500 anni di autografi
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Lotto 121 Paolo Boselli (Savona 1838 - Roma 1932)
Generale Scarpini
Due lettere firmate
Quattro pagine in-8
Firma/data: 31 Lug. 1924 Torino
Roma 8 maggio 1888
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 2
Illustre giurista, docente e uomo politico, fu primo ministro del Regno d'Italia dal giugno 1916 all'ottobre 1917, dimissionario dopo la fatale sconfitta di Caporetto. Due lettere firmate (la prima, datata 31 Lug. 1924 Torino, integralmente autografa; la seconda, datata Roma 8 maggio 1888 di mano del segretario). Si riporta un passo a titolo di esempio: "Lessi con piacere le due pagine schiette e gagliarde e vere, se presso tutte le genti amore e giustizia prevalessero alla forza. Lessi con commozione le pagine in cui vive il Gen. Scarpini: valore e fede...". Quattro pagine in-8 in totale, carta intestata. -
Lotto 122 Paolo Boselli (Savona 1838 - Roma 1932)
Primo ministro del Regno d'Italia
Ritratto fotografico applicato su passepartout con dedica autografa firmata
cm 21,5x15,5 - applicata su passepartout
Firma/data: 1929
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Ritratto fotografico con dedica autografa firmata dell’illustre giurista e uomo politico, ministro dell’agricoltura nel 1893 e primo ministro del Regno d'Italia dal 18 giugno 1916 al 30 ottobre 1917 (dimissionario dopo la sconfitta di Caporetto). "All'Ing. Giovanni Conti, 1929". 'Fotografia La Serenissima - Roma'. -
Lotto 123 Costanzo Ciano (Livorno 1876 - Ponte a Moriano 1939)
Fascismo
Lettera autografa firmata
Una pagina in-8
Firma/data: Roma 26 dicembre 1921
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata datata Roma 26 dicembre 1921 del militare e uomo politico, conte di Castellazzo e di Buccari, padre di Galeazzo, presidente della Camera dei deputati del Regno d'Italia dal 1934 al 1939. "Le rimetto la specifica delle navi da Lei domandatemi. Questa sera parto e sarebbe bene che qualche cosa fosse definito...". La lettera riguarda l'attività della compagnia il Mare, posseduta da Giovanni Agnelli e gestita da Ciano fino al 1922. Una pagina in-8, su carta intestata. -
Lotto 124 Bettino Craxi (Milano 1934 - Hammamet 2000)
Partito Socialista Italiano - elezioni politiche 1972
Dedica autografa firmata, al verso di cartolina fotografica
Una pagina
Firma/data: Maggio 1972
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Dedica autografa firmata, al verso di cartolina fotografica raffigurante il leader del PSI. "Maggio 1972. Elezioni politiche. A Borgato Riccardo.". E' presente altra firma autografa (pennarello rosso). -
Lotto 125 Emilio De Bono (Cassano d'Adda 1866 - Verona 1944)
Aldo Finzi - Piero Ginori Conti
Lettera autografa firmata
Quattro pagine in-8
Firma/data: Napoli il 30.11.1925
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 5
Bella lettera autografa firmata, datata Napoli il 30.11.1925 del gerarca fascista, uno dei quadrumviri che guidarono la marcia su Roma nel 1922, maresciallo d'Italia e membro del Gran Consiglio, ministro delle Colonie del Regno d'Italia dal 1929 al 1935, diretta all'amico Aldo Finzi, nella quale ricorda i bei tempi trascorsi assieme. "Saprai che le mie dolorose peripezie hanno culminato nel deperimento organico e mentale della mia povera moglie, la quale è ora ricoverata in casa di salute. Migliora, ma assai lentamente ed io porto con me tal genere di spina nel cuore! (...) ma non voglio pensare ai tormenti. Ricordo invece con caro piacere i tanti mesi che abbiamo lavorato con tanta serenità insieme. E come si andava bene!...". Coinvolto, dalle indagini successive, nell'assassinio di Matteotti, Finzi venne costretto alle dimissioni il 17 giugno 1924 dall'incarico di sottosegretario agli Interni che ricopriva, insieme ad Emilio De Bono. Forse per difendere la propria onorabilità, oppure per tutelare la propria sicurezza personale o anche solo per salvaguardare la propria posizione politica, sembra che Finzi avesse allora fatto circolare un memoriale sotto forma di lettera privata al fratello Gino, contenente rivelazioni compromettenti riguardo ad una squadra speciale alle dipendenze del Ministero dell'Interno, minacciando ambiguamente di volerlo rendere pubblico. Quale che sia stata la responsabilità di Finzi nel caso Matteotti, ad oggi non ancora chiarita, più che i contatti tenuti con l'opposizione, certamente nocque alla sua carriera politica il marchio d'inaffidabilità derivantegli dall'ambigua e contraddittoria gestione dell'affaire del memoriale. Quattro pagine in-8. Unita busta con indirizzo autografo. Sono accluse: una lettera dattiloscritta datata al 1931 (copia) diretta a Piero Ginori Conti, (una pagina in-4), più tre missive dattiloscritte firmate di quest'ultimo dirette a De Bono. Piero Ginori Conti, principe di Trevignano, fu il primo al mondo a sfruttare l'energia geotermica per la produzione industriale di corrente elettrica -
Lotto 126 Armando Diaz (Napoli 1861 - Roma 1928)
Prima Guerra Mondiale
Lettera dattiloscritta firmata
Una pagina in-4, su bifolio
Firma/data: Roma 3 settembre 1923
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera dattiloscritta firmata, datata Roma 3 settembre 1923 del Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito Italiano durante la Grande Guerra, all'epoca ministro della Guerra, diretta al Generale di corpo d'armata Stefano Lombardi. "pur avendo aderito al desiderio espresso dalla E.V. di ritardare la pubblicazione del decreto che La riguarda, non può che dar regolare corso al decreto stesso...". Una pagina in-4, su bifolio, carta intestata. -
Lotto 127 Luigi Federzoni (Bologna 1878 - Roma 1967)
Reale Accademia d’Italia
Documento a stampa firmato
Due pagine in-4
Firma/data: Roma 4 agosto 1939-XVII
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Importante documento a stampa firmato dal Presidente della Reale Accademia d’Italia, datato Roma 4 agosto 1939-XVII. Comunica in qualità di Presidente della Reale Accademia d'Italia "agli Accademici e Aggregati della Classe di Scienze morali e storiche e della Classe di Scienze fisiche, matematiche e naturali", relativo alla fusione tra l'Accademia dei Lincei e la Reale Accademia d'Italia. Incipit: "In relazione al recente provvedimento che ha stabilito la fusione della R. Accademia dei Lincei con la Reale Accademia d'Italia di tutte le attività già esercitate dall'Accademia dei Lincei, fuse con quelle similari già edite dalla Reale Accademia d'Italia, seguiteranno ad esser stampate come di consueto, iniziando però, a partire dal 1° luglio 1939 XVII, nuove serie che costituiranno il complesso degli 'Atti della Reale Accademia d'Italia', divisi in 'Rendiconti' e 'Memorie delle due classi'. Seguiteranno pure ad essere pubblicate senza interruzione, sotto il nome dell'Accademia d'Italia, le 'Notizie degli scavi' e i 'Monumenti Antichi', le serie delle pubblicazioni del 'Comitato per l'Edizione Nazionale dei Classici Latini e Greci', della 'Commissione per gli Atti delle Assemblee Costituzionali Italiane', della 'Commissione per lo studio delle grandi calamità'...". Due pagine in-4, su carta intestata 'Reale Accademia d'Italia'. Lievi strappi alle pieghe centrali. Macchia di umidità al margine destro.
Il dualismo che si era venuto a creare tra i Lincei e l'Accademia d'Italia ebbe il suo epilogo nel 1939. Con la legge n. 755 dell'otto giugno si decretava la fusione della Reale Accademia nazionale dei Lincei con la Reale Accademia d'Italia. Più che una fusione fu una vera e propria assimilazione; l'Accademia d'Italia entrò in possesso, infatti, di tutto il patrimonio e le residue attività dei Lincei. A completare la fusione, i soci Lincei venivano inseriti nell'organico dell'Accademia d'Italia solo come soci aggregati, quindi privi della pensione accademica che venne concessa solo all'ex presidente Federico Milosevich divenuto membro aggregato dell'Ufficio di presidenza. -
Lotto 128 Enrico Ferri (San Benedetto Po 1856 - Roma 1929)
Antonio Pesenti
Lettera autografa firmata, su cartolina postale viaggiata
Una pagina
Firma/data: Roma dat. 30.V.1910
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata, su cartolina postale viaggiata datata Roma dat. 30.V.1910 del criminologo e uomo politico, allievo di Cesare Lombroso, direttore dello storico quotidiano 'Avanti!' e segretario del PSI nel 1896, diretta ad Antonio Pesenti, nella quale prende accordi per un incontro. "Quando viene a Roma, la vedrò volentieri e sono a sua disposizione...". -
Lotto 129 Roberto Forges-Davanzati (Napoli 1880 - Roma 1936)
Adriano Lualdi
Lettera autografa firmata
Una pagina in-8
Firma/data: Capri 16 Luglio 1930 Anno VIII
Stato di conservazione: buono (foro di archiviazione)
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata, datata Capri 16 Luglio 1930 Anno VIII dell'uomo politico e giornalista, tra i principali esponenti del fascismo intransigente, membro del Gran Consiglio del Fascismo nel biennio 1928-29 e direttore de 'La Tribuna' dal 1925 alla morte, diretta al maestro Adriano Lualdi. "Disponga pure del mio nome, se bene pro valga. Poiché sarò a Venezia tra il 7 e il 14 per la Commissione dei [...] della Biennale e per due lezioni all'università per gli stranieri, verrò assai volentieri...". 1 p. in-8, carta int. -
Lotto 130 Piero Giacosa (Parella 1853 - Torino 1928)
I guerra mondiale - rispetto tra i popoli - rischi disequilibrio - Aldo Noseda
Lettera autografa firmata
Una pagina in-8
Firma/data: Torino 17 aprile 1915
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Interessante lettera autografa firmata, datata Torino 17 aprile 1915 dell'entomologo, fisiologo, scrittore e docente, fratello del più noto Giuseppe, diretta al critico musicale Aldo Noseda (1853-1916), fra i più influenti editorialisti musicali dell'epoca.
Notevole la riflessione sullo svolgimento e l'insegnamento atteso dalla prima guerra mondiale: "Vedo che ormai le cose si avvicinano al loro termine naturale e che anche la resistenza tanto vantata dalla Germania comincia a vacillare. Purché questa guerra insegni ai popoli la moderazione e il rispetto reciproco; non vorrei che la pace segnasse anche a profitto di quella parte alla quale auguro la vittoria, un tale vantaggio da costituire ingiustizia, un elemento di disequilibrio...". Una pagina in-8, su carta intestata. -
Lotto 131 [Rodolfo Graziani (Frosinone 1882 - Roma 1955)]
Nomina di Graziani a presidente a vita dell'Associazione Nazionale Combattenti d'Italia
Lettera dattiloscritta firmata
Una pagina in-4
Firma/data: Milano 10 giugno 1952
Stato di conservazione: buono (lacune al margine destro ledono parte del testo)
Numero componenti del lotto: 2
Lettera dattiloscritta firmata di Mario M. Ravenna (segretario del comitato promotore del Convegno Sociale Repubblicano, legionario in Africa Orientale 1935-1937) datata Milano 10 giugno 1952, diretta a Graziani, nella quale gli comunica che i camerati, lo hanno acclamato presidente a vita dell'Associazione Nazionale Combattenti d'Italia. Una pagina in-4, margine destro sciupato. È accluso documento dattiloscritto (con correzioni manoscritte) contenente la trascrizione di una mozione politica del M.S.I. votata l'8 giugno 1952 a Milano. Lacune al margine destro ledono parte del testo. Negli anni '50 l'ex Maresciallo d'Italia aveva aderito al Movimento sociale italiano, del quale divenne presidente onorario nel marzo 1953.
L'Associazione Nazionale Combattenti d'Italia, ente ufficialmente riconosciuto e nella sua attività organizzativa ed assistenziale largamente favorito dal Governo Fascista, fu fondata nel 1919. Il Duce, con Decreto 2 marzo 1925, vi nominò un Triunvirato di Reggenza che, sotto la Sua Alta vigilanza, ne ordinasse il funzionamento in perfetta armonia col Regime. L'associazione venne soppressa con l'art. 2 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977. -
Lotto 132 Pietro La Cava (Corleto Perticara 1835 - Roma 1912)
Generale Achille Afan de Rivera
Lettera autografa firmata
Una pagina
Firma/data: Castellammare di Stabia 11-7-(1)903
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata Castellammare di Stabia 11-7-(1)903, su cartolina postale, dell’uomo politico lucano più volte ministro del Regno d’Italia diretta al Generale Achille Afan de Rivera "In uno di questi giorni sarò da te all’ora indicatami. Colazione simile alla tua. Per partire alla volta di Roma troverò difficoltà…". Indirizzo autografo e timbri postali al verso. Accluso ritratto dell’onorevole La Cava (cm 15,5 x 10,5) tratto da una pubblicazione a stampa dell'epoca. -
Lotto 133 Ugo La Malfa (Palermo 1903 - Roma 1979)
Partito Repubblicano Italiano
Lettera autografa firmata
Una pagina in-8
Firma/data: Roma 21.2.1962
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata, datata Roma 21.2.1962 del segretario del PRI dal 1965 al 1975, diretta ad un "Caro Federico". "Grazie del tuo affettuoso biglietto. E si trattasse di bello! Ma si tratterà di guai...".Una pagina in-8, su carta intestata 'Il ministro del Bilancio'. -
Lotto 134 Achille Landini (Milano 1890 - ivi 1971)
Storia aviazione
Firma autografa su cartolina postale
Una pagina
Firma/data: 5-9 ottobre 1913
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Aviatore italiano, pioniere dell'aviazione e pilota da competizione, svolse l'incarico di pilota collaudatore per la Helios, per la Società Italiana Aviazione (SIA) e infine per l'Aeronautica Gabardini. Firma autografa su cartolina postale, ricordo della gara 'Circuito dei laghi italiani, 5-9 ottobre 1913'. Al verso è presente l'elenco con tutti gli aviatori iscritti. -
Lotto 135 Ferruccio Lantini (Desio 1886 - Roma 1958)
Musica - Adriano Lualdi
Lettera dattiloscritta con firma e poscritto autografi
Una pagina in-8
Firma/data: Roma 29 dicembre 1938 Anno XVIII
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera dattiloscritta con firma e poscritto autografi, datata Roma 29 dicembre 1938 Anno XVIII dell'uomo politico fascista, ministro delle Corporazioni del Regno d'Italia dal 1936 al 1939, diretta al maestro Adriano Lualdi, nella quale si rammarica per non aver potuto assistere alla "prima rappresentazione de 'La figlia del Re'...". Una pagina in-8, su carta intestata.
Lantini nel 1921 partecipò al congresso fascista di Roma, dove fu nominato rappresentante per la Liguria nel comitato centrale del partito, incarico che mantenne fino al gennaio 1923, quando fu designato alto commissario politico regionale per la Liguria. Nel 1922 divenne anche segretario politico del fascio di Genova e membro del direttorio federale provinciale. Da gennaio a marzo 1923 fece parte del gruppo di competenza del Partito Nazionale Fascista per le pubbliche amministrazioni, che aveva l'incarico di elaborare una riforma generale della burocrazia. Inoltre dall'aprile all'ottobre dello stesso anno fu membro della giunta esecutiva del PNF. Dopo la caduta del fascismo, si ritirò a vita privata, non aderendo alla RSI. -
Lotto 136 Domenico Larussa (Catanzaro 1900 - 1975)
Senatore del Regno d'Italia
Fotografia con dedica autografa firmata, cm 24x18
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Fotografia con dedica autografa firmata dell'uomo politico calabrese, senatore del Regno d'Italia e vice commissario per il Turismo, immortalato assieme ad un amico. -
Lotto 137 Marino Lazzari (Alatri 1883 - Nettuno 1975)
Conservatorio musicale di Napoli - corsi per i ragazzi indigenti
Due lettere dattiloscritte firmate
Due pagine in-8
Firma/data: 1938 e 1940
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 2
Due lettere dattiloscritte firmate, datate al 1938 e al 1940 del letterato e uomo politico, stretto collaboratore di Giuseppe Bottai, direttore generale delle Antichità e delle Belle Arti dal 1938 al 1943, diretta al maestro Adriano Lualdi, su questioni relative al Conservatorio musicale di Napoli, diretto da quest'ultimo. "Mi compiaccio vivamente con te per l'efficace e autorevole patrocinio svolto per ottenere l'assegnazione di un centinaio di posti nell'erigendo Istituto per il ricovero e l'educazione dei figli del popolo ed altrettanti ragazzi poveri che, dotati di buone disposizioni musicali, intendano frequentare i corsi di codesto Conservatorio....". Due pagine in-8, su carta intestata. -
Lotto 138 Giovanni Malagodi (Londra 1904 - Roma 1991)
Partito Liberale Italiano - Conferimento commendatore dell'ordine al merito della Repubblica italiana
Lettera dattiloscritta firmata
Due pagine in-4
Firma/data: 19 giugno 1973
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera dattiloscritta firmata, datata 19 giugno 1973 di uno dei massimi esponenti del PLI, di cui fu Segretario Nazionale dal 1954 al 1972, presidente (1972-1977) e Presidente Onorario dal 1977, dirette ad Augusto Scrocca, scritte all'epoca in cui Malagodi ricopriva la carica di ministro del Tesoro. "Mi è gradito parteciparle che con Decreto Presidenziale in data 2 giugno 1973, la S.V. è stata insignita, su mia proposta, della onorificenza di Commendatore dell'Ordine 'Al merito della Repubblica Italiana'. Due pagine in-4, carta intestata. -
Lotto 139 Angelo Manaresi (Bologna 1890 - ivi 1965)
X Battaglione Alpini
Lettera dattiloscritta firmata
Una pagina in-8
Firma/data: Roma, 12 Nov. 1932
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera dattiloscritta firmata, Roma, 12 Nov. 1932 dell'ufficiale del Regio Esercito Italiano (Comandante del X Battaglione Alpini) e uomo politico (podestà e sottosegretario del Ministero della Guerra) diretta a Maria Romano, preside del R. Istituto Magistrale 'Margherita di Savoia'. Declina cortesemente un invito. "Le sono assai grato del cortese invito rivoltomi per la inaugurazione della targa riproducente il Comunicato della Vittoria nel R. Istituto Magistrale Margherita di Savoia da Lei presieduto. Molto volentieri sarei intervenuto, ma me ne manca la possibilità…". Una pagina in-8, carta intestata 'Ministero della Guerra - Il sottosegretario di Stato'.
Come alpino, quando il Comando Supremo lo pose innanzi alla scelta di assumere l'incarico di ufficiale di Propaganda o di avvocato presso un tribunale militare nelle retrovie, rifiutò decisamente l'imposizione, frequentando a Verona un breve corso per ufficiale di Stato maggiore e ottenendo la promozione a capitano nei primi giorni novembre. Nel mese di ottobre con la disfatta di Caporetto, il suo reparto dovette abbandonare al nemico il Monte Cauriol ripiegando su una nuova linea del fronte situata sul massiccio del Monte Grappa. A metà del mese dicembre partecipò ai sanguinosi combattimenti in difesa delle posizioni di Monte Medàta, rimanendo gravemente ferito ad un piede il giorno 14. Ricoverato in vari ospedali delle retrovie, fu decorato con una seconda Medaglia di bronzo al valor militare. Riprese servizio al suo reparto, allo schierato in Val d'Astico, nell’agosto 1918, e il 31 ottobre successivo il battaglione si lanciò all'attacco sulla direttrice Val Lagarina-Rovereto-Trento. Alle ore 16 del 3 novembre il "Feltre" entrò in Trento liberata. Posto in congedo nel settembre 1919, decorato con la Croce di guerra al valor militare, ritornò alla vita civile. Nel 1926 è nominato presidente dell'Opera nazionale combattenti, ricoprendo tale incarico fino al 1929, e nel 1928 è nominato Commissario Straordinario dell'Associazione nazionale alpini, divenendone Presidente nel 1929. Nel 1930 diviene anche Presidente del Club Alpino Italiano e dallo stesso anno fino all'agosto 1935 ricoprì l’incarico di Podestà di Bologna. Nel marzo 1942 si recò due volte in visita ai reparti schierati sul fronte russo e nel marzo 1943, dopo la disfatta dell’ARMIR fu l’unico gerarca che ebbe il coraggio di andare, allestendo un treno di viveri, vestiario, e generi di conforto, incontro ai reduci della Campagna di Russia. Dopo la caduta del fascismo, avvenuta il 25 luglio 1943 confermò la sua fedeltà al Re con un telegramma, lasciando nel contempo l’incarico di Presidente dell’ANA. Per questo telegramma fu poi arrestato da militi della RSI il 17 settembre, su denuncia di Enrico Cucciari, qualche giorno dopo la firma dell’armistizio di Cassibile. Incarcerato a San Giovanni in Monte fu successivamente rilasciato su ordine di Mussolini. Ritornato alla vita civile riprese la sua professione, e dopo la fine della guerra fu presidente del Rotary Club cittadino dal 1959 al 1961. Si spense a Bologna il 6 aprile 1965, rimanendo fino all’ultimo attivo nella locale sezione dell’Associazione Nazionale Alpini che ora porta il suo nome -
Lotto 140 [Benito Mussolini (Dovia di Predappio 1883 - Giulino di Mezzegra 1945)]
Fascismo
Istantanea applicata su passepartout, cm 22x15,5
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Istantanea (22 x 15,5 cm - applicata su passepartout) del Duce, immortalato a Roma nel 1940 durante un'adunata con ufficiali italiani e tedeschi. -
Lotto 141 Egilberto Martire (Roma 1887 - ivi 1952)
Azione cattolica - Adriano Lualdi
Lettera autografa firmata
Una pagina in-8
Firma/data: Li 14 dicembre 1933-XII
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Giornalista e uomo politico, cattolico fervente, vicepresidente della Gioventù cattolica italiana, fu per molti anni combattivo articolista del 'Corriere d'Italia'. Deputato popolare per più legislature, nel 1924, dopo la secessione dell'Aventino, fu tra i fondatori del Centro cattolico nazionale, favorevole al fascismo. Lettera autografa firmata, dat. Li 14 dicembre 1933-XII, diretta al maestro Adriano Lualdi. "Grazie del tuo Viaggio. Lo leggerò con l'attenzione trepida di un incompetente: ma anch'io vado cercando delle armonie!...". Una pagina in-8, carta intestata. -
Lotto 142 Filippo Meda (Milano 1869 - Milano 1939)
Giovanni Tebaldini
Lettera autografa firmata
Due pagine in-8
Firma/data: 27.7.1918
Stato di conservazione: buono (margine lievemente sciupato)
Numero componenti del lotto: 1
Illustre uomo politico, banchiere e giornalista, fra i massimi esponenti del movimento cattolico italiano tra XIX e XX sec., fu ministro delle Finanze dal 1916 al 1919 e ministro del Tesoro nel biennio 1920-21. Ebbe un ruolo centrale nel riportare l'elettorato cattolico nella vita politica italiana. Lettera autografa firmata, datata 27.7.1918 diretta al maestro Giovanni Tebaldini (1864-1952). "Non posso che plaudire al proposito che ella mi manifesta. Vorrei essere il ministro della pubblica istruzione o quello dell'interno per aiutarla a tradurre in atto: ma penso che i miei due colleghi non mancheranno di darle tutto il loro appoggio...". Due pagine in-8, carta intestata. -
Lotto 143 [Benito Mussolini (Dovia di Predappio 1883 - Giulino di Mezzegra 1945)]
Colonie italiane
Undici istantanee, cm 16x10,5
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 11
Insieme di undici istantanee relative ad una visita del Duce in Libia, immortalato assieme a vari gerarchi fascisti, tra i quali il governatore Italo Balbo. Il 18 marzo 1937 Mussolini era sbarcato a Tobruk dall'incrociatore 'Pola' per inaugurare la via Balbia, che attraversava tutta la costa libica. La visita durò fino al 21 e vide Mussolini percorrere vaste zone della Libia con l'aereo e l'auto. -
Lotto 144 Francesco Saverio Nitti (Melfi 1868 - Roma 1953)
Cassa di Mutuo Soccorso
Lettera dattiloscritta firmata
Una pagina in-8
Firma/data: Roma addì 27 aprile 1913
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera dattiloscritta firmata, datata "Roma addì 27 aprile 1913" dell'economista, uomo politico e antifascista, tra i massimi esponenti del Meridionalismo, Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia nel biennio rosso (1919-20).
La lettera è diretta al Principe Piero Ginori Conti, circa un aiuto economico in favore della Cassa di Mutuo Soccorso di Piombino. "Il mio ministero potrebbe soltanto dare un piccolo contributo alla Cassa di Mutuo Soccorso di recente istituita dall'Ufficio del Lavoro di Piombino...". Una pagina in-8, su carta intestata. Sottolineature di altra mano a penna e a matita blu. Nitti ebbe sempre grande interesse per la condizione operaia. Nel 1888 pubblicò il saggio 'L'emigrazione italiana e i suoi avversari'. Mentre esponeneti politici come Giolitti e De Gasperi, diedero la fiducia a Mussolini, Nitti si rifiutò di riconoscere la legittimità del governo fascista, iniziando ad essere vittima di intimidazioni fasciste. Mussolini, non avendo digerito il dissenso di Nitti, inivò un gruppo di squadristi che minacciarono lui e la sua famiglia, inducendoli a prendere la via dell'esilio. Nel 1943 fu arrestato dalla Gestapo a Tolsa e fu deportato in Austria. Dopo la fine della seconda guerra mondiale tornò nella sua amata Italia e morì nel 1953 a Roma.