de Vos, ma Simone De Wobreck fu un maestro di primissimo spicco, attivo soprattutto in Sicilia dove creò una importante schiera di discepoli e seguaci. Se si confronta il nostro quadro con un autentico capolavoro del De Wobreck come la maestosa pala d' altare della Circoncisione nella chiesa di San Domenico a Castelvetrano risulta a mio avviso lampante come siamo di fronte alla stessa mano. Analitico e pungente, vivacissimo e proliferante, il nostro quadro è stato creato da un artista della stessa mentalità e della stessa cultura figurativa che vediamo espresse nella pala di Castelvetrano. Peraltro Simone De Wobreck trattò ripetutamente il tema della Salita al calvario, come è ben documentato da almeno due pale d'altare che le fonti gli riferiscono, una già in San Francesco a Caccamo e un'altra nella chiesa di santa Maria Maddalena a Ciminna. Il nostro dipinto, insomma, deve essere considerato un rimarchevole lavoro del manierismo fiammingo in Italia, databile probabilmente tra il nono e il decimo decennio del secolo sedicesimo, negli ultimi anni di vita del De Wobreck che, nato ad Haarlem in data imprecisata ma da collocare nel quarto decennio, risulta scomparso, su base documentaria, intorno al 1596/97. Lo stato di conservazione dell'opera in esame mi appare del tutto soddisfacente e stimo, pertanto, il dipinto in base alle condizioni di mercato internazionale ad E.25.000,00 (venticinquemila)
In fede, Claudio Strinati“ -
Lotto 6 Matteo Ghidoni Detto Matteo de' Pitocchi (Firenze 1626-Padova 1689) - Cristo davanti a Caifa 28x38. in cornice cm 49x57 Dipinto ad olio su tela Corredato da Perizia del Prof .Strinati che valuta l'opera di un valore pari a € 15.000
“L'Opera alla mia attenzione è da considerarsi di remota derivazione rembrandtiana. Nello specifico, a seguito di verifiche d'archivio sull'evidenza stilistica e iconografica posso confermare l'autografia al Maestro Matteo Ghidoni detto Matteo dei Pitocchi (Padova ca. 1626- Padova 1689).
Era pittore celebratissimo al suo tempo, specialista in questo particolare genere di pittura in apparenza popolaresca ma di fatto volta alla rappresentazione dei poveri e dei reietti anche nei soggetti sacri, come nel nostro caso, quando nella rappresentazione è prevista la presenza di una folla brulicante che gremisce lo spazio.
Il dipinto qui in esame è una notevolissima testimonianza dello stile maturo di questo maestro singolarissimo, da un lato delicato e sensibile nello spirito religioso, dall'altro aspro e come rude nella rappresentazione degli individui posti dal destino ai margini della società.
Una tematica questa che sviluppò negli anni, parallelamente alla sua attività di pittore sacro ufficiale, che gli procurò grande fama. In contatto probabilmente con l'eminente pittore olandese Eberhard Keil detto in Italia Monsù Bernando, seguace remoto di Rembrandt, Matteo dei Pitocchi ne sviluppò la lezione, specialmente nel corso degli anni Settanta del Seicento quando il Maestro ebbe stretti rapporti con i Servi di Maria della Chiesa della Natività a Padova.
Probabilmente l'opera qui in esame nacque infatti in quel momento, e può essere datata quindi nella piena maturità del pittore padovano. Aggiungo che l'opera, mi appare in buono stato di conservazione, fatto che ne decreta un pregio ulteriore in considerazione del periodo storico di riferimento." -
Lotto 7 Morte di S. Francesco d'Assisi, Spanish school of the 17° secolo. Cm 132 x 95 Olio su tela Scena sacra nella quale è presente la particolarità delle stigmate posizionate sui polsi anzichè sulle mani come di solito per tradizione. Stato di conservazione buono. Certificato della galleria Archeocity di Mario Liseni (Lorrach Germania)
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Lotto 8 Scena di corte, Metà 19° secolo cm 64x 77 in cornice cm 77x90 Olio su tela In bella cornice coeva
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Lotto 9 Scena conviviale, Fine 18° - Primi 19° secolo cm 81x63, In cornice 104x86 Olio su tela Copia dalla celebre tela realizzata da Paolo Veronese intitolata Nozze di Cana. Particolare della porzione inferiore sinistra. Con importante cornice.
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Lotto 10 Giuseppe Patania (Palermo 1780-Palermo 1852) - Ritratto di giovane, 1850 Cm 60x50, in cornice 70x60 Dipinto ad olio su tela Firmato e datato G.Patania 1850
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Lotto 11 Telemaco Signorini (Italian 1835-1901) - Ritratto di un anziano gentiluomo dalla lunga barba bianca, probabile autoritratto di Telemaco Signorini cm 62x50; in cornice cm 79x67 olio su tela Signorini. Presente expertise del Prof. Claudio Strinati, con stima pari a € 15.000-€ 18.000
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Lotto 12 Alexandre Jacques Chantron (Nantes 1842-Nantes 1918) - Ritratto di donna con cappello floreale, nineteen° secolo 38x29, 5 cm, in cornice 53x44 Pastello su tela applicata a tavoletta Alexandre Jacques Chantron è stato un pittore francese della metà dell’Ottocento. Originario di Nantes, dopo aver concluso gli studi si trasferì a Parigi per iniziare la carriera di pittore sotto la guida di François-Édouard Picot, Tony Robert-Fleury e di William-Adolphe Bouguereau. Nelle sue opere raffigurano principalmente ritratti e nudi e si cimentò anche nella fotografica che andava sempre più affermandosi in quegli anni.
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Lotto 13 Luigi Di Giovanni (Palermo 1856-Palermo 1938) - Paesaggio con donna in abiti romani, 20° secolo H 65 cm x 49,5 cm. In cornice: H 74 cm x Base 59 cm Dipinto ad olio su tavoletta
Luigi di Giovanni si distingue per la formazione compiuta in molteplici realtà artistiche nell'Italia della fine dell'Ottocento. E' col padre che impara a disegnare e a incidere, andando poi a perfezionarsi, tra il 1873 e il 1882, a Napoli presso la bottega del pittore Domenico Morelli. fra il 1875 e il 1877, ancora giovane, è presente nei più importanti eventi espositivi di livello nazionale.Firmato in basso a sinistra. Presenza di macchie bianche nella parte inferiore e lungo il bordo sinistro dell'opera.
ASORstudio
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Lotto 14 Odoardo Borrani (Pisa 1833-Firenze 1905) - Interno di chiesa, 1881 Cm 36,5 x 96, in cornice 105 x 55 Acquerello su carta
Firmato e datato 1881 in basso a sinistra.
Presente perizia grafologica sulla firma che ne attesta l'autografia.
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Lotto 15 Johannes Bosboom (Den Haag 1817-Den Haag 1891) - Interno di una chiesa Cm 22x18 in cornice 43x40 Olio su tavola Con certificazione di autenticità della Stu-Art's Gallery.
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Lotto 16 Emil Rau (29 novembre 1858-Monaco di Baviera 15 novembre 1937) - Giovane donna, nineteen° secolo cm 65x39, in cornice cm 83x57 Dipinto ad olio su tela Firmato in alto a destra.
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Lotto 17 Rudolf Gaupmann (Vienna 1811-Graz 1877) - Dipinto raffigurante "Elegante Dame", 1841 cm. 27 x 21, in cornice 38 x 32 Acquerello su carta
Firmato in basso a sinistra Friedrich Gaupmann, con certificato di autenticità allegato.
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Lotto 18 Natale Attanasio (Catania 24 dicembre 1845-Roma 1923) - Scena galante cm 31,5x24,5 ,in cornice cm 58x52,5 Olio su tavola Firmato in basso a destra e datato 92, Roma. In importante cornice ottocentesca.
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Lotto 19 Federico Andreotti (Firenze 1847-Firenze 1930) - Dipinto raffigurante "Scena settecentesca", Primi 20° secolo cm. 30 x 38 in cornice 35.5 x 44 Olio su cartone
firmato in basso a destra Federico Andreotti.
Andreotti fu un pittore e scultore tra i maggiori esponenti del panorama artistico italiano a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio delNovecento. Frequentò l'Accademia di belle arti di Firenze dove si formò conEnrico Pollastrini e Stefano Ussi, con cui aderì alla pittura romantica dainumerosi riferimenti storici. Presto però abbandonò questo genere per dedicarsialla ritrattistica e alle scene di genere in contesti del Seicento eSettecento. Nelle sue opere sembra quasi emergere un tratto impressionistanella stesura delle pennellate. Autentica su fotografia di Aurora Arte (Casamassima BA)
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Lotto 20 Franz Skarbina (Berlino 1849-Berlino 1910) - Paesaggio con lago Cm 28x36, in cornice cm 43x52 Olio su cartone pressato Firmato con monogramma in basso a sinistra.
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Lotto 21 Massimo Taparelli d'Azeglio (Torino 24/10/1798-Torino 15/01/1866) - Cavalieri, 1831 H cm 14,2X18,7 - in cornice H cm 37,5x43 Acquerello e penna su carta applicata su carta Inscritto al fronte in basso: Sepia du Ch. Maxime d'Azeglio faite à Rome, où elle a été achetée en 1831. In bella cornice dorata.
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Lotto 22 Frederick William Scarborough (British 1860-1939) - Blackwall, London. Cm 26x35, in cornice cm 53x60 Acquerello su carta Piccola crepa. Firmato in basso a destra.
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Lotto 23 Alessandro Milesi (Venezia 1856-Venezia 1945) - Cavallo con personaggi 39x48 cm, in cornice 57x67 cm Dipinto a olio su cartone Alessandro Milesi è stato un pittore italiano originario di Venezia della metà dell’Ottocento. Egli si forma all'Accademia di Belle Arti di Venezia dal 1869 al 1874 con Napoleone Nani, pittore ritrattista. Nel 1879 esordisce all’Esposizione di Torino. E nel 1997 espone alla prima edizione della Biennale di Venezia. Nel 1899 entra a far parte della Corporazione di Pittori e Scultori Italiani con lo scopo di dare maggior impulso all’arte. Le sue tele si caratterizzano per la pennellata libera, veloce e sintetica e luminosa e l’artista è interessato principalmente alla rappresentazione della realtà umile e quotidiana.
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Lotto 24 Alessio Issupoff (Kirov (Russia) 1889-Roma 1957) - Cavalli con personaggio. cm 80x65, in cornice 95x80 olio su tela Firmato in basso a sinistra